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sabato 16 novembre 2013

True lies

Ore diciottoeventuno, parlafòno in orgasmo, chi cazzè?
La Marti.
Hey ciao, ti disturbo, come stai, scusa, senti, io ti devo delle scuse, hai ragione tu, ci ho pensato, sono una frana, perdonami ti prego, il fatto è che son giù, son giù, son giù, spero tu mi capisca, sai, c'ho quarantatre anni, la separazione, lo stronzo bastardo, capisci, scusami, cioè, io volevo dire, mi spiace, era andato tutto così bene, tu sei così carino e caro e io ho rovinato tutto, puoi perdonarmi?

Ma Marti!! maddai, massì, "perdonata" (risatina alla Civati), nemmeno da chiederlo e poi di cosa?, però io ora sono a Praga capisci? Lavoro, sìssì lavoro certo, ma penso che in settimana torno, senti, facciamo così, no tranquilla non mi disturbi, anzi, mi fa piacere sentirti sai? veramente!, sì!, senti, appena rientro ti chiamo e ci facciamo due spaghetti ignoranti, ti va?, no ma che, ma scherzi, dai Marti, non lo dire nemmeno, un bacio, un bacio, ciao, ciao, sì, anche tu, grazie, ciao cara, ciao, grazie.

Ecco.

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