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domenica 21 aprile 2013

Lezioni di fica: Maurice insegna

Nei locali notturni ci sono le bianche che cercano minchia nera gigante e minchie nere giganti che cercano i soldi delle bianche e minchie bianche mignon che cercano fica nera e fiche nere che puntano a maneggevoli e per nulla fastidiose minchie bianche mignon a cui sono appesi portafogli giganti.

La realtà femminile del Senegal, ma più nello specifico di Dakar, come mi spiega Maurice, non è complessa. Le ragazze non si fanno molti scrupoli e nella maggioranza dei casi si prostituiscono. Prostituirsi non è un'onta, è un lavoro con cui fare soldi veloci a spese dei ricchi (bianchi e neri) e diventare, a quel punto, ricche e fighe per poter lavorare di più e via così. Delle Robin Hood, sino a un certo punto. Eh sì, sino al punto in cui non diventano, a loro volta, ricche.

La prostituzione è di due categorie: occasionale o fissa.
Nell'ultimo caso, seppur non permessa legalmente, è ampiamente tollerata ed esiste addirittura una sorta di elenco a cui vengono iscritte le prostitute pro e questo elenco comporta anche accertamenti medici periodici e blah blah.
Un Ordine Professionale, insomma.

La prostituzione occasionale, invece, ha diverse gradazioni: può essere finalizzata ad una serata ostriche e champagne e disco alla moda e vestitino e sandalini (considerando quello che vediamo quotidianamente nella "civile" Italia, non la chiamerei prostituzione), può essere finalizzata a raggranellare qualche franco per progetti più ambiziosi, può essere la qualunque cosa.

Poi, fuori dal campo della prostituzione, Maurice mi spiega che, comunque, le donne senegalesi sono fissate col sesso e che esiste un fenomeno chiamato mbarane. Me lo sono fatto ripetere ventiquattro volte per memorizzarlo e gliel'ho ripetuto trentasei con lui che rideva e gridava "STOOOOOOOOOOP".
Cazzo è il mbarane, mi chiederete.
Semplice: poliamore. Ogni donna senegalese ha almeno tre o quattro amanti/fidanzati se non è sposata. Se è sposata, invece, anche.
Perchè tutto ciò? Maurice mi spiega che con questo sistema, la donna mbaraneuse ottiene regali, vestiti, profumi, scarpe e (grande differenza, mi sottolinea Maurice) NON è detto che si faccia chiavare da TUTTI i suoi fidanzati/amanti/pretendenti pur recanti doni e danari. E siccome il negozio non è matematico, la mbaraneuse NON viene considerata una prostituta.

E gli uomini?
Gli uomini hanno, ovviamente, più di una donna. Una società poliamorosa, quindi.
Chiedo come venga confezionato il concetto di gelosia e Maurice mi dice che ci sono, anche lì, diverse gradazioni. L'importante è non parlarne in giro. Risolto quello, tutto è lecito. E mi dice che ha amici, anche tra quelli che ho conosciuto, che non lavorano, non fanno nulla, perchè la moglie mbaraneuse, quando ha bisogno di quattrini, suona il campanello a ciascuno dei suoi amanti e il bilancio familiare è in ordine.

Poi mi fa anche altre esempi, come quelli degli operai che hanno un contratto di lavoro all'estero e la moglie rimane in Senegal coi figli.
E' ovvio, mi dice, che abbia bisogno di molti maschi per soddisfarla in mezzo alle gambe ed in mezzo al portafogli. Chiedo se anche contemporaneamente e lui fa una faccia che assomiglia a Fernandel, alza le spalle e dice "Perchè no, anche, sì" come se il mio fosse un ozioso ragionamento.

E vi dirò che la cosa mi disturba un pochetto eh e vi spiego.
Vorrei incollare la verità sulle donne africane del Ponzellini Celi:

"
a) le africane ci stanno tutte
b) le africane hanno sempre voglia
c) le africane si fanno fare di tutto
d) mai pagare un'africana professionista più di 35.000 franchi, cioè cinquanta euro.
"
Le prime tre condizioni me le ha verificate Maurice, spontaneamente.
Passo alla quarta, chiedendo quanti franchi è giusto pagare una prostituta. E mi risponde 25-30.000. Chiedo la sua opinione su 35.000 e lui mi dice che deve essere veramente uno schianto.
Ponzellini Celi 4, Tazio 0.

La curiosità mi spingerebbe a chiedergli se anche Sara, la giunone d'ebano del Libellule, è una mbaraneuse. Ma fortunatamente mi blocco a tempo: Sara è sua sorella.
Grande Tazio, che controllo della situazione.
E poi mi viene in mente una cosa e allora gli chiedo "Maurice, ma le angolane? Come sono le angolane?" e lui mi guarda come fossi pazzo.
"Le angolane?" mi chiede non capendo.
"Le angolane, sì, Angola, Luanda" dico come un coglione.
"Sì, so cos'è l'Angola" mi risponde pacato rimarcando quanto coglione sono "ma non ho idea di cos'abbiano di speciale le angolane. Ce l'avranno come tutte le altre, credo, no?".

Penso di sì, in effetti.
Anche se Ponzellini Celi...

1 commento:

  1. Queste soavi creature hanno capito tutto della vita. Ah, l'Africa...

    B

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