Allora, facciamo ordine.
La mia fidanzata venezuelana il ventiquattro pomeriggio alle cinque è evaporata direzione Berghèm dove pare abbia una schiera di parenti sudamericani con i quali, come usanza celebrativa, si andava ad ammazzare di picagnagrancagna e churrasco per festeggiare sangesùcristo ed io, ovviamente, ho rotto il fidanzamento senza dirle nulla, nello stesso perfetto stile in cui ci siamo fidanzati.
Per cui, essendo sera di vigilia di sangesùcristo in solitaria, si rendeva obbligatorio il reperimento di molto alcol a qualsiasi somma e un pò di origano o del pongo, perchè é gran festa e non mi metto a fare certo il taccagno o lo schizzinoso.
Una volta reperito l’abbondantissimo alcol con quattro danari, che facevan quasi le ventuno, mi sono mangiato un paio di hamburger da McDonald’s e con le mani ancora appiccicose di salsa barbeque e un’ascella decisamente importante, mi ritiro nel furgone con riscaldamento anche da fermo e mi applico oralmente al collo della bottiglia di vodka, riflettendo su dove reperire le spezie per festeggiare la stupefacente vigilia di sangesùcristo. Giro e rigiro e rimedio solo dell’origano scarso già ad occhio nudo, per cui, alla volta delle ventidueetrentadue faccio prua verso il locale per cui sono stato pagato per esprimere idee e logiche utili ad essere ignorate o come bussola per individuare sentieri opposti, nella speranza che la Ade potesse aiutarmi, ma la Ade era a Saint Moritz fino al sette, mi dice la checca dietro il banco e allora mi ordino una vodka doppia e giro il capo a destra, attratto da uno stacco di coscia che se la vede il mio macellaio non so cosa succede, due piedi a pelle da sborrarsi nelle mutande, un abitino di lamè rosso, capelli neri mossi alla madonna (per rimanere in tema), abbronzatura biscottata, una catenina d’oro sottilissima alla caviglia di sinistra e un viso identico, ma assolutamente identico in tutto, a quello della Aledellapale. Che quando il mio occhio alcolico incrocia il suo occhio alcolico, beh amisgi, la più bella vigilia di sangesùcristo della mia vita, credetemi. Sbronza come me mi riempie di coccole e feste che manco un Labrador, lingua come se fossimo formichieri, mani che corrono ovunque, manco fossero in gara, poi beviamo (che idea originale) e mi riempie subito lo scroto di sfighe: ex marito molto duro, separazione a zero lire, bambino con lui, affidamento congiunto saltato per via di una denuncia beccata per via di un festino in cui girava della bamba, ma adesso lei ricorre, la pale non va male, ma il pappaporcone l’ha mollata, che felice che sono di vederti Tazamore, Aleamore ce le hai le mutande?, sì amore, ma se vuoi vado a togliermi tutto nel bagno, no amore, tieni tutto, ma procura dell’erba da fumare assieme scopando, ti va? sorriso ammorbato e occhio fuso, lingua che liscia le labbra, mi va eccome amore ma oggi è la vigilia di sangesùcristo e ti voglio far provare una cosetta, ma che bella che è la Ale e poi parte di ricetta perchè innanzitutto bisogna che ci “scrolliamo ‘sta scimmia di dosso” e poi si può passare a cose divertenti ok? ok Ale, fai tu che ti vedo inserita, mi chiede dei soldi, le rifilo quel che c’ho che non c’ho cazzi di contare, lei parte sculando e ritorna e via!, via più veloci della luce!, via nella tana del Tazio, dove mi pareva che i Doors ci stessero da dio, mi spoglio e mi annuso, Ale senti mi faccio una doccia che puzzo come un camallo, mi inchioda al muro, mi annusa le ascelle e mi dice che so di maschio e mi vuole così, poi si denuda totalmente, si china sul titeibol e prepara sei rigotte di bamba che servivano ad uccidere la scimmia e in effetti, cazzo, dopo tre belle pippate sei lucido come una sfera d’acciaio e dell’alcol manco un ricordo, poi mi passa due ‘paste’, una di MDMA che me lo ricordo il nome e un’altra con una sigla che non mi ricorderò mai, MIR, MIT, cazzo ne so, so solo che mentre aspettiamo che ‘sta roba monti, la Ale assatanata arriccia una cannetta e io la palpo e la lecco che sa di sudore buono e poi boom, il cocktail sale a razzo e io mi sento sensibile come una gigantesca cappella, che ovunque lei mi baciasse era come un pompino e poi tra le gambe un menhir così e attacchiamo a chiavare e poi le luci bianche a flash anche con gli occhi chiusi, la sua voce lontana, l’immagine sfuocata, ma cazzo godevo dappertutto come se fossi stato ricoperto di pelle di cazzo arrapata ovunque e poi dopo un po’ basta effetti amplificati, ma di smettere di chiavare manco morti, ero come un Frecciarossa lungo quei sei chilometri di alta velocità, cavallo d’acciaio, cazzo d’acciaio di cavallo d’acciaio e poi dopo un po’ quella roba rimonta, minchia che botta, torno a essere Cazman, SuperCazzioMan, mi tocca un braccio e godo, interferenze, cuore a centomila e poi stop e avanti nature e poi torna e sborro ma la minchia resta dura anche dopo tre quattro, cazzo ne so quante volte, una pacca di sborrate da conto perso e poi, improvvisamente e velocemente il down, che è una vertigine, un’angoscia, una roba brutta e allora la Ale mi sgancia una MD e nel frattempo, che a lei “stava ancora su” si siede sul mio menhir che non dava segni di sgretolamento e se lo chiava, pesante, sbattendoselo dentro, godendo e venendo a martello mentre io sentivo che il down si calmava mentre mi montava la MD e continuiamo a fottere come animali che il giorno era bello che fatto e che io avevo battuto il mio record di permanenza ininterrotta in una fica col cazzo costantemente duro: undici ore.
Poi si crolla come castelli di sabbia senza additivo e ci si sveglia alle venti e quattordici. Un fisico mozzafiato sta armeggiando con la macchinetta del caffè e la raggiungo e ci baciamo in gola, nudi e abbracciati a polipo, che fuori è notte di nuovo. Sono spezzettato, come effetto collaterale numero sedicimilaventiquattro e nessun bloodymary ci potrebbe fare qualcosa. La Ale ha una faccia che sembra riportare la frenata di un camion e in una zaffata d’alito aromatizzato alla pantegana putrefatta mi comunica molle e laconica “c’ho la fica sfasciata”.
Ordiniamo cinese e lei va a prelevare la merce e a pagare completamente nuda.
La ringrazio della scenetta e lei ride, dicendo che non se ne era accorta di essere nuda.
Ridiamo come babbuini, poi dopo cena lei mi comunica professionalmente che se vogliamo spazzare via rapidi “i titoli di coda” basta che ci pippiamo una pistina e così facciamo e, in effetti, sembra andare meglio.
A mezzanotte e sedici arriva il suo taxi.
“Senti Aleamore, ci rivediamo? Anche senza sbatterci in ’sta maniera?” - chiedo.
“Certo Taziamore che ci rivediamo. Ma perchè dici? Non ti è piaciuto?”
Mi è piaciuto?
Oggi è il ventisei dicembre e, in un certo senso, manco dal ventiquattro.
Non ho la più pallida idea se mi sia piaciuto.
A sensazione direi di sì, ma sono incerto.
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giovedì 26 dicembre 2013
mercoledì 26 dicembre 2012
Natale in casa Tazietti
Che bella atmosfera natalizia in casa Tazietti, rilassata e pigra, così come ho sempre immaginato dovesse essere il giorno di Natale in famiglia, perchè la Skiz è la mia famiglia e glielo dico mentre mi sta tirando un pompino mattutino sul divano, mentre nella TV gira Biancaneve e i Sette Nani, che le chiedo se si farebbe scopare da sette nani e lei interrompe solo per rispondermi cortesemente, dicendomi che non è la questione dei sette o dei nani, la questione è che si farebbe scopare solo se avessero dei cazzi grossissimi e durissimi e poi riprende a spompinarmi e tutto questo è Natale allo stato puro, che peccato che fuori non scenda anche la neve, magari colombiana, che un tirettino ce lo daremmo anche.
