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martedì 30 ottobre 2012

Amore romantico e viaggi lungo le estremità

Fase uno: il regalo
Ed allora sediamo nell'elegante ristorante dell'elegante albergo e siamo eleganti, io total black, lei total black, vestitino al ginocchio, calze nere, che lo so che sono autoreggenti, scarpa tacco dodici, capelli raccolti, lo so che non c'ha niente sotto, sento l'odore della sua fica da qui.
Sediamo e brindiamo, la luce sul tavolo, calda, la musica bassa, l'ambiente raffinato, metto una mano in tasca ed estraggo un cubetto e lo metto sul tavolo, davanti al suo piatto, lei lo guarda e capisce, fa fare uno scatto, mezzo cubo si apre, due occhi si illuminano, un sorriso si arcua all'insù, poi la bocca si strizza, la luce oculare si bagna di umido, mi guarda e dice "è bellissimo" e scuote la testa, ti aiuto, aspetta e glielo infilo, l'anello, che mi rendo conto che se fosse stato appena più grande, il diamante, più grande di un qualsiasi grande più grande di quello che era, sarebbe stato meglio, ma lei si alza e mi balza in braccio baciandomi e stringendomi, affanculo il dress code e il ristorante elegante, non piangere Skiz che ti cola il mascara, è waterproof, Tazione, lo fanno per quelle come me che sono felici alle lacrime.
"Allora sono la tua fidanzata!!!" mi dice con un sorriso commosso che basta quello per aver avuto una ragione per essere stati al mondo e io rispondo di sì, sì, sì, sei la mia fidanzata e nemmeno ti dico cos'altro c'ho nella testa perchè per oggi è abbastanza così, beviamo, brindiamo, diamoci da fare, bisogna festeggiare, sono felice come non lo sono mai stato.

Fase due: ogni tuo desiderio è un ordine, specie se ho anche io lo stesso desiderio
Ceniamo, signorili, leggeri, eleganti, poi a un tratto un piedino si insinua tra le mie gambe e io provo una scossa tra ano e coglioni, la guardo, mi guarda e senza parole mi chiede se c'è un dopo cena, che lo so che me lo chiede ed allora io metto una mano nella tasca interna e tiro fuori una chiave magnetica, la appoggio sul tavolo, pronuncio il numero 308 e sorseggio un altro po' di vino e lei la guarda e mi guarda con un abbozzo di sorriso, spostando a destra la mascella ed attende istruzioni, gioca con la chiave e poi non riesce a resistere e mi chiede "e?…" ed io rispondo misterioso "e dopo cena saliamo alla trezerootto" e sorseggio e lei incalza, con l'occhio che si insudicia e torna a chiedere, quasi timorosa, chiede abbassando la voce, guardandosi intorno "… giura… " e io annuisco col capo e lei ha un'espressione che meriterebbe una foto e poi incalza di nuovo, vuol sapere, ma io taccio, evado, eludo, siglo e sigillo con un "Ho fatto ciò che mi hai chiesto" e sorseggio e sento il mastichio sordo della sua fica e comincio a provare una blanda erezione e lei appoggia il tovagliolo e dice "andiamo".
E saliamo, col lift che c'accompagna, senza parlare, composti ed eleganti e camminiamo sulla moquette damascata e infilo la chiave e la stanza si apre ed entriamo e prendiamo visione del letto sul quale si materializzerà il desiderio sudicio della mia fidanzata, che nelle sue masturbate sogna di essere a letto con me e un altro uomo e sogna pure di guardarmi mentre io e il montone occasionale ci facciamo di tutto, infilandosi tra noi per coadiuvare gli accessi, riposizionare le uscite, contribuire al piacere totale.
"Voglio vedere come lo succhi, voglio vedere che lo prendi nel culo e che lo metti nel culo a lui, voglio leccarvi mentre vi inculate" furono le parole esatte, che divennero ordine, ordine facile da evadere in questa sudicia meravigliosa città dove ci sono agenzie per tutto.

