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mercoledì 10 aprile 2013

Va meglio

Seratanottata di inferno, tra brodi e polli mangiati in camera e poi vomitati nel cesso e tv satellitare e whisky e febbre e tachipirina e docce e un'inferno insomma. Poi, finalmente, alle cinque credo, mi sono addormentato e stamattina sono sfebbrato. Il braccio mi duole ancora nel punto della puntura e c'ho pure un bell'ematomazzo violaceo.
Sono splendido come un umano appena cagato da Alien.
Ho telefonato al dottore, così, per sentire come sta.
Nessuno chiede mai a un medico come sta, l'avete notato?
E' una disparità insensibile, oltre che maleducata.
Tutto è sotto controllo, lui sta bene e per me il peggio pare essere passato, quindi avanti tutta.
C'è il sole, un bel teporino, si sta bene.

Mi balocco nella mia camerina e faccio alcune considerazioni periferiche e perimetriche, sull'onda di questa indianajonesite che mi ha infettato.
Seguitemi.
Io ora me ne sto quatto quatto qui per un pugnetto di giorni, tanto per vedere se la situazione è maneggevole e colgo l'occasione per fare il turistino per bene: palazzi, moschee, bordelli e cazzi e mazzi. Che deve essere di un bello notevole. Poi, passato il pugnetto di giorni e rinforzatomi a botte di tajine millegusti, potrei essere in grado di affrontare quei ridicoli 250 Km di strada che mi separano da Marrakech. Eh.
Sarebbe uno spreco non andare a Marrakech che mi è qui in fondo alla stradona dritta dritta. Su come potrei arrivarci ci devo lavorare.
Però, una volta là ed una volta riposate le membra ed arricchito lo spirito a botte di tajine millegusti e buchini del culo berberi, potrei cercare qualcuno che mi porta sull'Atlante.
No, dico, raga, l'Atlante, mica cazzi.
Mica Bardonecchia, qui parliamo dell'Atlante.
Non mi ci vedete bene sulle desertiche alture dell'Atlante, col capo avvolto in un taguelmoust nero, che mi sbragagno la fava schizzando felice il mio seme divino nel vento del deserto? Io mi ci vedrei bene eccome.
La sega sull'Atlante (non quello De Agostini, già fatta quella) è un must per lo stupendo maschio moderno che vive col suo tempo e la performàns.

Da lì, poi, ad eiaculazione avvenuta, potrei far ritorno a Marrakech e, dopo aver esplorato altri ani del luogo, potrei imbarcarmi in aereo per Dakar con touch-and-go obbligatorio su Casablanca. Mica male eh?
Beh, ho un sacco di tempo per mettere a punto mille idee sfolgoranti e di pregevole classe come questa, se continuo a stare come oggi.
Oggi va proprio bene.
Adesso mi compongo e scendo a mangiare di sotto. Penso mangerò francese. Magari un pesciolino? O un poulettino? Chi lo può sapere, ma è questa la parte elettrizzante dell'avventura, alla fine.
A dopo.

1 commento:

  1. finalmente mi sono aggiornata su tutto mon petit taziett(lo so lo so, scusa, mon grand taziò)...e che dire..le avventure del tazio cosmopolita...mi piace, ossì che mi piace, dato che ultimamente anche io sono affetta dallo stesso spirito nomade di esplorazione ed avanscoperta..che tra parentesi stiamo davvero incrociando le stesse profetiche mete, ohibò, che casualità :)
    e ti sono solidale, che anche io nei miei ultimi viaggi mi ero ammalata, tazy! però come te ho stretto i denti e sono andata avanti dolorante :)Un bacione forte forte :**

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