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giovedì 6 dicembre 2012

NI, la ratouille, l'indiana, la cena e quel mattacchione di Occam

Buonasera dal felice possessore di un certificato provvisorio recante il suo bel numero NI, ma che belle soddisfazioni e si fa presto a dire e invece ne sono davvero orgoglioso, soprattutto perchè per ottenerlo non è necessario alcun particolare requisito, a parte quello di non essere uno spaccino internazionale ed io, al momento, non lo sono. Qui nella Londra postindustriale, postmoderna ed a volte anche un tantino postalmarket, è meno freddo che nell'Italia dosoleddomare, perchè la vita è fatta così, amisgi, niente è definitivo, tutto cambia, todo cambia e todo può essere anche sgioia e beleza, specie se ci si sa accontentare delle piccole cose, come faccio io, che sono felice quando infilo il naso nel buco della fica della Skizzettadelmiocorazon.

Stasera cenansgi con gli amicansgi della Chiaransgi: conoscerò la Sheeransgi, rivedrò la Saransgi e poi conoscerò Philansgi e la Sandansgi e sfamerò tutti loro con l'ambrosia, con il cibo del dio Tazio, o del deo come disse una studiosa di storia dell'arte (ben imparata e ben messa da parte), che chissà di cazzo di fine ha fatto, seppur certo è che ha cambiato numero di cellularansgi, così, per la certezza di non avere manco più un ricordo delle allegre chiavate culacee fatte nel passato con il Tazio Internescional.
Sto bene qui, devo dirlo. Fuori è uno schifo, dentro un pochino anche, se si vuol considerare il furnishing, ma l'insieme mi mette allegria e poi c'è un profumino di arrosto di vitello ripieno di spinaci, noci, patate e panzett che vi masturbereste se lo sentiste.

Poi li combino alla bersagliera con una bella spaghettata made in Italy che mi sono portato su anche la crema di basilico e stasera li faccio venire tutti come i mandrilli birilli. Bene, molto bene, molto, ma molto, bene.

Vorrei aggiornarvi su alcune cose e cogliere l'occasione per rispondere ad altre, così, in piena sportività salutare.
La serata pornocostale con contaminazioni costacuginali ha assunto, nostro malgrado, pieghe diverse ed è finita nella solita baraccata di deficienti che invadono all'improvviso e poi si insultano sino alle due di notte, protagonisti il Max, Virus, Zac, il Saarti e l'Umbe. Il Loca no, il Loca mi è diventato coppiale e adesso che ficca nella sintetica Emy si dissocia da questo manipolo di mentecatti, tentando di darsi un tono all'altezza della Barbie che scorreggia all'aroma di Cannella dei Caraibi. Felice lui, felici tutti, come sottolinea il geografico e antropologico Costadoc.

Vorrei chiarire che il Costa è veramente come un fratello per me e non un Metadone passivo nei confronti della Siusydroga, per alcune circostanziate ragioni che ora esporrò. La prima è insita nel rapporto umano che, per quanto strampalato possa apparire, è denso di amicizia vera, che esula dalla frequentazione dei rispettivi ani e genitali, che è pratica sì piacevole, ma insufficiente, qualora addirittura non avversa, allo sviluppo di sani sentimenti di amicizia.
Per sviscerare il secondo punto, debbo allungarmi con serenità e rispetto lungo l'argomento Siusy, cogliendo l'occasione per rispondere all'amico PG che ha posto il tema lungo un profilo assai appetitoso.
Ah che meraviglia il rasoio di Occam, che bel ricordo, che sopraffina immagine, ma vorrei dire, caro PG, che la poni lungo l'ottica sbagliata. Sì perchè tu il rasoio di Occam lo poni verso l'insieme Tazio-Susy-chiavanti ed è su tale insieme che tu elidi le sovrastrutture e gli orpelli intellettuali, semplificando la ricerca del reciproco piacere a singola ragione del piacere stesso, mentre mi permetto di dire, divenendo odioso come mi accade sovente, che la mia sepoltura della Siusy è l'esatta applicazione del rasoio di Occam all'universo taziale, letto con gli occhi di Socrate e Protagora ed in tale senso l'orpello, la sovrastruttura, diviene la Susy stessa che, per quanto piacevole, per quanto maiala, in questo frangente specifico ed in questo odore di calcolo diviene la pluralità non necessaria di Occam. E di Tazziom.
Grazie di avermi dato occasione di delirare a ruota libera, lo adoro.

E ora, amisgi che numerossi mi seguite da cassa, vado a preparare una ratatouille di cavolo, carota, finocchio e patata che ripasserò al burro in padella con un po' di scalogno tritato ed uno spicchio di aglio, che li voglio stroncare stasera.
Basgi, a domansgi.

2 commenti:

  1. Chiaro il punto, chiaro il delirio a ruota libera.
    Ardito appaiare l'antilogico Protagora con il creatore della maieutica, ma per il resto buona cena
    PG

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  2. Non è che si potrebbe avere questa ricetta dell'arrosto con tutto quel popò di ripieno? :-)

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