Arrivo, ridi, mangiamo, parli, parlo, ridi, rido, mi chiarisci, capisco, pago, usciamo, camminiamo, saliamo, ti siedi, preparo, brindiamo, mi siedo, Bill Evans, mi piace, ci credo.
Poi prendo la tua sciarpina di seta blu e ti bendo e si smette di parlare, la tua bocca diventa bella e seria, respiri da una fessura tra le labbra, ti prendo per mano, ti lascio bendata in piedi e senza dir niente comincio a spogliarti e, man mano che i pezzi ti lasciano, respiri e deglutisci, che quel collo sensuale viene percorso da una specie di talpa che scende ed è molto erotico e poi comincio a rendermene conto da solo che sei qualcosa di esagerato, con quelle poppe perfette che insultano la gravità e quei capezzoli che puntano all'insù e quella bellissima pancia e il pube fresco di cera e le gambe assassine che nemmeno un pool di ingegneri potrebbe migliorarle, ma nemmeno Raffaello Sanzio o Leonardo da Vinci e poi ritrovo quel che avevo già visto, le dita dei piedi, forse anonime nei sandali, ma interessanti sul mio pavimento deprimente e le vene che ti intarsiano il collo e poi ti giro e prendo le tue mani e le appoggio sul muro grigio e ti faccio allargare le gambe che ti voglio perquisire in punta di dita e ti guardo il culo e io adoro i culi che da in piedi lasciano vedere il buchino e la fica e allora, senza fretta, senza spiegazioni, comincio a toccarti in punta di dita e, talvolta, chiudo gli occhi come se volessi impararti a memoria e godo nel sentirti respirare più a fondo e godo a sentire la pelle d'oca al passaggio delle mie dita e godo a sentire come i capezzoli si intostino e svettino, inscurendosi e increspandosi.
E di tanto in tanto mi tolgo un pezzo, lentamente, per non interrompere la perquisizione che sento gradisci, lo sento dalla fica bagnata, che si gonfia, che si schiude come un'ostrica erotica e ho il cazzo di marmo perchè, cara Emy, sei di una bellezza da infarto e mi arrapi un bel po', sicchè ti giro, e premo leggermente le mani sulle tue spalle e tu capisci e ti inginocchi, sempre bendatissima e cerchi con le mani il mio cazzo e cominci un pompino elegante, fatto con classe, con lingua e con labbra e poi succhi, deprimendo le gote, respirando rumorosa dal naso, accelerando che si vede che godi col cazzo in bocca ed io ansimo, godo, lo succhi bene, senza plateali virtuosismi olimpionici, ma sei bellissima da vedere con la minchia in bocca, è stupendo vedere la bellezza che si tinge d'osceno divenendo irraggiungibile ed imbattibile, poi ti togli di botto la benda e sali e mi infili la lingua in bocca e diventiamo due bisce che si schiantano sul DivinDivano e ci lecchiamo i sessi, che bello che è dirlo così, ci lecchiamo e ci annusiamo i sessi e la tua fica ha un profumo pungente, un fondo dolce su cui spicca una punta acida che mi ricorda la prima fica che ho leccato, gradendone oltremodo l'odore e poi ti lecco e ti annuso tutta, senza godere di animalità, ma di odore di pelle, di dolci profumi sintetici, di liscezza e tenerezza e poi ti entro dentro, mentre quegli occhi di ghiaccio mi guardano mansueti e socchiusi e la bella bocca resta schiusa, mentre ascolti ogni sensazione.
E cominciamo la fase artistica, quella in cui gli amanti si muovono sinuosi come pattinatori sul ghiaccio, quella in cui si studia il piacere, ci si studia nel piacere, cercando di accentuare il piacere dell'altro, la fase glamour, esplicita, ma composta, ma poi piano piano si capisce cosa si vuole ed è un crescendo scomposto, si perde la voglia di controllare come ci si muove e si sfila la sicura, il debole freno e si comincia a farlo davvero, senza curarsi minimamente della propria compostezza e si scopa, si chiava, si ficca, si grugnisce, si suda, si sbatte e la bellezza tinta d'osceno si erige a perfezione, striandosi di istinto animale e io ficco a fondo, soffocando quella piccola fica arrossata che si tende come un preservativo attorno al mio cazzo ed osservo il culo stupendo su cui è stampato il segno bianco del tanga balneare che, insinuandosi tra le natiche illumina l'ano appena più scuro, l'angelo che apre le ali e poi una piccola cresta di carne che unisce il buchino odoroso con la fica strozzata di cazzo e mentre mi inebrio di arte e sublime, mentre avverto l'esistenza di un Creato fatto da qualcuno di superiore, la bellissima Emy si schianta di pancia e comincia a venire cantando, un po' roca e un po' no, affondando le unghie nel bordo del divano, sussultando come un ramo in balia del vento e io sono felice di sentirla godere e la lascio sussultare sino in fondo e poi la giro e le apro le gambe che ancora era in preda al fiatone e le entro di dentro, sollevando le gambe sulle mie spalle e ci guardiamo negli occhi e lei mi tiene strette le braccia ed è interessante, che quasi non ci conosciamo, ma ci stiamo dicendo senza parole una quantità di cose bellissime che è davvero un momento stupendo, che si prolunga e poi lei riversa la testa all'indietro e grida il secondo orgasmo ed io sono estasiato, ammaliato, entusiasta di cotanta bellezza tinta d'osceno e striata di piacere animale.
