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lunedì 24 ottobre 2016

La semplictà

Semplice, è così semplice, ma così semplice che talvolta mi sembra di rubare in chiesa. Compro mutande da Intimissimi, rigorosi boxer di maglina neri e, mentre spazio guardando i pigiami da uomo la incrocio che guarda pigiami da uomo. “Scusami, ma tu sei la proprietaria del Capitano Paff a Strazzabosco Valnuti Villa del Catenazzo, o mi sbaglio?” – “Non ti sbagli, ma ero proprietaria, ho venduto da un secolo, ma come fai a ricordarti di me???” stupore e emozione e sale la lusinga, cresce, ammanta, scalda, sveglia l’autostima con un “oh, sveglia, sono la Lusinga, ma puoi chiamarmi Lusi”, ed allora il Principe Suino affonda, sorride, finge imbarazzo, confessa antichi deboli, mormora sapidi ed educati corteggiamenti inequivocabili, tra mutande e fusò e la lusinga scioglie, fonde, liquefa e umetta labbra nascoste e tempo un’ora e tredici minuti (sottolineo il timing), scopro finalmente, dopo anni di arrovellamento, la geometria del vello pubico della tenera Arianna MILF benissimo mantenutissima, dolente prigioniera del labirinto del matrimonio che la spinge negli inferi della noncuranza, scopro la dolce morbidezza delle sue non perfette dita dei piedi, ma l’estetica scompare di fronte all’intimità proibita e mollemente concessa e godo con lei orgasmi intensi e profumati di deodoranti ascellari all’Alohe Vera e creme da corpo da banco della parafarmacia.

Tradire per riscattarsi, in un lampo, veloce cedimento infatuato di un “io” vessato e compresso e l’urlo della rivoluzione chiama la fica sulle barricate, spogliandola dell’abito di premio assoluto per colui che manco la caga di striscio e la fica bellicosa si veste da spada di battaglia che ferisce ammiccante  per essere ancor ricordata come la fica della proprietaria del Capitano Paff di Strazzabosco Valnuti Villa del Catenazzo, non consapevole che io, porco di razza di consumati razzolamenti sozzi, dopo questa gradita ficcata forestiera la ristabilirò giù, laggiù dove lo sposo la conserva, nell’oblio del nulla, fedifraga e annullata, sporca di una macchia che renderà moralmente insostenibile salire sulle barricate domestiche per una riaffermazione e, mentre io torno a casa coi miei morbidi boxer di maglina, fresco di una doccia consumata in un alberghetto da troie nascosto in città, lei si scioglierà nei vapori della memoria, come succede in questi casi.

Semplice, anche troppo semplice.
Tazio Bastardo Superstar.

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