Che bella atmosfera natalizia al desco Tazietti, dove si degusta salame al coltello e la Skiz si chiede, coadiuvata nella fine considerazione anche dall'ennesima porra mattutina girata con abilità professionale, se cibarci di carne di maiale non ci renda, in qualche misura, cannibali e io la stimo quando produce simili considerazioni e quindi mi impegno a non liquidarla con una risposta non ponderata e aggiungo al suo quesito il mio chiedendole se, lungo quell'asse di profonda riflessione, possa essere considerato incesto se il salame non ancora affettato se lo infilasse nella fica o nel culo e questo sposta l'obiettivo, poichè l'acuta figliola realizza lucidamente di non essersi mai infilata nella fica un salame ed io la esorto a farlo ora, che è Natale e tutti dobbiamo essere più buoni.
Che bella atmosfera natalizia al termine del pranzone di Natale a base di salame scopaiolo, con la Skiz con la fica all'aglio e io che mi addresso a prepararle il pandoro taziale, mentre lei con le manine unte si tormenta la passerina salamata osservandomi mentre infilo il cazzo nel culo del pandoro e lo fotto sino a sborrarvi di dentro e la piccola animaletta non esita a dilaniarlo, alla ricerca del cuore cremato che trova ed ingoia, considerando sapientemente che la sborra sui dolci è un esaltatore di libidine ed io ne convengo osservandola mentre sbrana il cuore del pandoro ficcandomene manatine alla sborra in bocca, mentre attendo la diminuzione dell'erezione necessaria ad urinare nella caraffa al fine di servirle il bicchiere del brindisi, nella consapevolezza che anche lei, appena comincerò ad urinare, farà lo stesso per servirmi il bicchiere del brindisi e tutto ciò avviene nell'arco di meno di un minuto e quel brindisi è stato così natalizio, così intimo che ci voleva proprio e poi la piscia della Skiz è davvero buona e sexy.
Che bella atmosfera natalizia ricca d'amore e calore umano, incastrati sul DivinDivano a fottere come animali assatanati mentre fuori la luce diminuisce e la stanza si illumina dei caldi colori di un porno di discreta fattura al quale però, debbo dirlo, non ho prestato un'attenzione particolare, poichè mi coinvolgeva di più il buco del culo della Skiz che mi succhiava la minchia meglio della bocca di una Troia Ufficiale e di questo mi sono complimentato con lei esattamente in questi termini, sortendo un lusingato sorriso ed una precisazione doverosa che mi ha trovato concorde, poichè la mia Polpetta di Culo ha rilevato saggiamente che lei E' una Troia Ufficiale e che il fatto di non percepire (al momento) danaro per le sue performance non diminuisce la sua professionalità zoccoliera e io l'amo.
Che bella atmosfera natalizia con la casa satura dei fumi dell'augurale erba spinellina pazzesca pazzeschissima che ci ha indotto ad indugiare ignudi di sotto e vestiti di una sola felpa di sopra, unendoci nello spirito natalizio ogni qual volta la mia minchia si drizzava e, vi confesso amici, che si drizzava parecchio spessamente, poichè a me il Natale degradato e lurido mi mette un'allegria peniana che non riesco a descrivervela.
Ma se il giorno di Natale è da trascorrere in famiglia, la sera di Natale è da trascorrere con gli amici e così, quando la Raffa l'ha chiamata per sentire dove fosse che voleva farle gli auguri, è stata l'occasione gradita per dirle di passare da noi, che c'avevamo tutti gli ingredienti necessari per farci gli auguroni carissimi e la Raffa, che è una ragazza dal cuore d'oro, ha accettato l'invito ed è passata da noi, ma che cara, ma che dolce.
Che bella atmosfera natalizia che si crea la sera di Natale rollando la superporra di Babbo Natale carica come la sua slittona brichinona, fumandola a tironi profondi, intrisi d'amore natalizio e famigliare, che facevamo fatica a vedere la porta della cucina da quanto abbiamo fumato, che credo di essere stonato anche stamattina. Ma l'erba di Babbo Natale sveglia le cosine che c'abbiamo in mezzo alle gambine e così gli auguri abbiamo cominciato a farceli tutti e tre in maniera dannatamente seria e l'unica cosa, che gliel'ho detto con garbo alla Raffa, è che lo smalto giallo sulle unghiette sensuali dei piedini sensuali a me mi fa cagare, ma lei m'ha promesso che oggi lo toglie e si mette quello nero, ma credo che oggi la Raffa c'abbia da fare a ripigliarsi, ma io apprezzo lo stesso il pensiero.
Che bella atmosfera natalizia, giocando coi giocattoli della Skiz, prediligendo la pompetta sbarazzina che alla Raffa la fica si gonfia sì ma non come quella divina della Skiz e che strippo di follia ha preso alle due mantidine cannibaline che si sono addressate a forbice sfregandosi l'un l'altra la fica ipertrofica con sensuali movimenti di bacino scomposti ed io ho guardato rilassato e pregno d'amore, ma con la fava dritta che puntava al pianeta Olkranz e che commozione quando, dopo il lungo tempo necessario ad entrambe per venire, la piccola Raffa, con il viso trasfigurato dalla botta subita dalla superporra di Babbo Natale, mi ha farfugliato "Settembre" lasciandomi perplesso a chiederle chiarimenti, giunti con la frase successiva "E' da Settembre che non scopo" e la Skiz ha fatto "Oh!", perchè le porche fanno oh, che quel testicolo di Povia dovrebbe farci un pezzo, ma lì per lì io me sono chiavato di Povia, perchè ho rotto l'incantesimo malvagio subito dalla povera Raffa, aprendole delicatamente le belle gambine per allungarle dentro dentro al buco dilatato della fica il Pistone d'Acciaio Randazzo, stantuffandola come la povera brava ragazza meritava.
Che calda atmosfera natalizia sul DiviDivano, con il Grande Tazio che dava la fava alla tenera Raffa e la Skiz seduta all'indiana che rollava una sigarettona speziata dialogando con la Raffa in estasi genitale, consigliandole di non lasciar passare più così tanto tempo, suggerendole di chiamarmi in caso di emergenza, perchè io sono la soluzione alle sue esigenze ficali e la Raffa ne ha convenuto ansimando e la Skiz, una volta accesa la sigarettona speziata, si è stesa a fianco dell'amica facendole fare delle boccate, perchè non c'è nulla di meglio che chiavare fumando, facendosi succhiare i capezzoli dall'amica del cuore.
Che bella giornata, amici, che bella.
Non passavo un Natale d'amore da anni, da moltissimi anni.
A letto, nella notte, ci siamo detti che ci amiamo.
Perchè, nonostante le difficoltà, noi ci amiamo davvero.
Ed in qualche maniera si farà.
Oh yeah, si farà.
Che bella atmosfera natalizia al desco Tazietti, dove si degusta salame al coltello e la Skiz si chiede, coadiuvata nella fine considerazione anche dall'ennesima porra mattutina girata con abilità professionale, se cibarci di carne di maiale non ci renda, in qualche misura, cannibali e io la stimo quando produce simili considerazioni e quindi mi impegno a non liquidarla con una risposta non ponderata e aggiungo al suo quesito il mio chiedendole se, lungo quell'asse di profonda riflessione, possa essere considerato incesto se il salame non ancora affettato se lo infilasse nella fica o nel culo e questo sposta l'obiettivo, poichè l'acuta figliola realizza lucidamente di non essersi mai infilata nella fica un salame ed io la esorto a farlo ora, che è Natale e tutti dobbiamo essere più buoni.
Che bella atmosfera natalizia al termine del pranzone di Natale a base di salame scopaiolo, con la Skiz con la fica all'aglio e io che mi addresso a prepararle il pandoro taziale, mentre lei con le manine unte si tormenta la passerina salamata osservandomi mentre infilo il cazzo nel culo del pandoro e lo fotto sino a sborrarvi di dentro e la piccola animaletta non esita a dilaniarlo, alla ricerca del cuore cremato che trova ed ingoia, considerando sapientemente che la sborra sui dolci è un esaltatore di libidine ed io ne convengo osservandola mentre sbrana il cuore del pandoro ficcandomene manatine alla sborra in bocca, mentre attendo la diminuzione dell'erezione necessaria ad urinare nella caraffa al fine di servirle il bicchiere del brindisi, nella consapevolezza che anche lei, appena comincerò ad urinare, farà lo stesso per servirmi il bicchiere del brindisi e tutto ciò avviene nell'arco di meno di un minuto e quel brindisi è stato così natalizio, così intimo che ci voleva proprio e poi la piscia della Skiz è davvero buona e sexy.
