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mercoledì 24 aprile 2013

Cazzo ridi?

Svaccati sulla terrazzina del Libellule ci ingozziamo di birra danese e prendo info sulla fattibilità, da parte di un Toubab come me, di affittare una macchina e tirare dritto a nord, fino a Saint-Louis. Maurice mi dice che la strada è ottima, che non ci sono problemi, che in tre ore e mezzo ci arrivo come un pascià. Poi mi dice, saggio e scaltro, di mettere casualmente nella patente internazionale un po' di banconote e… morte nel cuore. Arresto cardiaco. Stop.

Io NON ho la patente internazionale.

E mentre realizzo che la mia gita a Saint-Louis è mestamente scivolata nello sciacquone del cesso, il cioccolatino ride come una scimmia, ma una scimmia ubriaca. In mutande, in piedi, brandendo la bottiglietta di birra gli comunico che sto per ucciderlo, quando lui mi riconduce alla calma.

Non c'è problema.
Nessun problema.
Calma.
Calma.
Calma.
Non ho la patente internazionale?
E perchè non ce l'ho?
Semplicemente perchè Maurice non sapeva che avevo bisogno di una patente internazionale.
Maurice ora lo sa che ne ho bisogno? Sì.
Quindi non c'è problema.

Mi abbandono sulla seggiola, e finisco la birra.
Maurice ne apre altre due e me ne passa una, con una fila di denti abbaglianti che spuntano dal nero di tutto il resto.

"Tu devi stare calmo, amico mio. Tutto si risolve."
E battiamo le bottigliette e finiamo di ubriacarci come due rinoceronti.
"Bella Dakar di notte, romantica" dico fissando davanti a me la casa al di là della strada che è come essere seduti in garage a fissare la parete di fondo.

Dopo cinque secondi, il tempo che la battuta attraversasse tutta la birra che aveva bevuto, Eddie Murphy comincia a ridere come un'idiota.

Madò.
Sono in Africa, in mutande, a bere birra a fiumi con un amico nero come il petrolio.
Ma chi mi muove a me?

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