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sabato 5 gennaio 2013

Facebook

Che io ero lì che avevo finito di scaippare con la Skiz e meditavo di far arrivare quell'ora e andare a farmi visitare dalla Dr.ssa Nadine che tanto bene mi fa e per accoppare quella mezz'ora, che sapevo che ci voleva, mi apro il mio Facebook ufficiale e mi trovo la richiesta di amicizia della Carla, che è la sorella di un mio compagno di classe del liceo, qualche anno più vecchia di me, che con la richiesta di amicizia di Facebook fanno quattro le volte che ci caghiamo nella nostra intera esistenza e va bene così, sarà successo a tutti quanti.

Mi precipito a leggere il suo profilo e i suoi post più recenti ed evinco con facilità che la Carla è single e sofferente di solitudine e di cazzocarenza, poi vado a guardare il suo album fotografico e dentro ci trovo la solita massa di merdate: alberi di Natale, gattini, cagnini, foto coccoline e massime del cazzo scritte in Arial inguardabile su una varietà di fondi terribili che vanno dal nero al rosso, poi le foto della gerontofesta alfa, beta e gamma, senza intestazioni, senza tag, poi finalmente un po' di polpa ed arrivano le foto dell'anno scorso a Villa Simius assieme ad una che credo di conoscerla, ma poi anche no e, in ogni caso, che cazzo me ne frega, dato che è inchiavabile anche per il Taziocannibale.
E mentre son lì, che non ho ancora fatto a tempo a planare su quelle in costume da bagno, mi poppa in basso a destra la finestrina della chat che è la Carla che mi chatta, che mi ha visto online e ha visto che ho accettato la sua amicizia.

E chattiamo.
Prima mezz'ora abbondante dedicata alla fase 'comestaicheppiacere', in cui io sto sempre bene, ma lei no, lei c'ha avuto di tutto, dalla peronospera al cimurro, ma adesso sta bene, l'appendicectomia superata nonostante pericoli pazzeschi, ma adesso è tutto regolare, ringraziando dio. Poi, nella mezzora due, si passa alla sfera famiglia, la mamma è morta di cancro, babbo ha l'Alzheimer, una pena che non ti dico, ecco brava, non dirmi e passiamo oltre. E navighiamo dritti verso la mezzora tre, in cui si sviscerano gli sfracelli rovinosi della vita sentimentale, lei sa tutto di me, mi chiedo come cazzo fa, ma in ogni caso meno male che mi risparmia del tempo, come stai adesso Tazio?, bene come prima, Carla, ma invece lei no, lei non sta bene, è incazzata con la vita, due storie finite malissimo, ma meglio così, massì Carla dai e la fortuna è che la Carla scrive dei piccoli poemetti che mi lasciano il tempo di tornare a Villa Simius e notare che la femmina non è da buttare per niente, bella porcazza MILF che con quel costume e quelle zizze mi fa anche un pochino impirillare e poi scorro alla ricerca di piedi nudi, ne scorro seicentoquattordici e ta-dah, eccoli!, ma adesso devo leggere il poemetto e rispondere qualcosa di intelligente, stai lì foto, che adesso torno.

E una volta completati i preamboli e i capitoli istituzionali, la notte ci avvolge, anime sole separate da una chat confortevole e ci si scioglie in uno sciroppo di ricordi, di cose vissute, ma soprattutto, da parte mia, di cose mai esistite, come la mia indemoniata attrazione per lei ai tempi del liceo. La Carla all'inizio glissa lusingata, diffondendo faccine sorridenti, ringraziamenti e considerazioni raffreddanti, ma io noto l'imbarazzo e il tentativo di abbassare la temperatura, per cui lancio altre quattro palate di carbone in caldaia e faccio seguire alle considerazioni piccanti sui tempi che furono e sulle frequenti attività manuali in suo onore (mai esistite) alcune considerazioni, formulate con immutato linguaggio giovanile, sullo stato attuale della mia indiavolata attrazione sessuale per lei, considerazioni basate sulle foto di Villa Simius e poi, districandomi con pazienza dalla barriera di rivoli disperdenti che la buona Carla provvede a seminare continuamente sul mio cammino di conquista della sua sorca palesemente affamata, mi espongo con coraggio garibaldino, ponendo il petto di fronte ai colpi di moschetto del nemico e confesso che in quel momento, in quel preciso momento, le avrei leccato la fica.

Ed è quasi mezzanotte e, finalmente, passiamo al sodo e l'orrida chat di Facebook diviene adulta, cruda, disinibita, zeppa di confessioni e giuramenti, massì Carla, la cancello tutta la conversazione, non temere, chiediti piuttosto che cazzo me ne frega di conservarla, ma passiamo oltre, dimmi questo e quello e io ti dico quell'altro e quell'altro ancora e così imparo, scopro, apprendo, vengo a conoscenza di dettagli e no, non se la rapa del tutto, ma lascia solo una strisciolina, perchè l'idea di avercela come quella di una bambina non le piace, di dietro l'ha preso sì, che il suo ultimo ex (quel porco bastardo!) andava matto a piantarglielo nel culo, ma secondo lei non sapeva fare, che le faceva un gran male, le donne non le piacciono, le orge non le ha mai fatte anche se certe volte le piacerebbe provare nella fantasia, i porno li guarda eccome e chi non li guarda, ha cornificato, s'è fatta delle sveltine un paio di volte, ma tutta roba di un tempo passato, si masturba con un Rabbit rosa, buongustaia! e ad un tratto le confesso lo stato di fatto di qua della chat, cioè lo svettare rampazzo di mastro cazzo randazzo e lei allora prende al volo l'occasione e mi chiede se è vero quel che alcune dicevano al liceo, ossia che c'ho un supercazzorandellomanganello in scala 23:1 e io le dico di sì e le chiedo se è eccitata e mi dice che è bagnata e che bello 'sto Facebook, ma taci mi dice, ma senti Carletta e se ci masturbassimo assieme, faccine di riso, ma dai Tazio, ma perchè no Carla e giù di descrizioni precise di cosa le farei se ce l'avessi in grembo adesso e diosanto Tazio sei proprio un porco e tu no, Carletta Maialetta?, ma sì lo sono anche io, hai ragione e se ci trovassimo per una sana spolverata alle parti basse, Carletta?, ma adesso dici Tazietto?, ma per me anche adesso, ossignore Tazietto, non pratico dal mesozoico, ma adesso è tardissimo, ma con chi vivi Carletta?, da sola Tazietto, dai allora domani sera ci si trova e si chiava come le littorine, ridiridiridi, non so Tazietto, senti, facciamo così, ti dò il mio cellulare e domani ci prendiamo un aperitivo e poi vediamo cosa succede.

Ok.

Tre ore di affannosa chat finalizzata ad intortare la Carla.
Tre ore estremamente proficue in cui abbiamo condensato e congleato tutti i dettagli che avrebbero riempito almento tre cene al termine delle quali saremmo arrivati a questo punto. Ma forse anche no, forse saremmo arrivati a punti assai meno chiari.
Ora se ci si trova, dopo l'aperitivo test di collaudo, lo si fa per passare al sodo.
E questo è meraviglioso ed è tutto gratis.
L'avevo sottovalutato 'sto Facebook.
Olè!

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