Che bella atmosfera natalizia ricca d'amore e calore umano, incastrati sul DivinDivano a fottere come animali assatanati mentre fuori la luce diminuisce e la stanza si illumina dei caldi colori di un porno di discreta fattura al quale però, debbo dirlo, non ho prestato un'attenzione particolare, poichè mi coinvolgeva di più il buco del culo della Skiz che mi succhiava la minchia meglio della bocca di una Troia Ufficiale e di questo mi sono complimentato con lei esattamente in questi termini, sortendo un lusingato sorriso ed una precisazione doverosa che mi ha trovato concorde, poichè la mia Polpetta di Culo ha rilevato saggiamente che lei E' una Troia Ufficiale e che il fatto di non percepire (al momento) danaro per le sue performance non diminuisce la sua professionalità zoccoliera e io l'amo.
Che bella atmosfera natalizia con la casa satura dei fumi dell'augurale erba spinellina pazzesca pazzeschissima che ci ha indotto ad indugiare ignudi di sotto e vestiti di una sola felpa di sopra, unendoci nello spirito natalizio ogni qual volta la mia minchia si drizzava e, vi confesso amici, che si drizzava parecchio spessamente, poichè a me il Natale degradato e lurido mi mette un'allegria peniana che non riesco a descrivervela.
Ma se il giorno di Natale è da trascorrere in famiglia, la sera di Natale è da trascorrere con gli amici e così, quando la Raffa l'ha chiamata per sentire dove fosse che voleva farle gli auguri, è stata l'occasione gradita per dirle di passare da noi, che c'avevamo tutti gli ingredienti necessari per farci gli auguroni carissimi e la Raffa, che è una ragazza dal cuore d'oro, ha accettato l'invito ed è passata da noi, ma che cara, ma che dolce.
Che bella atmosfera natalizia che si crea la sera di Natale rollando la superporra di Babbo Natale carica come la sua slittona brichinona, fumandola a tironi profondi, intrisi d'amore natalizio e famigliare, che facevamo fatica a vedere la porta della cucina da quanto abbiamo fumato, che credo di essere stonato anche stamattina. Ma l'erba di Babbo Natale sveglia le cosine che c'abbiamo in mezzo alle gambine e così gli auguri abbiamo cominciato a farceli tutti e tre in maniera dannatamente seria e l'unica cosa, che gliel'ho detto con garbo alla Raffa, è che lo smalto giallo sulle unghiette sensuali dei piedini sensuali a me mi fa cagare, ma lei m'ha promesso che oggi lo toglie e si mette quello nero, ma credo che oggi la Raffa c'abbia da fare a ripigliarsi, ma io apprezzo lo stesso il pensiero.
Che bella atmosfera natalizia, giocando coi giocattoli della Skiz, prediligendo la pompetta sbarazzina che alla Raffa la fica si gonfia sì ma non come quella divina della Skiz e che strippo di follia ha preso alle due mantidine cannibaline che si sono addressate a forbice sfregandosi l'un l'altra la fica ipertrofica con sensuali movimenti di bacino scomposti ed io ho guardato rilassato e pregno d'amore, ma con la fava dritta che puntava al pianeta Olkranz e che commozione quando, dopo il lungo tempo necessario ad entrambe per venire, la piccola Raffa, con il viso trasfigurato dalla botta subita dalla superporra di Babbo Natale, mi ha farfugliato "Settembre" lasciandomi perplesso a chiederle chiarimenti, giunti con la frase successiva "E' da Settembre che non scopo" e la Skiz ha fatto "Oh!", perchè le porche fanno oh, che quel testicolo di Povia dovrebbe farci un pezzo, ma lì per lì io me sono chiavato di Povia, perchè ho rotto l'incantesimo malvagio subito dalla povera Raffa, aprendole delicatamente le belle gambine per allungarle dentro dentro al buco dilatato della fica il Pistone d'Acciaio Randazzo, stantuffandola come la povera brava ragazza meritava.
Che calda atmosfera natalizia sul DiviDivano, con il Grande Tazio che dava la fava alla tenera Raffa e la Skiz seduta all'indiana che rollava una sigarettona speziata dialogando con la Raffa in estasi genitale, consigliandole di non lasciar passare più così tanto tempo, suggerendole di chiamarmi in caso di emergenza, perchè io sono la soluzione alle sue esigenze ficali e la Raffa ne ha convenuto ansimando e la Skiz, una volta accesa la sigarettona speziata, si è stesa a fianco dell'amica facendole fare delle boccate, perchè non c'è nulla di meglio che chiavare fumando, facendosi succhiare i capezzoli dall'amica del cuore.
Che bella giornata, amici, che bella.
Non passavo un Natale d'amore da anni, da moltissimi anni.
A letto, nella notte, ci siamo detti che ci amiamo.
Perchè, nonostante le difficoltà, noi ci amiamo davvero.
Ed in qualche maniera si farà.
Oh yeah, si farà.
martedì 25 dicembre 2012
Survivors
Vigilia e io vigilo, in mezzo all'orda carnante della famiglia formato famiglia che squittisce in dialetti e cadenze diversi e non è infrequente che, d'un tratto, vi sia una voce che sovrasta il volume e pronuncia un frammento di frase sumera che scatena il boato di risa e io mi interrogo e mi pongo un problema, un problema naturale per uno scienziato del mio calibro: dato il numero di femmine presenti, applicando la formula statistica di Bonzerrol-Kooldesack, quante cazzoforestierodipendenti vi saranno in questo soave e sacrale e sottile ed elegante consesso natalizio? Forse la zia laggiù? Forse la Troiamadre? Forse quella giovanissima e carinetta parente nonsocosaenonmiricordocometichiami che ce l'ha stampato sulle labbra che, a quel punto della serata, anzichè suggere la crema chantilly assieme al pandoro, ella suggerebbe sborra calda, magari sempre assieme al pandoro e la mia ordinata ed organizzata mente scientifica plana sul Natale dell'anno scorso e così, in un sussurro lieve nell'orecchio della mia Puttanellanatalizia, descrivo sottovoce la ricetta taziale per il Natale e lei si gira a guardarmi a centosette denti splendenti che manco col Binacacontrol degli anni sessanta e mi dice che asssssolutamente lo vuole, che mi vuole assolutamente vedere nudo che chiavo il pandoro e ci sborro di dentro e lo vuole assolutamente mangiare, magari accompagnandolo ad un buon bicchiere di mia Urina Millesimata ed io sono fiero del livello di folle depravazione che ci ammanta ovunque e mi sento eccitato e le dico che sarebbe bellissimo se si potesse pisciare addosso lì a tavola e lei mi risponde che lo farebbe con estremo piacere, se solo a) potesse masturbarsi dopo e b) se avesse un cambio e la cosa bella è che gli altri, nel marasma vociante, ritengono che noi si parli da colombini tubanti di cosette romantiche.
Non mi ha cagato nessuno per tutta la sera. D'altra parte le tasse non piacciono a nessuno ed io ero la tassa da pagare per avere la Chiara al desco e quindi mi si paga, ok, ma da lì a fare pure i simpatici ce ne passa e li capisco. La Troiamadre non indossava calze e calzava scarpe Casadei di vernice nera e bordott, che pezzo di porca, chissà se sotto c'aveva quel tanga nero che io so, quello col filo che le si ficca sicuramente tra le labbrone sfibrate, me la farei di sicuro, me la farei nel culo sulla tavola, annusandole i piedi e mi scopro indurito e così smetto d'osservarla, non merita una mia erezione. Papyshangai deve essere stato sedato dalla Troiamadre, dato che aveva stampato un sorriso inebetito che peggiorava con il progredire dell'assunzione di vini di diverso colore. Fortunatamente ha reagito ed ha interagito a lungo con la Chiara, che era poi lo scopo fondante di questa trasferta dimmerda.
E poi, finalmente, si è approssimata la mezzanotte santa.
"Voi non venite a Messa?" - "No mamma partiamo subito" - "PARTITE?" - [Oooooh parentale diffuso] - "Sì mamma, domattina dobbiamo essere dai parenti di Tazio" - "Mh". Certo, i miei parenti, se ce ne avessi almeno uno, sarebbero qualitativamente meno kewl di questa mandria di rincoglioniti, è ovvio.
"Tu potresti rimanere e va lui, però" sentenzia stizzita davanti a me, come se io non esistessi al mondo e si parlasse di una mossa di Tetris. Non reagisco, non rispondo, accetto persino che, nel momento in cui mi sono addressato per farle gli auguri finali lei, stringendomi la mano, si girasse a parlare con qualcuno dietro mollando immediatamente la presa ed unendosi all'ennesimo divertentissimo racconto di quella serata fantastica che ho capito cosa vuole dire famiglia.
