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giovedì 9 maggio 2013

African entertainment

Ingredienti: otto suonatori di sabar, il tamburo senegalese fatto come le congas, un villaggio a venti chilometri da Saint-Louis, un sacco di maschi e femmine senegalesi del villaggio, una senegalese di Dakar molto figa amica del Tazio, il Tazio, la notte nera e il caldo.

Cosa si fa con tutta questa roba? Una festa, ovviamente. E a una festa cosa si fa? Si balla. Si balla una danza che, mi spiega Ninà, sarebbe una danza tradizionale, ma oggi la si balla diversa. Diversa come, chiedo. E mi risponde sorridendo e accennando un passo di danza che mi fa capire che la si balla molto più yeah e getdown, ma anche un po' staycool con tinte spicy. Insomma, non ci ho capito la minchia.
E anzichè Sabar, dal nome del tamburo, la chiamano Leumbeul. Non chiedetemi il perchè.

La festa ha diverse fasi: nella prima i suonatori suonano 'sto cazzo di tamburo maledetto che alla fine sei rintronato come una scimmia e tutt'attorno, a delimitare uno spazio che sarà la pista da ballo, sosta l'umanità. D'improvviso, dall'umanità si staccano due o tre donne, perchè questa fase comporta la sola danza femminile. Alcune molto eleganti, con vestiti luccicanti, ben pettinate. Sono le matrone del villaggio. Altre meno eleganti, ma non per questo non chiavabili. La MILF senegalese ha il suo perchè.

Le donne cominciano a danzare al ritmo battente del tamburo, saltellando da un piede all'altro, ma soprattutto facendo ballare le chiappe in una maniera incredibile. Si crea una sorta di sfida-fraseggio-teasing tra ciascuna di loro e i suonatori di sabar. Il tamburiere batte un ritmo e le mammifere sculano a quel ritmo. Ogni tanto esce una tetta nuda, ma qui la tetta nuda maschile e femminile sono equipollenti, niente di che.
Qui è il culo quello che comanda. Che popolo.
La danza si snoda lungo unità crescenti della funzione iperbolica dell'osè, pur rimanendo sempre all'interno del vietato ai minori di anni 12 se non accompagnati dai genitali.

Poi si fa una certa e i tamburieri smettono di tamburare e bevono, tutti bevono, bevono, bevono, bevono, bevono, bevono, bevono, bevono, qualcuno appiccia anche una porra che la sento da qui e poi l'euforia chiassosa infernale sale all'apice dei decibel, le risate si fanno alcolicoalcaloidiche e le MILF cedono il passo, alcune ritirandosi, altre sostando in chiacchericcio fittissimo con altre dignitarie del loro rango.

Ed è il momento della fase due: le ragazze da maritare e i futuri maritati delle ragazze maritande attaccano il ballo.
I tamburieri ritamburano a manetta, a cannonemartello e si scatena la lussuria. Perchè qui il ballo ha una leggera variante, di nullo peso se si vuole: viene mimato a ritmo di tamburo l'atto sessuale.  

Atto sessuale.
Mi adorate quando sono così antropologicoscientifico, nevvero?

A prescindere, va detto che vi è solo una norma di fondo: la donna domina e il maschio esegue. Non esiste che il maschio pieghi la donna alla pecora per strusciarle la minchia nello spacco culeo, seppur coperto dagli indumenti. E' esattamente il contrario: è la donna che pianta lo spacco culeo contro la minchiagione del manzo erotico. Oppure è sempre la donna che gli balza in braccio sfregando la ficagione sulla minchiagione. A rigoroso ritmo di sabar.

Inutile dirvi che è una cosa eccitante a mille. Ninà mi spiega e mi dice che, certe volte, due si pigliano così tanto che vengono in mezzo a tutti gli assatanati. Perchè, invece, il gioco danzeo sarebbe che tutti strusciano la genitalagione umida e/o dura su tutte le altre genitalagioni. Così, per spirito di fratellanza cosmica e universale. Poi Ninà mi dice che, se mi eccita questo, devo assolutamente andare con lei a Dakar una sera in un quartieraccio malfamato vicino alla spiaggia. Lì si fa sul serio, nelle due varianti: quella asciutta e quella bagnata. In entrambe le donne sono praticamente nude e i maschi pure. Si arriva a dei vertici artistici che possono culminare nella chiavagione stradale senza alcuna remora. Purchè a ritmo di musica, che è la base.
Nella versione bagnata, invece, vale tutto quello che succede nella asciutta, con la differenza che i manzi si passano di mano in mano un tubo di gomma che lancia acqua come ci fosse un incendio. E io dico che cazzosì, questa non me la posso perdere. E lei mi scula sul cazzo lo spacco culeo e sorride dicendomi ok, mentre sento che la minchiagione mi si scappella in una sbarazzina scappellagione.

***

Affronto discretamente fumato i venti chilometri notturni inchostrati di nero, per tornare a Saint-Louis.
Qui il concetto di buio è depositato al Museo della Scienza e della Tecnica. Questo è il Buio Assoluto Campione, il BAC.
Ninà mi dice di tenere alti i fari e di non correre. Gli animali, di notte, trovano più comodo l'asfalto, per dormire. E l'asfalto si raffredda più lentamente del terreno e dell'aria. E io eseguo.
E la guardo, illuminata dalle lucine al led della radio che trasmette della musica inascoltabile.
Che figa che è e che figata che è qui.

5 commenti:

  1. "io son stato marocchino
    me l'han detto da bambino
    viva viva 'o Senegal"

    'O Scarrafone di Pino Daniele

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  2. Ci fai sempre preoccupare, monello !!! E ci lasci in crisi d'astinenza
    GQ

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  3. Cerco di non preoccuparmi....ma come si fa ? Dai tazio batti un colpo ......



    Andrea.

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