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giovedì 1 novembre 2012

Feste del cazzo, segreti svelati e richieste eleganti

C'era anche un pochettino da immaginarselo, dico. Festeggiamo una cosa americana, a Londra, in una festa di italiani. Le probabilità che fosse nammerda erano davvero elevatissime. Fatto sta che alle venti e trenta eravamo lì. Eh sì, perchè oggi si lavora e le feste a Londra, nei giorni lavorativi, si fanno dalle venti alle ventitre. Che a me fa tanto festine del liceo, ma qui gira così dal lunedì al venerdì.
Poi il venerdì si sbraca.

La Sara è una tarchiatella tettona e culona, coi capelli biondi a caschetto e un bel viso rotondo. Proprio bella, generosa, curvacea, corpacea, culacea e tettacea. Mi piace. E' anche molto simpatica, veramente. A un tratto ci dice "Oh, venerdì sera spaghettatona a casa di Lorenzo, ci venite?" e la Skiz si gira a guardarmi con aria interrogativa, al che io sparo la mia bordata sorpresa bomba "Eh no Sara, grazie dell'invito, ma venerdì sera siamo a Parigi" - "Oh che figata!" dice la Sara e la Skiz sorride di circostanza e dice "Eh già" e poi la Sara si muove e la Skiz mi dice, con gli occhi della divertita deplorazione "Và che si poteva anche dire di no senza tirar fuori delle balle spaziali eh" al che io la guardo e le dico "Amore, sai che sono incapace di mentire, venerdì sera io e te prendiamo l'High Speed 1 e andiamo a Parigi sul serio, ceniamo da Les Mauvais Garçons e dormiamo lì vicino, all'Hotel Paris Rivoli. Poi a casa ti faccio vedere le prenotazioni di treno e albergo".

La Skiz ride nelle manine e poi mi dice "Tu sei uno squilibrato adorabile, come faccio a non amarti?" - "Perchè mai dovresti aprire il task 'non amare Tazio' piccola emorroide purulenta?" e ci slinguiamo, platealmente, cazzo ce ne frega, almeno facciamo una cosa non noiosa.

Alle ventidue e trenta eravamo a casa.
Ah che meraviglia. Tiro fuori il cartaceo e discutiamo del break parigino, che si fa, che non si fa, che meraviglia Tazio, non sono mai stata a Parigi, venerdì ci andiamo, ti piacerà.
Poi andiamo a pisciare e quando lei è sulla tazza le dico che la voglio asciugare con la lingua e allora lei si addressa all'indietro aprendo al massimo le gambe lisce e calde e io comincio a leccargliela che stava ancora pisciando. Poi dopo un po', mentre gliela lecco, mi interrompo a tratti per raccontarle del mio delizioso pomeriggio e lei si ingalla come una maiala, tempestandomi di mille domande su come erano i cazzi, se ho goduto a succhiare, se succhiavano bene e via così che ci siamo trovati a chiavare nudi sul cesso con lei infoiata a mille che mi faceva giurare che l'avrei portata a succhiare cazzi nei cessi e trovo questa sua richiesta oltremodo stimolante, ancorchè molto elegante nella sua formulazione.

Io sto davvero bene, con lei, qui.
Sì.

2 commenti:

  1. ma skiz non è un po' preoccupata per possibili MST che potresti beccarti?

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  2. Mi sto toccando i coglioni. Grazie del pensiero.

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