***
Non c'era l'anima di un cazzo in autostrada.
Io non sono uno di quelli che vuole il macchinone, lo sapete benissimo. C'ho questa per una serie di motivi non dipendenti dalle mie scelte e dalla mia volontà di averla. Però devo dire una cosa sincera, anche se mi inbruttirà borghesemente.
Dopo aver sofferto il pene dell'Inferno conficcato in un orecchio per tutta la sera, viaggiare di crociera a 225 Km/h nel silenzio totale, con Vivaldi di sottofondo e la Chiaretta addormentata a fianco, sobrio, che sono andato ad acqua tutta la sera, mi ha dato un senso di fuga rigenerante che non sospettavo di poter provare.
La Chiara ha avuto quel che desiderava, cioè vedere e chiacchierare con Papyshang.
Sono soddisfatto.
Ora non mi rimane che medicarmi i coglioni feriti, ma c'ho un'infermierina di là che dorme che sono certo mi aiuterà.
E poi devo preparare il Taziopandoro alla crema sborrilly.
Buon martedì a tutti, amici carissimi, siate felici e provate a coppie la mia ricetta.
Vi rinfrancherà.
Non mi ha cagato nessuno per tutta la sera. D'altra parte le tasse non piacciono a nessuno ed io ero la tassa da pagare per avere la Chiara al desco e quindi mi si paga, ok, ma da lì a fare pure i simpatici ce ne passa e li capisco. La Troiamadre non indossava calze e calzava scarpe Casadei di vernice nera e bordott, che pezzo di porca, chissà se sotto c'aveva quel tanga nero che io so, quello col filo che le si ficca sicuramente tra le labbrone sfibrate, me la farei di sicuro, me la farei nel culo sulla tavola, annusandole i piedi e mi scopro indurito e così smetto d'osservarla, non merita una mia erezione. Papyshangai deve essere stato sedato dalla Troiamadre, dato che aveva stampato un sorriso inebetito che peggiorava con il progredire dell'assunzione di vini di diverso colore. Fortunatamente ha reagito ed ha interagito a lungo con la Chiara, che era poi lo scopo fondante di questa trasferta dimmerda.
E poi, finalmente, si è approssimata la mezzanotte santa.
"Voi non venite a Messa?" - "No mamma partiamo subito" - "PARTITE?" - [Oooooh parentale diffuso] - "Sì mamma, domattina dobbiamo essere dai parenti di Tazio" - "Mh". Certo, i miei parenti, se ce ne avessi almeno uno, sarebbero qualitativamente meno kewl di questa mandria di rincoglioniti, è ovvio.
"Tu potresti rimanere e va lui, però" sentenzia stizzita davanti a me, come se io non esistessi al mondo e si parlasse di una mossa di Tetris. Non reagisco, non rispondo, accetto persino che, nel momento in cui mi sono addressato per farle gli auguri finali lei, stringendomi la mano, si girasse a parlare con qualcuno dietro mollando immediatamente la presa ed unendosi all'ennesimo divertentissimo racconto di quella serata fantastica che ho capito cosa vuole dire famiglia.
***
Non c'era l'anima di un cazzo in autostrada.
Io non sono uno di quelli che vuole il macchinone, lo sapete benissimo. C'ho questa per una serie di motivi non dipendenti dalle mie scelte e dalla mia volontà di averla. Però devo dire una cosa sincera, anche se mi inbruttirà borghesemente.
Dopo aver sofferto il pene dell'Inferno conficcato in un orecchio per tutta la sera, viaggiare di crociera a 225 Km/h nel silenzio totale, con Vivaldi di sottofondo e la Chiaretta addormentata a fianco, sobrio, che sono andato ad acqua tutta la sera, mi ha dato un senso di fuga rigenerante che non sospettavo di poter provare.
La Chiara ha avuto quel che desiderava, cioè vedere e chiacchierare con Papyshang.
Sono soddisfatto.
Ora non mi rimane che medicarmi i coglioni feriti, ma c'ho un'infermierina di là che dorme che sono certo mi aiuterà.
E poi devo preparare il Taziopandoro alla crema sborrilly.
Buon martedì a tutti, amici carissimi, siate felici e provate a coppie la mia ricetta.
Vi rinfrancherà.
domenica 23 dicembre 2012
Natale
Buonasera.
Scrivo anche se so che nessuno mi leggerà, tutti immersi tra i canditi del panettone di questo cazzo di Natale. Sono pronto a uscire a cena con la Chiara e i suoi amici giusto perché me l'ha chiesto, altrimenti io me ne stavo anche a casetta sereno ad affogare il malumore in una litrata di vodka. Domani secondo round, partenza alle ore 16, raggiungimento target ostile ore 19, azione commando sino ore 23 punto 45, accensione automezzo, ritorno alla base prevista per le ore 03 punto 00 della mattina di Natale.
E dopo si deciderà il da farsi.
Restare qui, andare a Londra, restare un po' qui e poi andare là, non si sa, non l'abbiamo ancora deciso. E' un periodo dell'anno di merda, se si cerca un po' di caldo. Sono diventato cretino, ieri, cercando la possibilità di migrare su Capo Verde due o tre giorni. I voli sono strutturati che i due o tre giorni te li fai in aeroporto. Per cui sega. Maledetto me la volta che mi sono inventato di dire che andavo con lei dai suoi per la vigilia. Potevamo partire appena lei arrivava e farci un sei sette giorni e, invece, causa Famiglia Bradford, o Addams, non so, ci smazziamo un tour de force e non abbiamo un cazzo di tempo da usare per rilassarci prima della lunga sega di Manchester.
Io sono fatto davvero male, lo ammetto. Non riesco a gustarmi i giorni che trascorreremo assieme, nel pensiero dei mesi in cui, gioco forza, non ci vedremo. Va bene, posso anche salire, siamo d'accordo. Ma salgo con una che è in full immersion, che alla sera deve studiare per mettersi al passo con quello che non ha fatto, che smette i corsi all'una del sabato e deve usare il week end per studiare.
Mi chiedo, al di là della frantumazione micrometrica di cazzo, servirà veramente a qualcosa 'sta sega mitica? Boh.
La conciliabilità delle cose diventa pesante. Poco tempo e molte esigenze, comprensibile. Poi vengo assalito da una folata di egoismo anziano e mi chiedo se non sarebbe stato meglio che lei si fosse smazzata amici e famiglia in tutta tranquillità mentre io me ne stavo a Cuba a fottere generosi culi mulatti o creoli.
Forse sì, forse no. E' molto altalenante il verdetto.
Il Costa domani migra a Mantova, dove rimane qualche giorno da sua madre. Tanto la fava gliela sbocca quella testa di cazzo della cugginasòla. Il Loca è a Varese, ma tanto il Loca lo abbiamo perso comunque, gli altri si incistano nei loro nuclei famigliari e la prima tappa utile per vederli sarebbe Santo Stefano, forse.
Per cui varrebbe la pena di salire a Londra, dove un'amica orientale che ho conosciuto via Facebook ci avrebbe invitato a un festone laido per l'ultimo dell'anno, ma devo confermare la presenza alle preste, causa overbooking.
Ultimo dell'anno, poi primo tra valige e cazzemmazz, poi ciaociao, Manchester eccola, sta arrivando. Che coglioni.
Va bon, fine del mesto lamentario, mi sono autorotto i coglioni pure io, figuriamoci voi.
Vi auguro ogni bene e un sereno Natale.
Un abbraccione stretto,
Tazio
Scrivo anche se so che nessuno mi leggerà, tutti immersi tra i canditi del panettone di questo cazzo di Natale. Sono pronto a uscire a cena con la Chiara e i suoi amici giusto perché me l'ha chiesto, altrimenti io me ne stavo anche a casetta sereno ad affogare il malumore in una litrata di vodka. Domani secondo round, partenza alle ore 16, raggiungimento target ostile ore 19, azione commando sino ore 23 punto 45, accensione automezzo, ritorno alla base prevista per le ore 03 punto 00 della mattina di Natale.
E dopo si deciderà il da farsi.
