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mercoledì 2 gennaio 2013

Duemilatredici

Bonjour.
Fa freddo, piove e sono tutto rotto, dai coglioni in su.
Mentre vi scrivo la Chiara sta atterrando a Manchester e io mi faccio scazzare l'anima dal pensiero che milleottocento chilometri ci separano.
Possiamo così sancire la fine della vacanza psichedelicoamorosa e immergerci nel liquame dei doveri targato zerotredici, come i negozi di Benetton degli anni ottanta. Forse, però, erano zerododici.

Ma non giriamoci intorno. Gliel'ho chiesto? Cosa mi ha risposto?
Vi deluderò, amici, ma non gliel'ho chiesto e vi dico anche il perchè.
Non gliel'ho chiesto perchè un briciolo di pudore mi ha impedito di mettere in capo a lei una medicina che serviva a me. Non mi sono sentito di far fioccare una cosa così importante solo perchè io avevo la necessità di individuare un anestetico per la mia ansia da separazione.
Ci tengo a precisare che io la Chiaretta la sposo, quant'è vero Iddio. La sposo e la ingravido, perchè io voglio fare un figlio con lei e lei questo lo sa.
La sposo e la ingravido perchè la amo più della mia vita.
Però le cose, specie alla mia età, vanno fatte come si deve. Per cui non ho sprecato il colpo, no.
L'ho semplicemente riposto nel cassetto in attesa del momento più adatto per tirarlo fuori e quel momento sarà a Pasqua, come dice K, oppure domani, oppure non so, ma voglio che sia quando sentirò di doverlo sparare per l'esigenza tranquilla di spararlo e non per usare quello sparo per fini diversi.
Che cazzone, parlo di colpo e di spari, proprio io che sono un non violento di natura. Però avete capito e io credo di essere ancora fatto. Siate clementi.

Abbiamo passato un ultimo dell'anno un po' triste, ma bellissimo. Bellissimo davvero.
Sapete qual'è la cosa che mi manca da morire già da oggi? Il suo odore. Io adoro gli odori della Chiara, tutti. Mi lasciano sospeso. Mi lasciano in istanti senza tempo. E questa assenza dei suoi odori mi manca e sarà dura da reggere.

"Taz, vè che io se per caso trovo una cosa a Londra li mollo, te l'avviso, come dici tu"
"Una cosa seria però"
"Sì seria, una cosa che magari mi piace di più che far la troia in giro per quelli"
"Tipo la art in un'agenzia"
"Sì"
"Ti assumo io, c'ho un'agenzia, mi manca una art"
"Tu hai un'agenzia? E da quando?"
"Eh, da un po'."
"E cosa fate?"
"Produzione video per lo più"
"Ah. Mi spiace io non so un cazzo di quella roba, ma grazie"
"Beh sarebbe un'esperienza interessante"
e poi lei affonda la testa tra le braccia con cui si abbraccia le ginocchia, che siam nudi e seduti per terra.
Mi guarda e dice sottovoce "Non funziona così amore, lo sai".

E' vero, lo so, ma non provarci sarebbe stato da coglioni. Però è vero.
Poi arriva mezzanotte, fuori si scatena la guerriglia.
Continuiamo a fare quello che stavamo facendo, cioè continuiamo a chiavare, ma lenti, lentissimi.
Chiude gli occhi e mi passa le dita sulla faccia.
"Ti imparo a memoria"
Faccio lo stesso e mi piace impararla a memoria.

Fuori piove, io c'ho i coglioni rotti e devo uscire da questo buco di merda, perchè devo trovare il modo di gestire questi giorni.
Ripassandola spesso, perchè guai se non la tengo a memoria.
Ma sarà facilissimo, quello.
Bonjour.

4 commenti:

  1. bravo, non era davvero il momento giusto per chiederlo...

    sapeva troppo di azione disperata dettata dall'ansia del momento.

    Bonne année, bonne année ;)

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  2. Io vi voglio bene, mi hai fatto scendere un po' si sana tristezza ma ci sta perchè so cosa ti prende allo stomaco quando il tempo e lo spazio ti separano fisicamente da chi ami. Ma finchè siete uniti mentalmente andrà tutto bene. Ricordati sempre questo mon amour, vicini mentalmente, questo vi terrà belli uniti. Un mega bacione e spero che questo anno ti riservi ciò che vuoi e che ti meriti
    :**

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