Fra quaranta (e non trentacinque, sorry) giorni è Natale.
Siamo nell'incertezza dell'incompiuto, alla quale aggiungo del mio per rendere ancor più incerte le cose.
Salirò a Londra e natalerò con lei là?
Scenderà a Taziopoli e natalerà con me qua?
Mi unirò a lei e raggiungeremo Borgoverde dove trasformeremo il Natale della famiglia Bradford in un elegante Bloody Xmas, massacrandoli tutti a colpi di mazza da baseball, compiendo l'efferato gesto elegante nella totale nudità?
Eccitante pensiero, quest'ultimo.
In ogni caso non andremo ai Caraibi perchè il conto corrente di Tazio è ridotto come nammerda, dopo le tre settimanine fatte lassù. In effetti potevo anche immaginarlo, o meglio, un po' lo immaginavo, ma vederlo con le mie fosche pupille è stato davvero entusiasmante.
Questo dissesto mi impone di modificare i piani e di rimanere qui per un po'.
A parte che ho diverse robette da fare, dopo la riunione di ieri. Ma anche se non c'avessi da fare fava qui, i dinari per ritornare su non ci sono. Bisogna aspettare lo stipendio, zitti e in bell'ordine.
Cosa volete che vi dica? Bisogna tenere duro e ridimensionare, no way back.
Sabato sera andrò a mangiarmi una Rustichella all'autogrill di Razzo Cambrillo, al limite.
Bisogna sapersi adattare.
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