Picchietto vigoroso sulla tastiera del parlàfono come una
cheerleader coi bruciorini al sederino infiammato, stonato come un’apparenza
causa abuso di Chimicamica, dopo una Concitiana e Concitata lezione di interminabili
dodici minuti e qualche secondo sui miei disguidi neurocerebrali.
Picchietto vigoroso ed adocchio il biglietto con su annotato
il nome e il cognome, l’indirizzo ed il numero di telefono di un Professorone bolognese
che lui e la psichiatria son così.
Picchietto e attendo, che il sabato sera l’è bel che andèe.
Picchietto e sento salire l’odio per quella Calabrona
insolente, ignorante e incompetente che pretende di dare lezioni a me, al
grande Tazioski.
Si farà rivedere quando le dirò come sta andando col
Professorone, non prima, sospensione del fidanzamento, pausa riflessiva, dice
andandosene tronfia e barzotta nell’incedere, forse causa guasto sfinterico.
Picchietto e poi ho soddisfazione del mio picchiettare.
“Come stai?” risponde sommaria l’Antonella evasiva, che
recita il ruolo di distaccata amica.
“Da cazzo e tu?” rispondo io, con parziale punteggiatura, ma
precisi contenuti.
“Tutti qui” risponde a segnalarmi l’impossibilità d’essere
esaustiva e precisa nei tempi e nelle risposte.
Son tutti lì, gli amici di ‘sto Manganello Strazzaculi
Rampanterampazzo. Tutti lì a far baracca, è sabato, le fiche sono cannibali in
vista del post meeting, mentre io mi preparo (pare vero) per il Professorone
Psichiatra di questo cazzo di palle sfondate.
“Ok allora fa niente” rispondo ritirandomi in bell’ordine
per poi cedere a Morfinéo, a giudicare dal fatto che quell’esseemmeesse è l’ultima
cosa che ricordo di aver fatto fino a due ore fa, momento in cui mi sono
svegliato sul tappeto.
“Ma che cazzo combini?” chiedeva poi, verso le tre, mentre
io ero in coma farmacologico da ore e ore. Che cazzo combino io? Una mazza
strazza di un cazzo di niente del cazzo, cazzo.
“Trova dell’erba che ci vediamo al solito posto notturno e
ti racconto tutto” scrivo un’ora fa, senza sortire reazione sino a quando ho
cominciato a scrivere questo post dimmerda terapeutica.
“Ok” scrive asciutta.
Occhei, capite?
Capite?
Io no.
e qui non riesco a capire cosa ti attrae dell'Anto...
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