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domenica 6 agosto 2017

Varie ed avariate




“Sono a Borgoverde in ferie da sola e mi sono venute in mente mille cose belle. Sono malinconica.”
Per un attimo ho pensato di raggiungerla, di imbottirmi di Vicodin e Cialis e ridurle la fica e il culo come un chilo di macinato. Macinato doppio. Son due chili? Lasci.
E invece non ho nemmeno risposto al uozzappo.

Il Po è un fossatello in cui pescare i gò.
Le dimensioni delle spiagge porcone si sono dilatate in maniera impressionante ed il numero di porconi e porcone disponibili a rischiare l’ictus è ridotto come non mai.
Fortuna che nella rada e secca boscaglia, sopravvissuta agli atti vandalici, ci si ritrova tra amici di sempre, che tra di noi non si fanno distinzioni di ceto sociale o, tantomeno, di etnia.
Mi ha lusingato l’aver arrapato un ragazzo magrebino davvero molto sensuale, dal colore ambrato e dal cazzo svirgolato all’insù di non trascurabili dimensioni. Ci siamo divorati come due troie, abbracciati e puzzolenti davanti a un vecchietto che ha tentato invano di menarselo, senza successo.
Io e lui, invece, ci siamo schizzati sui cazzi, menandocelo a hot dog, reciprocamente.
Solo che il caldo è qualcosa di spaventoso e bisogna fare attenzione.

Dopo essersi fatta rimorchiare al Flamingo con facilità quasi deludente, la GILFona ben tenuta, dai sensuali piedi dalle eleganti dita lunghe e nodose, ha accettato di lasciare la macchina in parcheggio e venire con la mia a casa mia.
L’ho aiutata a far scendere la cerniera dell’abito e poi ho iniziato a spogliarmi.
Lei si è tolta tutto e per ultimi i sandali slingback dorati da suarè datata.
E quando è rimasta a piedi nudi sul pavimento ha sfregato le piante per terra come se stesse spegnendo una sigaretta, per asciugare il sudore che sentiva di avere.
Sono partito arrapato abbestia con l’impeto di stuprarla brutalmente e ho ben presto ripiegato su una performancina da patronato, a causa di tutti quei sorridenti veti e consigli e suggerimenti e direttive e manuali e vaffanculo checcoglioni cazzomerda.
Però la sega che mi sono piallato a casa, dopo averla riconsegnata al suo destino, è stata atomica.
Ho anche annusato il pavimento, ma non vi era traccia di odore.
Peccato.

Però ha ragione la Riccetta.
Che bei tempi quelli di Borgoverde.
Se penso che gira nuda in quella casa mi si edifica un gasdotto nelle mutande che se mi vede la Gazprom mi trivella il culo.
Che non è un pensiero malvagio nemmeno quello eh.

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