Restare qui, andare a Londra, restare un po' qui e poi andare là, non si sa, non l'abbiamo ancora deciso. E' un periodo dell'anno di merda, se si cerca un po' di caldo. Sono diventato cretino, ieri, cercando la possibilità di migrare su Capo Verde due o tre giorni. I voli sono strutturati che i due o tre giorni te li fai in aeroporto. Per cui sega. Maledetto me la volta che mi sono inventato di dire che andavo con lei dai suoi per la vigilia. Potevamo partire appena lei arrivava e farci un sei sette giorni e, invece, causa Famiglia Bradford, o Addams, non so, ci smazziamo un tour de force e non abbiamo un cazzo di tempo da usare per rilassarci prima della lunga sega di Manchester.
Io sono fatto davvero male, lo ammetto. Non riesco a gustarmi i giorni che trascorreremo assieme, nel pensiero dei mesi in cui, gioco forza, non ci vedremo. Va bene, posso anche salire, siamo d'accordo. Ma salgo con una che è in full immersion, che alla sera deve studiare per mettersi al passo con quello che non ha fatto, che smette i corsi all'una del sabato e deve usare il week end per studiare.
Mi chiedo, al di là della frantumazione micrometrica di cazzo, servirà veramente a qualcosa 'sta sega mitica? Boh.
La conciliabilità delle cose diventa pesante. Poco tempo e molte esigenze, comprensibile. Poi vengo assalito da una folata di egoismo anziano e mi chiedo se non sarebbe stato meglio che lei si fosse smazzata amici e famiglia in tutta tranquillità mentre io me ne stavo a Cuba a fottere generosi culi mulatti o creoli.
Forse sì, forse no. E' molto altalenante il verdetto.
Il Costa domani migra a Mantova, dove rimane qualche giorno da sua madre. Tanto la fava gliela sbocca quella testa di cazzo della cugginasòla. Il Loca è a Varese, ma tanto il Loca lo abbiamo perso comunque, gli altri si incistano nei loro nuclei famigliari e la prima tappa utile per vederli sarebbe Santo Stefano, forse.
Per cui varrebbe la pena di salire a Londra, dove un'amica orientale che ho conosciuto via Facebook ci avrebbe invitato a un festone laido per l'ultimo dell'anno, ma devo confermare la presenza alle preste, causa overbooking.
Ultimo dell'anno, poi primo tra valige e cazzemmazz, poi ciaociao, Manchester eccola, sta arrivando. Che coglioni.
Va bon, fine del mesto lamentario, mi sono autorotto i coglioni pure io, figuriamoci voi.
Vi auguro ogni bene e un sereno Natale.
Un abbraccione stretto,
Tazio
mercoledì 12 dicembre 2012
Gradienti interrotti
C'ho uno scazzo che rasenta lo sfregamento di coglioni sull'asfalto, ve lo giuro.
Non vorrei apparire una bimbetta puttanetta delle medie con le mutandine umide, ma cercate di mettervi nei miei panni. Prima piove Londra tra coppeccoll, merda Londra, popi io mi faccio ometto e allora ok Londra, Londra sia, sì!, eccoci, a Londra, ma no, no, troppo facile fare su e giù dall'Emilia terremotata verso Londra dove potrebbero esserci pure piaceri e opportunità, no, troppo, eh, sia mai. Manchester, ecco cosa ci vuole per una perfetta cacatura di cazzo, un bel corso a Manchester lunedì - sabato ore 13, in modo che sia preclusa qualsiasi opportunità di vivere la Londra che mi costa vagoni di sterline di casa, in modo che per mesi sia preclusa ogni opportunità di avere qualcosa di diverso dalla merdosa Manchester, per poi magari (perchè questa è l'ultima graziosa novità) quegli stronzi dimmerda le dicano "uhm, no, non fai per noi" e si ricominci tutto daccapo e checcazzi raga, perdonatemi lo sfogo, ma ne ho i coglioni gonfi.
Unica nota rosea in questo gradiente di marrone merda è che la Polpetta la settimana prossima oggi è qui. Almeno le vacanze di Natale, Cristoildiodelcielo, che non serbino fratture scrotali, perchè ne sono già ampiamente dotato.
Datemi la mia Polpetta, cazzomerda.
Mi avete rotto i coglioni.
Non vorrei apparire una bimbetta puttanetta delle medie con le mutandine umide, ma cercate di mettervi nei miei panni. Prima piove Londra tra coppeccoll, merda Londra, popi io mi faccio ometto e allora ok Londra, Londra sia, sì!, eccoci, a Londra, ma no, no, troppo facile fare su e giù dall'Emilia terremotata verso Londra dove potrebbero esserci pure piaceri e opportunità, no, troppo, eh, sia mai. Manchester, ecco cosa ci vuole per una perfetta cacatura di cazzo, un bel corso a Manchester lunedì - sabato ore 13, in modo che sia preclusa qualsiasi opportunità di vivere la Londra che mi costa vagoni di sterline di casa, in modo che per mesi sia preclusa ogni opportunità di avere qualcosa di diverso dalla merdosa Manchester, per poi magari (perchè questa è l'ultima graziosa novità) quegli stronzi dimmerda le dicano "uhm, no, non fai per noi" e si ricominci tutto daccapo e checcazzi raga, perdonatemi lo sfogo, ma ne ho i coglioni gonfi.
Unica nota rosea in questo gradiente di marrone merda è che la Polpetta la settimana prossima oggi è qui. Almeno le vacanze di Natale, Cristoildiodelcielo, che non serbino fratture scrotali, perchè ne sono già ampiamente dotato.
Datemi la mia Polpetta, cazzomerda.
Mi avete rotto i coglioni.
sabato 1 dicembre 2012
Primodidicembre
Che meraviglia, manca solamente la neve, quella dal cielo intendo, che sarebbe tutto soave e perfetto come in un film di Walt Disney.
C'è proprio tutto, la Skizza che dorme nuda sotto il piumone con la sua cascata di ricci che, mi annuncia, in settimana andrà a decapitare da tale Bobby, sul pavimento giace una culottina color lilla con l'elastico bianco ornato di mostriciattoli e il tassello interno ornato di una densa macchia beige disseccata, insomma i simboli del Santo Natale ci sono tutti.
Ed io, che sono pio come il Pulcino omonimo, ieri sera, non senza fatica, ho risolto il dilemma Vigilia-di-Natale-a-Casa-Bradford, con una salomonica decisione che fa contenta la botte, il vino e quella maiala sozza della moglie che gode a ubriacarsi e a farsi palpare dagli amici dell'oste.
Ebbene sì, amisgi du Natalansgi, il Tazio Internazionale accompagnerà la Skizza Internazionale al cenone della Vigilia in qualità di Fidanzato Ufficiale, compiendo un'autentica Blitzkrieg: partenza dalla TazCaverna alle ore uno sei punto tre zero del ventiquattro dicembre, arrivo stimato (ETA) ore uno nove zero zero sul bersaglio, accenamento, scartamento, abbaciamento e poi, in prossimità delle ore due tre cinque zero, quando la cellula nemica si avvierà alla messa della mezzanotte, il commando risalirà a bordo del mezzo corazzato invertendo la rotta, con ritorno nella TazCaverna alle ore zero due tre zero (ETA) della mattina del venticinque dicembre.
Facil.
Molto bene, la Troiamadre non senza riluttanza e crisi epilettiche ha accettato, poichè le alternative poste dalla Skizzasangue erano due: o così o Pomì, ove per Pomì intendasi tuttiaffanculomifacciounagrigliatadicazzimieisenzadivoi ed allora, democraticamente, civilmente, signorilmente, la Troiamadre si è detta felice di ospitarmi in qualità di Fidanzato Ufficiale.
Cazzo che fatica vivere.
Ma è Natale! E' Natale!
Sul dopo siamo ancora incerti: o scappiamo a Cipro per qualche giorno, approfittando della generosa disponibilità dell'ennesima casa del Ruggi, oppure risaliamo a Londra oppure tutte e due. Ma tanto, tra di noi, problemi non ce ne sono mai.
Mai.
E torno a sottolineare, mai.
Buon Natale! Buon Natale!
sabato 24 novembre 2012
Calendarisescion
Good morning, bonjour, heylà, eyaeya allalà è l'umido sabato taziale.
Nebbiolina tristanzuola, che quando ho aperto la finestra della lurida cucina deprimente per osservare l'aere, è entrata una zaffata di soffrittone asiatico, perchè chi ha tempo, olio e cipolla non aspetti tempo.
Mattinata della pianifichescion, calendario alla mano, analisi delle settimane, programmescion, analisescion.
Alòr.
