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venerdì 18 gennaio 2013

Gocciole di gioia dalla ridente Londra

Nevica e fa freddo. Fortuna che oggi non piovono elicotteri, che mi darebbe più fastidio.
E' iniziato il week end londinese, dove tutti fuggono vero i luoghi da dove fuggiranno per tornare qui lunedì con un umore dimmerda. Viva la fuga.

Ok, veniamo ai fatti taziali salienti delle ultime ore.

Il plumber ha aggiustato il tubo lasciando un puttanaio che manco se avessi macellato il maiale in cantina ci sarebbe stato tanto puttanaio. Ma almeno adesso non esce più acqua. La owner c'ha provato a spiaccicarmi la spesa, ma io mi sono trasfigurato alla psycho balbettando con l'occhio che mi ballava e lei ha capito che sono pazzo e potenzialmente pericoloso ed ha desistito quasi subito. Ms.Branchelshirewirengtinton, mia vicina di casa, cavalca quell'affare con una costanza davvero encomiabile. Va a finire che uno di 'sti giorni salgo i suoi tre scalini con solo il cappotto addosso e le infilo una bella supposta di carne cruda nel culo, che vediamo cosa preferisce. Lo ha cavalcato anche mentre il plumber era qui, ma il plumber è british e ha fatto finta di niente. Persino quando Ms.Climax imitava il verso del Petnarodonte Siberiano mentre veniva.

Ieri è stata una giornata serena, qui a Londra, per muoversi. Davvero.
Ho pranzato con un amico ed è stato uno dei pranzi più inutili professionalmente da quella volta che ho cenato con Gaetano Migliacci a Sanremo. Almeno Migliacci è simpatico, il mio amico non lo è più. Da ieri, credo.

L'altra sera sono uscito con la Sara e l'enclave italiana simpaticissssssssssima di Londra e l'ho palpata sotto il tavolo che manco un medico della mutua ha palpato tanto in vita sua. La Sara, con la scusa di fermarmi mi teneva la manina e tutto l'insieme era così da liceo che ho avuto il cazzo duro per tre ore e lei lo ha saputo benissimo, visto che non esitavo a guidare la sua manina verso la mia cippona kriptoniticomarmorea. Era rossa e accaldata e sotto il maglioncino di cachemire vinaccia non portava altro che il reggiseno, che ci credo, con le due bombe che si ritrova. Ha una bella pelle liscia e mi fa ingrifare come un montone alimentato a Viagra, solo che a causa della sua coinquilina ed a causa della mia, che è pure amica sua, abbiamo dovuto limitarci al palpeggio.
Però stasera la mia coinquilina va a Bristol e così dopo la chiamo e così dopo la chiavo, che è l'unica cosa che mi interessa, al momento: fottere.

La Chiaretta sta perdendo il suo proverbiale lucido e pacato buonsenso e al telefono mi scarica delle madonne che è un piacere a sentirla. E' proprio contenta, sì, sia della bellissima città, ridente, sia dell'amabile coinquilina, sia dell'interessantissimo corso che le ha fatto scoprire nuovi orizzonti. Se continua così vado a prenderla e la porto a casa, perchè se la blindano per omicidio e cannibalismo non sarà facile gioire della sua compagnia in futuro.

Di lavoro manco l'ombra, ho fatto un colloquio stamattina e mi guardano come se fossi atterrato da Orione sud. Stamattina però ho respirato una boccata d'Italia, mentre il direttore creativo mi diceva che, purtroppo, sono TROPPO REFERENZIATO per la loro cazzo di agenzia dimmerda, cosa che al momento m'ha fatto girare il cazzo, ma poi in strada, ripensandoci, gli ho dato ragione. Sono troppo referenziato e geniale per la loro pidocchiosa agenzia dimmerda.
In compenso, dalla ridente Italia, mi giungono notizie di sovrapressioni che stanno facendo vibrare le viti, perchè nessuno sa cosa cazzo sto facendo qui e nessuno sa quando ritornerò. In un certo senso li capisco, perchè soffro anche io dei medesimi quesiti irrisolti, ma sarà la neve, sarà che volare in elicottero non è più sicuro come un tempo, sarà che mi è entrato Saturno nel culo, sarà quel che sarà, ma mi sono così girati i coglioni, ma così girati i coglioni che ho deciso che sto qua fin che cazzo mi pare e mi sono fatto passare il Loca e l'ho asfaltato di bestemmie dicendogli di andare a incassare quelle fatture, visto che è arso da animo dirigenziale e di farsi i cazzi suoi, anzichè berciare come una massaia sifilitica che s'è fatta chiavare da un camionista turco lebbroso tra i cassonetti del supermercato.

E lui? Lui ha ribattuto. Errore gravissimo. Errore carissimo, spericolato Loca.
L'ho sbucciato come un kiwi e l'ho frullato assieme ai suoi liquidi fisiologici. Era inevitabile.
Credo che mi aspetterà all'aeroporto con un mazzo di fiori e il vestitino della prima comunione di sicuro, dopo questa goliardica telefonata.
La Betta è apatica come una bistecca di sottofiletto, ma almeno non caga il cazzo e rimane il mio uomo all'Havana.
Almeno quello.

Cosa posso dire, amisgi che numerossi mi seguite da cassa, credo di essere all'apogeo della felicità.
Cosa mi manca, in fin dei conti?
Forse una bella influenza intestinale?
Forse la gonorrea?
Forse la psoriasi all'ano?
Forse.

Ma bisogna saper godere dell'attimo ed accontentarsi dell'immenso che si ha.
La felicità pura è dei puri.
Detto questo, il Tazatma Thandi si ritira e attende la risposta della Sara.
Chiavare non sarebbe di fastidio.
No.

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