Fase tre: la sorpresa
Ore ventidue e ventiquattro, la Skizza va in bagno a preparasi, in sei minuti il nostro ospite sarà qui, le dico di rimanere nel bagno sino a quando lui non sarà nella stanza e lei dice di sì, rossa ed eccitata, poi bussano alla porta, lo saluto, ci eravamo parlati al telefono, nessuna sorpresa, è esattamente come nelle foto dell'agenzia, porta un mazzetto di fiori, perchè sa che oggi è il compleanno della mia troia, è un signore, mi piacciono i suoi modi delicati.
Non vedo l'ora di vedere la sua faccia quando esce dal bagno, Oscar sosta in mezzo alla stanza, composto ed elegante, in attesa di conoscere la scrofa da montare e io busso due volte e la Chiara esce, autoreggenti e scarpe e null'altro e strabuzza gli occhi e la capisco, perchè Oscar è un inatteso ed inimmaginato pezzo di manzo di colore di un metro e novanta, completamente bald, un bellissimo sorriso bianco, una fisicata da atleta e io so, lo so solo io al momento, perché io ho visto le foto, che sotto c'ha una manichetta antincendio che deve usare un rocchetto per farla su e metterla nelle braghe e chiedo alla Skiz se le piace e lei lo tocca e mi dice raggiante che le fa un sesso pauroso ed allora mi accomodo sulla poltroncina, accendo una Marlboro e mi metto a guardare quel che succede tra i due.
Sublime spettacolo impagabile.

Fase quattro: when you try it black you never come back
Parla. Parla ininterrottamente, coadiuvata dal cannone carico fatto nell'attesa di Oscar, parla, parla, parla a me, che sto seduto sulla poltroncina, vestito, nella penombra, fumando e sorseggiando un bourbon.
"Sono infoiata come una troia, non vedo l'ora di scopare davanti a te amore" e poi ancora "Voglio che mi guardi mentre prendo il cazzo nero, amore" e poi ancora, succhiando quel sublime pezzo di minchia di cioccolata "Guardami come ti faccio le corna, sei cornuto amore, ti eccitano le corna, vero amore?" e poi ancora, rivolta ad Oscar "Montami come una cagna, ho voglia di cazzo, ho bisogno del tuo grasso cazzo nero" e poi mi dimentica, facendosi fare di tutto da quella statua di ebano che suda ficcando senza pietà ed io sublimo nel guardarla, stravolta, che gode nell'anima a prendere il suo primo e, presumo per nulla ultimo, grosso cazzo nero. Gode, perduta negli umori e nella monta, puro fascio di sensazioni ed è bellissima, bianca, sotto il meraviglioso uomo nero che sbatte poderoso facendole sussultare le tettine, facendole gonfiare gli occhi e brillare di sudore il poco profondo Canale di Suez, la fica lucida e arrossata, gonfia di cazzo di cioccolato, fino a che viene, viene urlando, con Oscar che sbatte come l'onda sugli scogli, concentrandosi, perchè la mia troia è molto bella, è bellissima e fa venire voglia di sborrare. E la Chiara cade sul letto, gira la faccia gonfia e stravolta, mi guarda dalle fessurine e gorgoglia sozza "Spogliati, porco, e vieni qui che voglio anche il tuo cazzo, adesso".

Fase cinque: trattamento doppio per madame
Succhia, in ginocchio, impugnando salda le nostre minchie, la bianca e la nera, che se il mio è grosso, il suo non so cosa sia, succhia uno poi l'altro, se li sfrega sui capezzoli, sudata, spettinata, abbraccio Oscar, caldo, sudato, gli accarezzo il culo, lui fa lo stesso col mio, ma prima bisogna soddisfare la signora e la signora ha in mente solo una cosa, che è la doppia, uno nel culo e uno nella fica e così la lubrifichiamo, Oscar le scivola nella fica fino ai coglioni e io premo il mio cazzo nel buchino vorace, scivola, scappa, premo, entra e sento il pilone del mio amico Oscar e cominciamo a fottere la mia troia che grugnisce che ne vorrebbe altri due da succhiare, neri, duri, grossi e più blatera, in un ottimo inglese, più io e Oscar la sbattiamo senza pietà, godendo dello sfregamento delle reciproche minchie e del contatto di tanta pelle nuda e sudata ed è veramente difficile non scoppiare in una sborrata, che la Skizzolina è assatanata e dopo un po', un bel po', comincia a grugnire rabbiosa e schizza copiosa sui coglioni di Oscar, venendo in un tremito epilettico, mentre il dio nero le succhia i capezzoli, bordeaux dall'eccitazione animale.

