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venerdì 12 aprile 2013

Verginità, Moschee, Vedove e miglioramenti

Bonjour.
Ho visto la Moschea di Hassan II.
D'altra parte, non vederla è impossibile. E' una roba di dimensioni paradossali. Vi dico solo che la torre del minareto spara duecento (200) metri di altezza.
Vi dico solo che tra dentro e fuori ci stanno più di centomila (100.000) persone di cui venticinquemila (25.000) dentro, comodamente preganti sul pavimento riscaldato. Un'opera sobria, insomma.

Nessuna fatica fisica nè a raggiungerla, nè a tornare.
Però a metà pomeriggio quel sudorino fastidioso mi ha detto che la febbrina c'era.
Non ho preso la tachipirina, che altrimenti mi scioglievo nel sudore. Ho aspettato e dopo un paio d'ore è passato tutto.

Veniamo alla parte interessante.
Ho aperitivato e cenato con Monique. Piacevolissima conversazione nella quale ha demolito, frantumato, polverizzato ed aspirato l'Italia, spazzandola via dalla cartina geografica che manco Metternich sarebbe arrivato a tanto. Le ho dato una corposa mano, rendendola edotta di dettagli che forse le erano sfuggiti. Insomma, le ho passato gli accessori dell'Hoover. Poi, però, le ho anche comunicato le mie personali opinioni sull'Olanda, gli olandesi e le olandesi e così siamo andati avanti per un po' a prenderci a badilatine di merdina, per poi convergere, compatti come un sol uomo, sul territorio germanico, luogo in cui ciascuno ha preso delle purghe potenti, nel timore che la merda da sbadilare potesse finire.
E siamo giunti al dessert. O meglio, lei è giunta al dessert.
E lì gli animi erano già più pacati, anche perchè alla seconda bottiglia di Chateau Margaux Pavillon Blanc, si pacano anche non volendolo.

A quel rilassato e molle punto, mi è occorso impellentemente di prefigurarle un'ipotesi preceduta da una premessa. La premessa era una distinta dichiarazione di quanto avessi voglia di infilarle la lingua nella fica e, per rendere ancor più piacevole e di classe tale nobile pratica, le ho confessato che l'idea di vederla sorseggiare dello Champagne nuda, mentre io mi dedicavo al suo sacro buco, mi stava rinvigorendo un'inattesa erezione che, qualora lei non volesse credermi, poteva saggiare col suo nudo piedino sotto la tavola.

L'Africa non mi vede più sessualmente vergine. Ho perso la mia verginità con una donna olandese minuta e paffutina, dal corpicino davvero sensuale e tenero, dalla passera rasata a morte, dalle tettine graziosissime, dal sederino sodo e formato, dai piccoli piedini da infanta e dalla passione per i grossi calibri di cui io, senza falsa modestia, sono un portabandiera d'eccezione, con l'asta che mi ritrovo.
Una maialina, sia per le prodezze lenzuolari, che per la sensualità rotondeggiante di ogni sua curva e piegolina, odorosa pungente ed acre tra le appiccicose labbrine minute, ruvida sul muscoletto rotondo dichiarato off limits (che peccato, che peccato!), sapiente bocchinara, ardita cavalcatrice, sottomessa chiocciola, leccabile in ogni area senza inopportuno solletico, dall'ascella carnosa e succhiabile con suo estatico sorriso e respiro affannoso, amante dello schizzo in faccia, per il quale si è prodigata in totale autonomia, scappucciandomi, segandomi, suggendomi, direzionando, spalmando e leccando in estasi ancellare.

Hai capito la televisione olandese quant'è avanti?

Giaciamo sul mio letto dando fondo alle ultime gocce di Vedova, molli come alla corte di Luigi XV.
"Ci vorrebbe una caccola di fumo" le dico così, generico, periferico, perimetrico, distratto e sognatore.
"Ce l'ho, ma in camera" mi risponde eterea, molle, distratta, ammorbata, viziosa e sensuale.
Si droga, mi piace. Il cazzo mi si intosta.
Lei lo nota e vi si dedica.
Ed io, da munifico signore rinascimentale quale sono, la chiavo senza pietà, donandole le ultime gocce di sperma divino.

Ebbra mi saluta sbacciucchiandomi sulla porta, le scarpe in mano.
"Domani sera ceniamo nella mia camera, nudi, con le mani. E poi ci fumiamo il marocchino e scopiamo come i matti.". Che ospite di classe.

Mi aspetta un bel venerdì sera, devo dire. Un bel modo per salutarci, anche. Perchè sabato Monique ritorna in Olanda.
Speriamo che da sobria si ricordi il sapido progettino, piuttosto.

Bello qui a Casablanca.
Molto bello, non l'avrei detto.

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