Settimana lun 26.11 - dom 02.12
Il 28, come accennatovi, pioveranno sostanziosi fondi nel mio esanime conto corrente, ridandomi il carburante per fare le mie cosuzze.
Questo significa che il prossimo week end potrei raggiungere la mia polpetta di culo sudato, che si stanno avvicinando i quindici giorni di distacco. Ottima idea, la sposo. L'idea, intendo.
Settimana lun 03.12 - dom 09.12
Lunedì 3 devo assolutamente rientrare perchè il 3 pomeriggio devo vedere una persona qui in bottega, per cui week end regolare, nè lungo nè corto, ma va bene lo stesso. La fregatura viene dall'8 di dicembre, che mi si posiziona senza alcuna strategia e non mi crea spazi di fuga, perchè è un sabato. Pazienza, resistere. Temo che il week end del 9 o scende lei o saltiamo, perchè venerdì ho una giornata dimmerda e non riesco a strappare le tende.
Settimana lun 10.12 - dom 16.12
Proiettandoci nel week end del 16 mi sembra inutile che ci si sbatta a vederci, perchè poi quello successivo siamo nel pieno della movida du Natansgi e quindi possiamo dire, fare, baciare, lettera e testamento di quel cazzo che vogliamo, perchè lo facciamo assieme, liberi dalla forfora e belli nei capelli come poche creature sul globo terracqueo. In questa settimana pare, dico pare, che la costacugina troia sia in zona poichè pare, dico pare, che la bella cappellaia pelosa salga in occasione del dì dell'Immacolata, che mi sembra una bella contraddizione in termini e, pertanto, mi piace.
Settimana lun 17.12 - dom 23.12
A spanna credo che la Skiz sia libera di volare a casa già da venerdì 21 e questo è molto, ma molto, bello. Rimane da sciogliere il nodo mammadimmerda e cenonebradford a Borgoverde, per il quale pare che la minchiaiolablasè stia operando uno stalking incessante bigiornaliero. Al riguardo non ho preso alcuna posizione, ma avverto che la risolutezza spietata del "vaffanculo non ci vado si fotta" cominci ad avere qualche lieve cedimento perchè, alla fine, il non andarci significherebbe non vedere suo padre sino a Pasqua e blah blah, sapete come vanno 'ste cose. Direi che parlarne neccesse est, quando salgo la settimana prossima. E, sia chiaro, non mi schiero e non premo, resto neutro e disponibile alla qualunque.
Beh, dai cazzo, non malazzo, non malazzo.
E non è malazzo no, cazzo, cazzo.
Bien.
Nebbiolina tristanzuola, che quando ho aperto la finestra della lurida cucina deprimente per osservare l'aere, è entrata una zaffata di soffrittone asiatico, perchè chi ha tempo, olio e cipolla non aspetti tempo.
Mattinata della pianifichescion, calendario alla mano, analisi delle settimane, programmescion, analisescion.
Alòr.
Settimana lun 26.11 - dom 02.12
Il 28, come accennatovi, pioveranno sostanziosi fondi nel mio esanime conto corrente, ridandomi il carburante per fare le mie cosuzze.
Questo significa che il prossimo week end potrei raggiungere la mia polpetta di culo sudato, che si stanno avvicinando i quindici giorni di distacco. Ottima idea, la sposo. L'idea, intendo.
Settimana lun 03.12 - dom 09.12
Lunedì 3 devo assolutamente rientrare perchè il 3 pomeriggio devo vedere una persona qui in bottega, per cui week end regolare, nè lungo nè corto, ma va bene lo stesso. La fregatura viene dall'8 di dicembre, che mi si posiziona senza alcuna strategia e non mi crea spazi di fuga, perchè è un sabato. Pazienza, resistere. Temo che il week end del 9 o scende lei o saltiamo, perchè venerdì ho una giornata dimmerda e non riesco a strappare le tende.
Settimana lun 10.12 - dom 16.12
Proiettandoci nel week end del 16 mi sembra inutile che ci si sbatta a vederci, perchè poi quello successivo siamo nel pieno della movida du Natansgi e quindi possiamo dire, fare, baciare, lettera e testamento di quel cazzo che vogliamo, perchè lo facciamo assieme, liberi dalla forfora e belli nei capelli come poche creature sul globo terracqueo. In questa settimana pare, dico pare, che la costacugina troia sia in zona poichè pare, dico pare, che la bella cappellaia pelosa salga in occasione del dì dell'Immacolata, che mi sembra una bella contraddizione in termini e, pertanto, mi piace.
Settimana lun 17.12 - dom 23.12
A spanna credo che la Skiz sia libera di volare a casa già da venerdì 21 e questo è molto, ma molto, bello. Rimane da sciogliere il nodo mammadimmerda e cenonebradford a Borgoverde, per il quale pare che la minchiaiolablasè stia operando uno stalking incessante bigiornaliero. Al riguardo non ho preso alcuna posizione, ma avverto che la risolutezza spietata del "vaffanculo non ci vado si fotta" cominci ad avere qualche lieve cedimento perchè, alla fine, il non andarci significherebbe non vedere suo padre sino a Pasqua e blah blah, sapete come vanno 'ste cose. Direi che parlarne neccesse est, quando salgo la settimana prossima. E, sia chiaro, non mi schiero e non premo, resto neutro e disponibile alla qualunque.
Beh, dai cazzo, non malazzo, non malazzo.
E non è malazzo no, cazzo, cazzo.
Bien.
giovedì 29 dicembre 2011
Provare per credere
Certo che, minchia oh, comincio a capirla meglio la faccenda del ferro e della John Cooper Works.
Quella macchinina è un divertimento allo stato puro, altro che balle.
Maneggevole, potentissima, velocissima. Ti ci spinge ad andare forte, altro che
balle. Mi ci sono divertito da polli, davvero.
Cazzo, sì. Era da quando avevo vent’anni che non giravo con una
macchina per girare. Pazzesco.
Con la John Cooper Works deve essere veramente una roba da andare giù
di testa.
Sono stato nella brughiera. Ho acceso, messo a ventitre, portato dentro
venti quintali di legna, ho provato ad accendere il fuoco. Come va? Come va? Tutto
ok, tutto ok. Mi sono fatto una lunga doccia fumante nella mega doccia del mega
bagno che se non fosse nella brughiera quella casa sembrerebbe un loft a
Manhattan. Roba da gay, per la finezza ed il gusto con cui è stata arredata e
dotata e sistemata.
Poi, alle venti e trenta, direttamente dal teatro operazioni, è
arrivata la Domi, felice che il trasloco fosse completato, eccezion fatta per
alcuni dettagli che gestirà con tutta la calma necessaria.
E’ arrivata al lurido Miramonti, dove tutti abbiamo appreso che l’appartamento
del Povero e Mai Dimenticato Cazzulati è stato dato a dei cinesi. Che urlano
moltissimo. Moltissimo e sul terrazzo.
Non me ne frega un cazzo di che razza sono, per me possono venire anche
da Klingon, basta che non urlino.
Poi l’ho piegata sul tavolo e le ho leccato il buco del culo e la figa,
da dietro, coi jeans abbassati quel tanto necessario a scoprire gli spot che
volevo leccare. E ho scoperto, molto più tardi, che queste cose non gliele ha
fatte mai nessuno. Che categoria di coglionazzi i maschi, davvero. Non mettono
le ragazze nella condizione di esprimere al meglio la lurida troia che alberga
tra le loro ovaie.
Mentre le infilavo la lingua nel remissivo, odoroso, amaro, animale e dilatabile
sfintere, ho preso coscienza di una cosa. Mi sono interrogato. Ho sentito la
completezza della consapevolezza.
La Domi ha trent’anni.
E’ fertile, in età riproduttiva.
Devo cominciare a prepararmi al prospettarsi di scenari complessi.
Devo provare a immedesimarmi nelle sue aspettative.
Perché la Domi ce le ha le aspettative.
E io, che aspettative vere ho?
martedì 27 dicembre 2011
Cadeaux
Un maglione davvero fantastico. Con la cerniera davanti ed il collo che
rimane su. Punto inglese, grosso, di una morbidissima lana impermeabilizzata,
perché è un capo da barca. Melange di nero e grigio antracite. E’, al momento,
il più bel maglione che possiedo.
“L’ho visto in vetrina e ho detto
‘suo’ e te l’ho visto addosso, ma nello specifico della visione portavi una
canottiera nera a scollo largo sotto, ed il maglione era aperto, con le maniche
fatte su e…”
“E?”