Fase sei: stop and go
Calma, acqua, Oscar se vuoi farti la doccia nessun problema, grazie ne approfitto, sigaretta, baci convulsi, sorrisi, mi mostra l'anello, felice, raggiante, tiamotiamotiamotiamo, un'aberrazione sublime, poi ricomincia il calore "Voglio vederti  con lui, adesso" e Oscar ritorna, in una scia di bagnoschiuma caldo, mamma mia che pezzo di manzo stupendo, gli accenno con gli occhi e lui beve, appoggia il bicchiere e viene verso di me, ci abbracciamo, ci slinguiamo, ci palpiamo e in due secondi siam lì a menarcelo e ce l'abbiamo duro in un picosecondo e la Skizza sul letto si masturba sudicia e sorridente e mi inginocchio e gli tiro il pompino più appassionato dai tempi di Cromwell, gli succhio i coglioni, cerco il suo buco e spompino, ma non ce la faccio a prenderlo tutto in bocca, è enorme, gigantesco, poi saliamo sul letto e ci divoriamo e quel corpo è stupendo e la Skizza è un'oscena baldracca lercia che si tortura la fica guardando, dirige, chiede, eseguiamo, poi mi spinge a novante e mi lubrifica abbobdamente e guida Oscar ed è stata un'esperienza esaltante, quel ragazzo sa cosa vuole e ci sa fare da matti e mentre lui mi strapazza il culo come merito, la troia mi succhia la minchia, i coglioni, i coglioni di Oscar e il suo culo e ritorno ed è esaltante, sfrenato, osceno, amorale, magnifico.
Ci facciamo, ci inculiamo, per ore, cambiandoci, con la Skizza satanica che dispone e comanda e noi eseguiamo, al limite del sostenibile, con i cazzi che ci fanno male e poi io a un tratto, esasperato dalla voglia, mi tolgo la gomma e ordino secco alla Chiara di inginocchiarsi e lei capisce ed esegue, Oscar pure, che si sgomma rapido e giù, veloci, due seghe furiose e finale porno americano, schizzi violenti in faccia alla Chiara che mugola e geme, leccando, la lingua impastata di sborra, il mascara che cola, perchè è waterproof, ma non jizzproof e via sino all'ultima goccia e poi, finalmente, la tregua.

Fase sette: a letto a casa
"Taz, mi hai davvero spiazzata, è stato il più bel momento della mia vita quando ho aperto lo scatolino e ho visto questo"
"Non te l'aspettavi?"
"No Tazio, sinceramente era distante anni luce dai miei pensieri, ma è una cosa stupenda"
"Dio Chiretta, è un simbolo più che altro, perchè lui, poverino, è piccolo, ma fin lì arrivavo"
"No, no, zitto, zitto, taci non rompermi le balle. E' una cosa meravigliosa sapere che tu…"
"Che io?"
"Insomma che tu fai le cose serie con me…"
e ride guardandomi.
"Oh, bambén, rispetto eh, che se no mi riprendo l'anello e mi sfidanzo subito"
"Dovrai uccidermi"
"Era nei piani"

Silenzio.
Baci, buonanotte, spegnimento di luce.
"Taz?"
"Eh"
"Starai per sempre con me vero?"
"Ah, mi vuoi per sempre?"
"Sì"
"Vedrai come ti penti di questa frase, ah behbeh, vedrai" e mi giro.
"Cosa vuoi dire?"
"Niente. Siii-lenzio. Dooor-mire."
"Ti amo Tizio"
"Ti amo Caccola"


Tutto ciò è divino.
Tutto ciò è follia.
Tutto ciò è.

16 commenti:

  1. auguri per il fidanzamento. Ma tutto il resto è troppo al di là della mia comprensione, sorry.

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  2. Bella festa di compleanno. la vorrei anch'io così, magari con 2 donne, però. Fai gli auguri alla Skizza da parte mia. GQ

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  3. il mio commento è sparito? O.o dicevo che siete bellissimi e che se vi sposate vengo là a tirarvi il riso.

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    1. Se ci sposiamo vi voglio tutti e due come testimonial.

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    2. ci contiamo. e tu contaci (uno, due. facile)

      (non è vero, a volte tre. ma il nucleo è di due)

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  4. woooooow ma davvero è tutto vero? complimenti

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  5. è sempre bello trovare la persona della nostra vita..che ci conosce fino nell'ombra ed accetta tutto di noi....
    sono felice per te,x voi.
    in bocca al lupo.
    ed auguri alla tua ammora...
    E.

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    1. Più che accettare, direi che desidera tutto sino in fondo. Grazie, un abbraccio.

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