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lunedì 6 maggio 2013

Acrobazie

Si stende di schiena e solleva i lombi con le mani, portando la punta dei piedini rosati accanto al viso, inarcata da circo, offrendomi i fori magnifici da leccare e io lecco, insinuo la lingua, esploro, fotto di bocca e odoro, godo, con la minchia di ferro che mi penzola tra le gambe e, dopo averle lucidato di saliva e di bava che sbavo la pelle di ebano, mi incastro di traverso nella "V" delle sue gambe aperte, cercando spazio per il mio piede, creando a mia volta una "V" a croce sulla sua, piegando all'ingiù il cazzo marmoreo ed enorme, premendo la cappella sullo sfintere che cede e sento il caldo umido del suo culo che si apre e mi entusiasma veder scomparire il mio cazzone bianco in quel buchino nero come la pece e accogliente come un guanto. E la inculo a cazzo piegato mentre la manina nera con le unghie chiare e curate si tormenta il cazzetto rosato e scappellato e le accarezzo le natiche di velluto e mi piace molto qui a Saint-Louis con lei.

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