“E…insomma…” e ride.
“E la farfalla ha battuto le
ali?” dico sorridendo e ride.
“Esatto, lo ha scelto la
farfalla” e ride.
Grande, grandissimo, inaspettato successo dei miei due regalini.
Il Troll che le ho regalato ha un nome, lo conosceva. Io l’ho scelto
perché mi piaceva. Ha anche gradito la letterina brevissima, che non vi riporto
altrimenti tingiamo tutto di rosa qui e installo lo script che fa i cuoricini
al passaggio del mouse.
La Lucy Perrone and The Chevalier hanno gradito moltissimo, sì. Mi fa
piacere vederli sorridenti, cazzo. E’ giusto che sorridano a quell’età, in
quello stadio della vita. Uscendo, mentre mi accompagnava alla porta, mi sono
girato a baciarla per gli auguri-di-nuovo e le ho sussurrato che io la aspetto
sempre, nudo nel mio letto e lei con un sorriso che le comprime gli occhietti
mi dice “Sei un mascalzone,
valàvalàvalàvalàvalà.”
And then we went over
the fuckin Christmas, fortunately.
lunedì 26 dicembre 2011
Prospettive ricalibrate
L’energia del pandoro ci spinge all’ingroppo, le lingue si mischiano
tra briciole dolci e farcia alla sborra e vualà, planiamo di là, sul Divino
Divano, che ti ci trascino per mano e ti mangio la figa con una passione
bruciante e mi scivoli sopra sinuosa ed atletica e me la premi in bocca e sento
che mi ingoio la Mazza Randazza e attacchi una pompa che mi risucchi le palle e
vualà mi svetta un Cervino di Marmo che lo lecchi al millimetro, che sa di
pandoro, è il Cazzo di Natale, il Cazzo Taziale di Natale, mentre lecco e
dilato, esploro e succhio, annuso e mi insinuo col naso, le dita, allargo e
scopo, succhio, sbavo ed assaggio tutto il proibito che serbi in segreto e che
hai svelato solo a me, il Granporco Deviato.
Mi cavalchi ondeggiando il bacino, mi sorridi, sollevi le braccia e ti
annusi, sei fiera di essere fiera di essere sudicia e questo è sublime, perché
ammicchi, mi provochi, ti annusi ad occhi chiusi e poi fai una “a “ muta a
bocca aperta e poi mi guardi col sorrisino da troia, ma lo reggi pochissimo,
perché poi ti pieghi e mi baci e mi dici che mi ami e ti dico che ti amo e tu
sei così, non reciti, non simuli, non pieghi e adatti, ma sei così come sei,
stimolabile, guidabile, ma mai corruttibile.
Ti rimetto di schiena e raggiungiamo la velocità di crociera. Il cazzo
pompa a regime di servizio, ci baciamo e ci godiamo, finalmente, dopo tanta attesa.
Navighiamo per un bel po’, poi decido che il mare è una tavola e val la pena
una corsa ed il regime si alza e comincia a montarti e mi monta anche a me.
E forse ho sbagliato, ma ti sussurro che sto per dirti una cosa e
voglio che ti concentri e mi fai sì con la testa.
Ed inizio, ansimante a prospettarti un acquerello fumoso, che raffigura
quella stanza e noi due come siamo e a un tratto si apre la porta ed entra un
muscoloso africano con il banano dritto e si stende di fianco a noi e tu
reclini un pochino la testa all’indietro e sussulti quando ti dico che lui è
steso e se lo mena toccandoti le tette e ansimi sempre più forte e poi ti
chiedo che ne sarebbe se il guerriero di ebano ponesse il suo randello a favore
della tua bocca a un millimetro e tu mi grufoli ansimante che “glielo ciuccerei”
che ti chiedo se ti piace il cazzo di cioccolata nera e mi dici “mi fanno un botto di sesso….” e poi mi
chiedi se vorrei che lui ti scopasse e io ho un’illuminazione natalizia, che
forse Gesù Bambino ha detto “non puoi
essere così coglione Tazio, ti prego” e ho bloccato la risposta numero uno
che era “certo” sostituendola con la
due “non credo proprio, impazzirei di
dolore” che anche se non è vera non è portante, mentre trasmetterti l’amore
che provo per te (e che proverei comunque anche se l’africano ti scopasse) è
molto, ma molto più portante.
Mi baci e sorridi, poi ti chiedo “e
tu te lo scoperesti davanti a me?” e tu dici se sono matto con gli occhi
sgranati, ma poi dico “e il pompino?”
e mi dici che manco per sogno, che l’hai detto perché volevo sentirmelo dire e
ridi, poi mi dici che il massimo a cui arriveresti è lasciarlo guardare, senza
toccare od interagire né con me né con te.
E io cresco. Mi affino. Mi regolo. Mi autoregolamento. Mi autocontrollo
e sono fiero di me.
Perché non la sto tirando alla deriva, non la sto strozzando e mi rendo
conto che a fare così, a comportarsi da giusto, a lasciare che le fantasie
siano fantasie e non progetti da realizzarsi, mi sento meglio, mi sento bene.
Molto bene. Non mi sento in colpa.
E scopro che, anche se la mia deviazione è solo mia con quell’intensità,
c’è spazio lo stesso per dei giochi.
Nostri.
E non solo miei.
Dolce Natale
E’ così. E’ inevitabile, ineluttabile, inderogabile, ma tanto è
privato, è tra quattro mute mura, è il Natale della passione deviata, il Natale
dell’osceno, il mio e il tuo Lurido Natale, piccola Pollastraporno, splendida
Anatroccola erotica, Anatzoccola vogliosetta.
E finalmente ti schianto sul materasso, leggendoti sulla faccia lo
sgomento di ritrovarti arrapata per quel motivo, per lo stesso motivo che fa
montare la Bestia Sessuale dentro di me e affondo senza pensarci il naso tra le
tue dita dei piedi venendo assalito da un afrore intenso, dolciastro,
soffocante, maschile, ormonale, animale e poi scivolo giù senza convenevoli e
vado ad annusare quella pentolina sudata, aspra, pungente di piscia e poi ti
giro per infilare il naso nel culo, dolciastro, forte, denso, stordito ti
scivolo su un fianco grugnendo e ringhiando mentre mugoli “dio….” che è Natale
e ci sta, ti alzo un braccio e mi nutro della tua ascella speziata, orientale,
tabacco e cumino, rafano, Turchia, Suk e Medina, poi ti rimetto di schiena, ti
alzo le gambe e mi infilo nel guazzetto della tua passera fottendoti a bestia,
annusandoti i piedi che sono fortissimi di lurido odore che mi manda in orbita
e tu lo senti, grugnendo che “è…e….en..eno….enorme”
perché in effetti hai ragione, ce l’ho duro da farmi male e ti martello senza
pietà, sbattendoti e schiacciandoti sotto le tue stesse gambe che ti
schiacciano le tette, coi piedi sulle mie spalle e la mia pancia sulle tue
cosce che preme e il cazzo che bombarda e devasta, allargando il cratere e poi
cominci a picchiare i pugni sul letto, dimenando la testa come se dicessi di no
e gridi, roca, un grido continuo a denti stretti mentre io ficco come un maglio
con il tuo odore di bestia nel naso, col controllo perduto e dimenticato e
sbatto, sbatto, sbatto, sbatto, sbatto, sbatto, mentre il tuo grido si fa acuto
e hai gli occhi sbarrati, la bocca aperta e le vene sul collo gonfie e sento
che vieni, vieni, vieni a valanga e io sbatto, sbatto, sbatto, sbatto, sbatto, sbatto,
sbatto, sbatto perché voglio che godi come nessuno ti ha mai fatto godere,
sporca, odorosa, sudata, spettinata, oscena, animale.
Poi, quando sento che la calma è tornata, smetto.
Ti libero, ti bacio, ti dico che ti amo, ti dico Buon Natale.
E tu sorridi, accarezzandomi i capelli bagnati di sudore e mi dici che
mi ami, mi dici Buon Natale e poi mi dici che sono un porco depravato e io ti
bacio dicendoti un grazie orgoglioso.
Poi mi dici che vuoi annusarmi anche tu e mi annusi le ascelle, che
però a me non puzzano, mi spiace, mi annusi il cazzo duro e mi dici che sa
della tua figa e poi il culo e me lo baci e poi i piedi e mi spompini l’alluce
e mi dici che quelli sanno di qualcosa e ti piace e siamo due pazzi da curare
lo sai Domi vero?