Solo una frase, una sola, sua, con occhio supplice e sorriso quasi materno, una frase sussurrata, quasi timida, "Vieni… ti prego vieni… " ed io eseguo, sgusciando e smanettandomi, guardando quella statua del Canova stesa a gambe aperte che si accarezza i capezzoli fissandomi il cazzo e con il primo schizzo le raggiungo le tette e poi spruzzo una pioggia di gocce sull'ombelico, sulla pancia, quasi senza emettere un gemito, incapace di smettere di guardarla.
***
In cucina, nudi, a bere, assetati, quasi disidratati. Mi accarezza la schiena e poi dice.
"C'è una signora Tazia che se sapesse che siamo stati a letto assieme ci caverebbe gli occhi, da qualche parte?"
"Sì, c'è" dico senza nemmeno pensarci.
"Ah. E quando me l'avresti detto?"
"Probabilmente tra tre minuti."
"Quindi è stata una botta e via stasera? Guarda che non c'è nessun problema, è solo per regolarmi"
"Se la metti in questi termini devo dirti di sì"
"E in che termini dovrei metterla, eh Tazio?" e mi sorride crudele e sinistra.
Poi appoggia il bicchiere e va a rivestirsi, dicendo a voce alta, sorridendo, ma con aria annoiata "Stai tranquillo, mi hai fatto godere, sei molto bravo, mi è piaciuto".
"Ti accompagno?"
Sorride.
"Non c'è nessun bisogno, conosco la strada" e mi lascia un sorriso, scomparendo nella tromba delle scale.
Un po' stranito accendo la televisione e mi sintonizzo su un canale che trasmette un film di Derrick in tedesco con sottotitoli polacchi.
Poi mi dico, convinto, ma che cazzo me ne frega e vado a dormire.
Bella figa la Emy.
Questo è quanto.
Strano quello che t'ha detto vero?
RispondiEliminaO per come te l'ha detto, con un po' di acidità non richiesta, invece di pensare al momento.
Come strano? Ma se dite sempre che non fate mai sesso per il sesso e che quando una donna si fa una scopata c'è sempre qualcosa in più del sesso basic? :-)
Elimina(Non so che film avesse in testa, sinceramente)
direi "chissenefrega" anch'io...certo che si potrebbe rifare però...
RispondiEliminaGatto
Sembrare molto pericoloso.
EliminaDonna bianca avere cose in testa che Tazio non capire.
Meglio bastare.
Bella figa la Emy, anycase.
fantastico, assolutamente fantastico come guardi, terribile come pensi, poi. ma va bene così, tutto estremamente lucido, autentico, sguarnito. forse la realtà è così - il desiderio sulla realtà non può niente, non la modifica affatto.
RispondiEliminaIl desiderio E' realtà.
Eliminadomanda, così come mi viene, ma il desiderio non crea mai un cazzo fra le persone, non le modifica? possibile? si gode si resta irrelati sempre sempre? o è un teorema? non è provocazione, con stima :-)
RispondiEliminaIrrelati, mi fa venire la pelle d'oca....altro che supercazzola e cane Birillo.
EliminaGQ
Come lascia sempre irrelati???
RispondiEliminaIo mi impantano anche con le puttane. Se rimanessi irrelato non avrei desiderio. Devo essere coinvolto.
Sono un romantico.
GQ amore mio, ci sei ancora allora!!!!
RispondiEliminaproblema mio e della mia psicologia del cazzo. io mi innamoro di qualsiasi cazzo mi scopi BENE.
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