Mutandine a pantaloncino grigio mélange, canottierina color lampone, ricci sparpagliati sul cuscino, oggi è domenica, la prendiamo lenta, domani è lunedì ed io sarò ancora qui.
Leggiamo. Fuori piove e non piove.
"A me l'indiano il giorno dopo mi fa scoreggiare come una carrettiera e poi mi brucia il buco del culo a te no?"
"Skiz, amorella, hai messo sulla carne di montone (e ripeto, montone) una bilicata di salsa che mi bruciavano gli occhi solo a guardarla e prima ti eri fatta la zuppa di lenticchie piccante, che mi viene da dire di nuovo piccante e di chiederti se conosci questo termine della lingua italiana. Cazzo, ma hai scoreggiato? C'avrai mica una zia che si chiama Adele vero?"
Un fetore cadaverico e lei non si scompone, ma si gira e mi dice: "A me l'indiano il giorno dopo mi fa scoreggiare come una carrettiera, a te no? Rispondi, cazzo, invece di mandare il replay del menu"
"A me no, Skiz."
"E a me sì. E anche alla Sara."
"Chissà che bell'ambientino quando mangiate indiano tutte e due."
"Morte pura."
…
…
…
"Io mi masturbo" e molla la rivista per terra e infila la pargoletta mano nelle mutandine.
Da perfetto cavaliere le palpo una mammelletta, come icona simbolica di un sottinteso "chiaviamo".
"No.. voglio fare da sola e voglio che mi guardi se vuoi… e se vuoi puoi fare anche tu e io ti guardo se vuoi… " che le parole sono tutto nella vita.
E, per quel motivo, mentre si muove sinuosa come una biscetta erotica, la mia mente, malata e demolita, rianalizza la costruzione della sua frase e mi spinge a dire una cosa precisa, ma, forse e dico forse, un tantino fuori luogo.
"Skiz, ma lo sai che con una frase hai aperto ben otto opportunità? 1. Io non guardo e tu ti masturbi e non mi guardi; 2. Io non guardo e tu ti masturbi e mi guardi; 3. Io guardo e tu ti masturbi e non mi guardi; 4. Io guardo e tu ti masturbi e mi guardi; 5. Io mi masturbo e ti guardo e tu ti masturbi e non mi guardi; 6. Io mi masturbo e ti guardo e tu ti masturbi e mi guardi; 7. Io mi masturbo e non ti guardo e tu ti masturbi e non mi guardi; 8. Io mi masturbo e non ti guardo e tu ti masturbi e mi guardi"
"Tu sei pazzo amoretto lo sai?" mormora ondeggiando il bacino in seguito all'azione delle dita della pargoletta mano.
"Da prima che mi conoscessi amorazza, non mi cadrai nell'ovvio, nevvero?"
"Leccami la figa così stai zitto dieci minuti e mi fai venire, amorillo"
La ragazza ha senso pratico, sì.
…
…
…
Dopo averle abbondantemente cosparso il culo di KY le premo la cappella nel fiorellino carnoso, che fuori era già buio.
Vuoi per gli estenuanti giochetti, vuoi per il lubrificante, scivolo dentro fino ai coglioni senza nessuna resistenza, sortendo un gemito gutturale.
"Il tuo cazzo mi debilita Taz….." mormora voluttuosa e sensuale, strizzando il buchino del culino.
"Ti debilita perchè è troppo grosso?" chiedo con una malcelata punta di maschile orguogliuo.
"No…" dice spingendo il sederino pasticcino verso il mio pube, chiavandosi il culo da sola.
"Spiegami allora…" dico ansimando, rapito dall'estasi sublime di rimanere fermo mentre mi spompina il cazzo con il viscido buchetto sfondato.
"Mi debilita se non lo prendo ogni due ore…." gorgoglia gaudente, col retto ripieno di minchia rampazza.
Io l'amo.
E non v'è null'altro da aggiungere.
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