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mercoledì 29 gennaio 2014

Risorse

L'aver risentito la Milly ha riacceso in me esigenze articolate, suddivise in categorie precise, categorie a loro volta strutturate in sottocategorie dettagliate, con dettagli catalogabili con criteri uno a uno o uno a molti e mentre ieri sera sotto la doccia  consideravo questo ordine di perfezione surreale, la minchia mi si è scappellata, pensando alla sua fagianona pelosa, ai suoi piedi, ai suoi occhi e così, a minchia randazza parallela al pavimento, ho rollato la rubri (a Milano si deve tagliare la parte finale delle paro) ho schiacciato il verdone e l'ho chiamata al cellu.

"Ciao Tazione!"
"Ciao Millona!"

E la rendo edotta delle condizioni del mio Supercazzofavazzorandazzo e lei mugola sorridente e mi strozzo la cappella pensando di allungarle il mio Femoredidinosauro nel culo e glielo dico pure e la sento respirare sozza, al che lei mi chiede Milano dove, Milano Milano Milano, rispondo solerte e poi dico e tu dove e lei mi dice Piacenza, al momento.

"Piacenza?" - "Eh sì, purtroppo"
"Ma cazzo, ma senti, stasera lavori? Hai clienti?" - "Uno alle dieci, un'ora."
"E uno alle undici esatte, che sono io!" - "Ma che te cliente, cazzooooo, ma davvero vieni?"

E da lì le battute si sono liquefatte luride, con tinte portuali e bestemmie e mi piace la Milly. Perchè la Milly è una risorsa, una potente risorsa. Si piega, ma non si spezza mai. Si cheta, ma poi riparte ruggendo. E' puttana da marciapiedi e signora del libertinaggio. E' tenera amante e spietata carnefice. Lurida topa di fogna e profumata orchidea del peccato.

***

Due e venti del mattino di oggi.
Nudi, in piedi, uno davanti all'altra, io con le mani legate dietro la schiena e la minchia dura come la kriptonite.
"Vuoi provarla una cosina 'forte'?" mi chiede con le occhiaie sudicie, bella come un delirio.
"Sì" rispondo senza chiedere.
"Allarga le gambe e non muoverti"
"Sì"

E lei porta indietro la tornita gamba di destra, sollevandola velocissima in un calcio a piede nudo sui miei coglioni.
Cado in ginocchio dal dolore.
Mi prende i capelli e mi sussurra "Piaciuto?" e non posso che rispondere un "Sì" sofferto, perchè era vero.
"Tocca a te adesso… prendimi a calci la figa" con un sorriso malato.
E mentre mi rialzo, barcollante, mentre lei è pronta davanti a me a gambe larghe, sibila: "Più forte che puoi".

E io la accontento, facendola accasciare sul pavimento in un rantolo di dolore.
La Milly è una risorsa.
Di sopravvivenza.
Assoluta.

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