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mercoledì 23 agosto 2017

Che puttanaio

Breve nota antefatto:
Mi rendo conto dei “ripescaggi” a distanza di anni, per cui ecco un brevissimo vademecum orientativo:
Nadia – Ex moglie di Max in procinto di rovinarlo. Max è il mio amico artigiano edile.
Kikka – Morosa instabile di Virus, socio di Max.
Antonella – Dalle sembianze del tutto simili a Debora Villa, morosa del Sa-aaarti, furgonista di origini modenesi, amico di tutti noi.
Umbe – Amico buono.
Zack - Amico “cattivo” (badate alle virgolette), ex dipendente della mia ex agenzia.
Betta – Segretaria amministrativa della mia ex agenzia.





Detto questo, ecco il fatto.

Chiamo la Kikka dopo anni ed anni di zero contatti. La chiamo nella speranza che il legame fisico e confidenziale di un tempo non sia morto, perché ho bisogno di orientarmi sulla Nadia che mi lancia tappeti rossi che convergono nella convergenza delle sue cosce.
Ma non svelo subito le mie necessità informative, ma dopo calorose feste di bentrovato, vere o false che fossero, è stata lei ad affondare i denti nella bistecca.
“Hai visto la Nadia, vero? Me lo ha detto” e lo sibila con un sorriso, che io la vedo anche se al telefono. E vedo anche che esiste già della letteratura al riguardo, verso la quale non ho che l’opportunità di sottostare, perdendo il ruolo di protagonista-pilota che avrei desiderato.
“Sì, l’ho vista al Flamingo. Saprai anche già che mi ha chiesto di portarla a cena.” aggiungo serio. Sortendo un lapidario “Certo.” dall’altra parte.
E così eccomi nelle spire dei servizi segreti che, come di consuetudine, potrebbero essere deviati o meno, fornendomi informazioni vere o false, usandomi a loro totale piacimento.
“Ti ho chiamata perché non capisco e mi sento sull’orlo di fare una cazzata e allora ho pensato a te, sapendo che…” – interruzione repentina – “Sì, vuole starci.”

Sinistro e attraente. Sapere di essere il protagonista di un disegno, di essere al centro di qualche progetto, fa sempre un illusorio piacere. Illusorio piacere che potrebbe trasformarsi in un casino epocale, considerando la fine senza appello fatta fare all’Antonella, la guerra con quell’altra acida tardona amicissima della Nadia, considerato l’abbandono delle nozze sotto coscia alla Sara collega di lavoro della Nadia, considerata la sparizione con la Kikka.

E Praga, con i progetti fuorilegge con Frà Costa? E Max? Se la Nadia per piacevole sadismo lo informasse, oppure delegasse qualche sua sodale a farlo? E Riga? E la Ade? E’ proprio giusto non provare a farsi sentire se non in caso di necessità? Ed è proprio il caso di giocare a shangai in mezzo a un groviglio di vipere mortali?

E il uozzappo di stamattina? Dove lo metto in questo puttanaio?
Recitava: “Sono stata una stronza, me ne rendo conto. Scusami infinitamente.” ed era a firma Skizza.

E così ho riso e ho ringraziato la Kikka. Proponendomi come sempre pronto a massaggiarle le superbe dita dei piedi.
“Ci penserò, baciobacio Tà.”

Che puttanaio.

2 commenti:

  1. Troppo divertente 'Zio. Altro che le spie della Stasi. Ti dico cosa farei io se fossi nella tua posizione:
    mi scoperei la Nadia, ma con molta cattiveria, tipo l'ultima volta con la PuTTanya per intenderci e a Max non potrebbe fare che piacere. (Ehi fratello tu mi rubi le mie donne bianche ora tocca a me). Magari con tanto di video pirata di prova. Perché la Nadia è stronza forte e va punita (me lo dice sempre il mio analista che quando mi scopo una la voglio punire). La Skiz a me piace, non ha detto cose sbagliate se ci rifletti bene e non ho capito cosa ti ha dato fastidio. La verità forse? Certo che anche lei non è immune da critiche e puoi farglielo notare garbatamente. Ma invece chi cazz'è 'sta Paoletta? Mi manca nelle figu. Un bacio e un abbraccio.

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  2. La Paoletta è una giornalista abbordata nella città rossa, niente di così rilevante al punto di non aver nemmeno tanta voglia di scriverne.

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