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lunedì 17 settembre 2012

Testa di cazzo

Non avendo un sovrano cazzo da fare, ieri ho preso una decisione e dopo aver scritto il post sul sabato di merda ho cominciato ad impacchettare le mie cose nella Cauntriaus. Ci si deve preparare all'inverno e io qui da solo non ci rimango, mi viene una tristezza cogliona mai vista e poi dal Miramonti si fa in due minuti ad andare in bottega, al Centrale, al wine bar, alla Solita, all'Osteriaquellanuova, a casa dei guasconi. E così alle ore tredici ho caricato tutto in macchina e sono tornato al Mira, armandomi di stracci, secchie, scope, vaporella ed aspirapolvere, lustrando, disinfettando ed igienizzando la mia topaia di merda come non ho mai fatto da che sono qua.
Profumata, fresca, ordinata, lustra e pulitissima, la mia topaia mi ha sorriso commossa alla volta delle venti e trenta.
E appena mi sono fatto la doccia, che puzzavo come una capra putrefatta, mi ha chiamato la Skizza.

Cinguettante e raggiante, perché ieri sera sarebbe andata ad una festa di compleanno dove ci sarebbe stato anche Piso Sarcazzo che minchia ne so di chi cazzo è e a me sono girati i coglioni. Ma non perché andava alla festa con Piso Sarcazzo, ma perché lei gestisce con buonsenso questa distanza, cercando di stare bene il più possibile, riuscendoci pure, mentre io faccio la bella spazzona abbandonando i rimasugli di un sogno al loro destino, sguazzando nel malumore e nel disagio, come solo io so fare.
Lei vuole star bene il più possibile, io no. Ecco dove sta l'inghippo che mi ha fatto girare i coglioni.
E così sono stato stronzo, lei si è offesa, io l'ho derisa e abbiamo litigato. Abbiamo litigato; diciamo che ce l'ho messa tutta per farla imbufalire e ci sono riuscito, alla fine della telefonata, che si è conclusa assai male per colpa mia. Mia, perché lei non ha fatto niente, lo so.

E così son rimasto col magone che non andava né sù e né giù e dopo un'ora e mezza che mi era passato il giramento di coglioni ed ero arciconvinto di aver fatto una solenne troiata in pieno stile taziale, ho tentato vanamente di richiamarla, ma lei non mi ha risposto mai. Forse perché era incazzata, forse perché la voce di Piso Sarcazzo sovrastava la suoneria, non lo so, sta di fatto che non sono riuscito a chiederle scusa.
A quel punto non rimaneva che ubriacarsi, a rigor di logica. E così ho fatto, cenando con una bottiglia di JD e piombando di stramazzo sul letto proletario del Mira schifoso.
Scoprendo stamattina che, durante la mia profonda assenza etilica, non vi erano state chiamate dalla perfida Albione, a segno che è incazzata come una vipera cornuta.
Bene.
E' lunedì, bonjour.

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