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lunedì 18 novembre 2013

Fine del divertimento

Bonjour.
E allora sabato notte, cioè quasi domenica mattina, quello rientra e io mi pregio di affrontare un minimo punto della situazione a cui lui, stanco porazzo, risponde con un "dobo gumbà che mo' so' appezz" e io per non disturbarlo nel suo bel sonno, trascino i miei tre trolley nel budello buio dove il Merzedes mi fa gli occhioni luminosi di gioia e comincio a caricare, ma dietro di me, in evidente stato di irosa alterazione, compare il Gumbà che mi chiede malamente, troppo malamente credetemi, dove cazzo io creda di andare ed io, per amor della chiarezza, gli spiego dove (via) e perchè (mi ha rotto il cazzo) al che lui mi spinge da bulletto, pessimo errore che gli perdono, urla frasi sconnesse da ignoranza e sostanze chimiche e io continuo a fare le mie cose, ma lui tira, altro pessimo errore che fatico a perdonargli e mi vedo costretto a spiegarglielo, ma mentre glielo spiego lui spinge ancora, parecchio forte e allora no, non esiste amici, non esiste che questo eterno gregario da sempre adesso faccia con me lo scagnozzo malavitoso capetto, giusto perchè qualcuno gli ha appuntato una medaglia da tirapiedi scritta in ceco sulla camicia farlocca, non esiste proprio e siccome c'è un solo, unico, linguaggio comprensibile quando si arriva alla degenerazione, mentre lui mi minaccia a braccia aperte e petto in fuori farfugliando in lingua arcana attorno alla risibilità della mia vita, lo colpisco con una fortissima testata tra fronte e naso, spegnendo in un secondo lo Scarface de noantri che si accascia a terra premendosi le mani sul volto, senza rumori, senza trambusti, senza urla, signorilmente.
Prelevo il suo mazzo chiavi che porta agganciato ai jeans con una signorlissima catenazza di ferro e vado ad apririmi lucchetti e spranghe e, mentre lui palpeggia il pavimento con la faccia gonfia, avvio il mio gioiello meccanico e mi defilo rapidissimamente, direzione Monaco, macchè Monaco, casa.

Sicchè Bonjour.
Sto facendo colazione a Brixen, Bressanone.
Cose buone, ma anche belle, come le chiappe tirolesi della camerierina.
Ho dormito quelle tre ore che mi consentiranno di affrontare le ultime tre di viaggio e di tornarmente a casa.
A casa, sì.
Finalmente a casa.

Bellissima vacanza, mi voleva.

9 commenti:

  1. Finalmente un buona notizia.
    Bentornato.
    Inutile che dica "se tiri verso Milano, fermati per una fetta di pandoro", eh?
    Su, che con Dicembre le cose andranno meglio, fidati amico mio!

    k

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    1. Preferisco il panetun, spero tu non me ne voglia...

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    2. Mai prima di S. Ambrogio ... ma se lo preferisci, ci si organizza.

      k

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  2. forse quello che ci vuole è proprio un ritorno a "casa", nel senso più ampio e intimo del termine.



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  3. per chi ti legge, quello con te è un gran bel "viaggiare". che tu ti diverta... mah.
    sembri perennemente in bilico tra il sùggere goloso il midollo delle cose e l'attraversare disilluso l'incrocio dell'ora di punta senza aspettare il
    semaforo verde. facile prendere delle gran tranvate, ma con gusto.
    perdona la digressione. buone cose. m.

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  4. A me spiace che sia finita così...io credo molto all'amicizia. Buon rientro. GQ

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    1. Anche io, sai. Ma deve esserci per crederci, cazzo.
      Un abbraccio.

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