Bonjour, bonjour, bonjour.
E' lunedì, il giorno che sta ad un giorno dal mercoledì, giorno in cui la mia Polpetta di Culo ritorna dal Papone.
Cos'è successo nel fine settimana taziale?
Procedo con invidiabile sintesi sugli elementi di minimo rilievo.
Sabato sera ho dato degna sepoltura a Mietta, coprendola con un paio di badilate di terra. Ora giace laggiù, nell'orrido bosco, accanto a quell'altra salma.
Dopo averla diffusamente chiavata e spruzzata, l'ho subdolamente coinvolta in una discussione accesissima, basata su assolutamente futili motivi, trascinandola per i capezzoli lungo il crinale più ripido della montagna e, avvolto nelle nebbie degli imprecisi ricordi su Sissifo, l'ho scaraventata giù dal dirupo, così come noi PezzidimmerdaPro sappiamo sapientemente fare. Prima le si strachiavano, dopo le si tumulano.
In ogni caso, fine di Mietta.
Perchè?
Perchè ero colpevole. Colpevole di averla fatta avvicinare troppo, colpevole di averle dato l'opportuntià di sapere di me e della Chiara, colpevole di averle concesso la discesa in pista anche se solo per l'arco di una notte, colpevole di aver lasciato che, con la stessa bocca con cui mi succhiava il cazzo, potesse chiedermi "L'hai sentita oggi?". Colpevole, colpevole, colpevole. E, quindi, lungo il profilo di democrazia e giustizia tanto in voga nel nostro Paese, ho sentenziato che, siccome l'errore l'ho commesso io, la punizione spettasse a lei.
Bene.
Ora sono nello spirito dell'Avvento, perchè niente come sentirsi bastardi fa avvicinare tanto al Natale.
Bonjour.
ho conosciuto solo un'altra persona così refrattaria ad ogni possibile idea di umanità: me stesso, in un certo periodo. ma poi mi è passata.
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