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venerdì 14 dicembre 2012

Mia cuggina, mia cuggina

E allora vado dal Costa e la Cuggina è là, avvolta da una nube di cannabis, perchè quando la dobbiamo fare la facciamo fino in fondo, che non siamo mica dei galli cedroni, noi. Me la presenta, con gli occhietti piccoli e devo dire che la prima impressione è stata subito molto irritante, perchè la troia aveva quell'atteggiamento del cazzo che fa capo alla frase "io ho la fica, voi non l'avete mai vista, scemetti, perchè siete sfigati e io invece sono ganza" che mi produce subito un turbinio testicolare, specie se mi si chiama "piccolo", che non dico che potrei essere tuo padre, ma tuo zio o il tuo fratello maggiore di sicuro, specie continuando a considerare che la doppia minchia sei TU, piccola zoccola dimmerda, che non l'hai mai presa, per cui occhi bassi puttana e penne aderenti al corpo, ma invece no, questo piccolo sacchetto di merda di cane fa la mammona, la femminona, la donna fatale inebriata dei maschi che pendono dalle sue labbra, ma quando l'hai visto 'sto cazzo di film, mignotta?
Per cui, dopo un quantitativo di tempo interminabile passato ad osservare le moine di questa cogliona totale, tipo quasi dieci minuti, mi tolgo le scarpe, i calzini, i pantaloni e le mutande e comincio a menarmi l'uccello, che credo sia un'eventualità che molte delle Signore che mi leggono si attenderebbero in una simile circostanza.

"Ahoooooooooo, ma che fah quhesto? Si tira una segah? Ohhhhhh mah che stai fahcendohhhh?" squittisce la triste maiala, cercando di reggere una parte davvero vomitevole, cioè quella della donna probabilmente disponibile, ma che vuole essere conquistata, ma vi rendete conto? Guardo il Costa negli occhi leggendo il suo palese imbarazzo e mi sento male per lui e, da signore qual sono, prima di imbrattarla di merda come merita, indago sull'origine di cotanto stupore, ottenendo in cambio un "Mah cheh tih seih messoh in testah ah? Ma che ti credih che sonoh unah di quelleh?" che ha dell'ilare e del comico sottile, se non fosse che tale spettacolino avviene all'interno del MIO tempo, che è corredo della MIA vita.

Al che mi scuso col Costa di quanto sto per dire, lui annuisce come per dirmi "tranquillo, ho capito, vai, vai" appoggia la fronte al palmo della mano e si rassegna alla macellazione che sto per accingermi a fare.
"Senti stronza, che sei uscita da non so quale buco del cazzo dimmerda, hai parlato con tuo cugino, no?, hai accettato la serata doppia minchia, no?, bene, questa E' la serata doppia minchia per cui, stronza, o adesso ti inginocchi e cominci a succhiarmi il cazzo, dopo esserti opportunamente denudata che non voglio che manco la catenina ti tieni addosso, oppure mi dici esattamente cosa cazzo ci faccio io qui stasera, perchè escludendo il fatto che io sia qui per chiavarti assieme a quel capolavoro di essere umano di tuo cugino, che non ti dovrebbe manco riaccompagnare stasera, escludendo quello, non riesco a trovare una sola buona ragione al mondo per essere qui a pisciare il mio tempo con una mignotta da quattro soldi presuntuosa, spocchiosa, idiota e priva di specchi a casa."
Un bel modo di rompere il ghiaccio, direi, specie nel momento in cui la Cuggina si scatena in urlanti specifiche assurde attorno al concetto che lei non è una puttana, concetto che mi permetto di smussare ricordandole che a maggio si sposa e che fottere suo cugino è incesto, considerazione sacrosanta che però, purtroppo, fa innalzare il livello vocale della troia che pare pure annerirsi di fuliggine mentre inveisce contro di me che me ne chiavo e mi rimetto quanto tolto un secondo prima e la mando, al termine, affanculo, ricordandole che troia dimmerda è e troia dimmerda rimane, ma anche della peggior specie, cioè di quelle che sono anche convinte di essere fighe e poi saluto il Costa con un bacio in fronte e me ne vado.
Durata della serata speciale: quarantatre minuti esatti.
Mavaffanculo.

2 commenti:

  1. io, quelle che vogliono essere conquistate, le odio quasi quanto i nazisti dell'illinois.

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  2. Calabrisella mia calabrisella mia, ma non lo pigliavi dai negroni ed ora stai fare di quei sermoni? O mia grande puttanella ritorna a quello che sai fare meglio ossia ciucciare la cappella. E quell'aria tronfia per te che sei una gallina sgonfia! Che il futuro sposo cornuto presto si sia ravveduto (magari con un aiutino anonimo) e come dice un vechcio proverbio melanese: io il latte lo compro dal lattaio, non voglio la vacca in casa. Buona neve a tutti. GQ

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