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martedì 9 aprile 2013

Bourbon and fever

Trentasetteequattro, tutto normale dice il dottorino marocchino e io non ci dò peso, mi accoccolo qui giù nella hall che mi sembra che da un momento all'altro possa arrivare Shahrazad a bordo di un cammello alato turchese. E' demenziale come l'hanno conciata, ci sono le palme di dentro e si sentono degli uccellini che cantano e che mi auguro siano veri e non una registrazione, ma temo per la seconda. Poi c'è una fontanella che tintinna, scroscia, sciaborda a sciacqua e che mi mette lo stimolo della pisciata ogni minuto.
Chi dice che i marocchini sono sinistri e scontrosi dice il falso. Sono sorridenti, premurosi e gentilissimi, almeno qua dentro.
Certo che, ultimamente, le mie frequentazioni sono prevalentemente nordafricane ed mediorentali.
Mica male, pensando che vengo dalla bassa terremotata.

Certo, Casablanca, Parigi e Londra non sono Milano, d'accordo, ma mica tutti sono fortunati e possono stare a Milano. Eh.
La febbre e la coppia di bourbon che mi sono testè scolato mi rilassano l'umore e comincio a coccolare l'idea di Dakar con rinnovato entusiasmo.
E poi leggervi mi ha fatto davvero bene e lo sapete che non lo dico per piaggeria.
Il fatto è che capita di scivolare e sentirsi soli, però una cosa devo dirla. Credo che questa terapia auto prescrittami sia davvero utile a spolverare il mobilio e capire cosa tenere e cosa no. Certo, quello che è andato via sono io, ma d'altro canto nessuno pare essersene reso conto.
Interessante e meritevole di riflessione.

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Ho ordinato un altro bourbon, mi sento sulla strada giusta per combattere la febbre che combatte la febbre.
Oggi a mezzogiorno ho mangiato nel ristorante tipico che c'è qui nella hall e credo che, come a Parigi mi nutrivo esclusivamente di supreme de canard, qui mi nutrirò di tajine di pollo al limone con le olive che è una delizia per il palato. La cucina marocchina è davvero gustosa, anche se alcuni piatti (il tajine con l'agnello per esempio) hanno un odore di ascella di orango in calore veramente imbarazzante. E ve lo dice uno che l'odore di ascella femminile lo manda in rampazza, quindi regolatevi.

Il bourbon mi viene su e, automaticamente, mi pongo il quesito troie. Come funzionerà la faccenda delle troie, in Marocco? Ci sono i bordelli? La prostituzione è un reato? Se mi rastrello una troia me la posso portare in camera di sopra e scannarla? Da questi quesiti d'alto livello, capisco subito che ho bisogno di una guida spirituale autoctona, che potrebbe essere il barista, che mi sembra un ragazzotto sveglio.
Voglio solo due dritte per non finire a) in galera b) ammazzato c) ammazzato in galera. Cose basiche, diciamo. L'Africa riporta le necessità a livelli basici e ciò è bello.

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