Adesso ti faccio venire, dici e io ti fermo. Eh no, Domiamore, mi sono
tenuto dallo sborrare per giorni, per farcirti il pandoro, guai a te se ci
provi e mi dici divertita ed incredula “…giurami
che sei serio…” e io giuro e mi alzo
e ti prendo per mano ed andiamo in cucina dove c’è un pandoro Bauli, che scarto e metto su un piatto mentre tu mi osservi con gli occhi
increduli e una mano sulla bocca e io stendo su un fianco il pandoro, perché “gli voglio sborrare nel culo” e tu ridi
e ti abbraccio e ti slinguo e con la mano mi porti al punto che sento che sto
per sborrare ed allora prendo il pandoro e ci premo dentro la minchia da sotto
e mi muovo appena nella morbida pasta profumata e tu mi guardi incredula con un
sorriso accarezzandomi il culo mentre ti farcisco il più speciale dei dolci di
Taziale che c’è.
Sfilo il cazzo, ti inginocchi e lo lecchi dalle briciole, poi io prendo
un coltello e ti guardo dicendoti “lo
vuoi assaggiare vero?” e mi fai cenno di sì con la testa ed allora io
taglio, a croce e a fette e caspita sì, la sborrata eccola lì, copiosa, bianca
glassa sublime e ti passo un pezzetto e tu lo porti alla bocca ed io faccio lo
stesso e mi guardi negli occhi con gli occhi sgranati e mi sussurri incredula e
lenta “…non ci posso credere………sto
mangiando il pandoro farcito della tua sborrata…..” e a pensarci è un momento catartico,
esaltante, stupendo e anche clinicamente grave.
“Sai cosa vorrei berci dietro?”
ti sussurro con il cuore in gola e mi fai segno di no, masticando.
“Un bicchiere della tua piscia
calda” sibilo in un fiato, lasciandoti a bocca aperta a guardarmi, che si
vede il pandoro alla sborra sulla lingua e siamo in cucina nudi e sono tre
giorni che non ci laviamo e abbiamo leccato e annusato il nostro fetido sudore
eccitandoci come bestie ed è stupendamente folle tutto questo,
meravigliosamente folle, incredibilmente e maniacalmente folle, ma è il più bel
Natale degli ultimi diecimila anni.
domenica 25 dicembre 2011
Buon Natale
Buon Natale.
Buon Natale a tutti, alle 6:36 del giorno di Natale.
Potrà sembrarvi retorico, stupido, deviato o dissociato. Però devo
dirvi, con franca e sincera verità, che sono contento, stamattina, di farvi
virtualmente gli auguri. Mi date tantissimo e sono una persona fortunata anche
per questo.
Per cui auguri, auguri di cuore.
Spero le vostre Vigilie siano state felici e spero che il vostro giorno
di Natale sia altrettanto felice.
Grazie, grazie di tutto.
Un abbraccio dal cuore.
sabato 24 dicembre 2011
Buona Vigilia
Una telefonata con la Domisanta mi fa avvertire nette le vibrazioni di
tensione produttiva che si svolgono là, dove i cotechini bollono, le acque
anche, i forni arroventano, le padelle spadellano e il corpo della mia
Pollastraporno suda. Suda, suda, inzuppa, intride, si aromatizza di secondo in secondo e quest’attesa mi
dona un arrazzo randazzo rampazzo che non ci potete credere.
Domani sera.
Sento che ce la posso fare anche se non sarà facile.
Sento che stasera mi farò del male, menandomelo senza sborrare, primo perché
è la Vigilia e bisogna essere rispettosi, secondo perché voglio sborrare nel
Pandoro, domani sera.
Rileggendo colgo una lieve contraddizione sul tema della rispettosità, ma sorvolo.
Amenità a parte, non vedo l’ora di darle i regalini, quelli canonici.
Il ninnolo e il vaso.
Domani sera arriva presto, sento che ce la posso fare.
Per il momento vi faccio gli auguri, sperando che tutti stiate bene e
possiate passare questa serata famigliare con tanta serenità.
La serenità è una cosa molto importante.
Vado a mettere su il brodo per due passatelli.
Noi zitelle siam così.
♥
Il sonno del giusto
Bon jour, bon jour, bon
jour, buona Vigilia e buone cose a tutteqquant.
Ho fatto una dormita sul divano stanotte che erano secoli che non
dormivo così.
Perché ho dormito il sonno del giusto e dell’onesto, ecco perché.
Ma davvero eh? Credo di essermi schiantato alle dieci e mezzo, che
Crozza ieri sera mi era un po’ pigro.
La Carla Signoris c’aveva un impegno e così, avvolto di caldo pile ho
improvvisamente avviato lo stand by che si è interrotto questa mattina alle
sette e tre quarti, incredibile.
E alle otto, mentre caffettavo con una Mazza Dura Del Mattino
commovente, mi sono reso conto che la dispensa mi chiedeva un cambio di
incarico e voleva diventare una scarpiera, da quant’era la sua vuotezza
interiore.
Per cui, missione Alba al Supermercato. Mi apre alle otto e mezzo? Ed
io alle otto e venticinque sono lì davanti, a piè fermo. Fatto benissimo eh.
Piacevole aggirarsi in tuta con la Mazza Randazza distesta sensualmente lungo
la pelle della gamba, ancora appiccicaticcio delle sgarbelle della notte, che
meraviglia.
Ho razziato quello che dovevo razziare e poi ho trovato la Mitica
Giuliana, che oggi era di assistenza alle casse rapide. Le ho fatto gli auguri.
Che bella MILF, ma forse anche Mature, decisamente non Granny.
Che sessuale che è la Giuliana. Chissà se se la rasa. Secondo me sì. Ma
magari anche no, magari conserva una piccola Mohicana.
“Scoltamo, eri mica al Flamingo giovedì
sera?”
“Erm, temo di no”
“Alora si vede che mi son
sbagliata, perché da lontano ho visto uno che mi sembravi te”
“Eh no, mi spiace. Ma dov’è ‘sto
Flamingo?”
“Il Flamingo è a Zampognazza, al
posto di quella discotecona, te la ricordi l’Odissea?”
E come no, ma io andavo all’Iliade. Ma come cazzo le chiamano ‘ste
discotechemmerd?
Comunque ho capito.
“E ‘sto Flamingo è una discoteca?”
“Noo, c’ha due sale, una fan
liscio e una latino americano”
“Capito, capito. E tu cosa balli?”
“Tutti e due, che ho fatto i
corsi di tutti e due”
“Ah! Complimenti. E ci vai
spesso?”
“Sì, sì, tutti i giovedì sera”
E vai Giuliana, sei una capa, una numera una. Sei riuscita a dirmi come
cuccarti extra supermercato. Ha! Che enormerrima esperienza di dragaggio volatiliano. Ma io devo
essere sicuro di aver capito e sicuro di farle capire che ho capito.
“E tuo marito ti fa da partner?
Balla?”
“Mo vorrai mica scherzare? Quello
là c’ha il divano come partner. No, no, ci vado con delle mie amiche che poi là
troviam sempre da ballare con qualcuno"
Che questo non cela nessun peccato in sé, poiché la balera funziona
così, senza doppi fini. Che poi si innesti nella dinamica il doppio fine è un
altro discorso, ma di base lo spirito da balera è così.
Tanti auguri Giuliana, buon Natale e vai mai a sapere che ci
incontriamo al Flamingo un giovedì sera.
“Io son là” mi dice con l’occhio
suino, anche se un po’ gonfio di sonno.
Che bella MILFona sessuale stupenda, chissà che piedi c’ha, che tette c’ha,
come lo succhia, dove lo prende e così via.
Ma io non occhi che per la mia Faraona Odorosa.
Per questo dormo il sonno del giusto.
Anche se una sega pensando alla Giuliana, una volta tornato a casa, me
la sono tirata. Eh beh.
Perché sega mica fa corna.
O no?
venerdì 23 dicembre 2011
Tutto sotto controllo
Ok.
La Domi è sulla strada di casa. E si mette giù dura a fare tortellini.
Tortellino selvaggio. Glielo faccio io il tortellino selvaggio appena le metto
le manazze addosso. Il tortellone ripieno, le faccio.
Il tortellonone ripieno di cazzone.
Ok.
Ok.
Io stasera faccio quello che cena? Sì, anche perché ho una bella
famazza. Dove potrei andare a cena? Vediamo, vediamo, vediamo, vediamo. Guarda.
Mi sa che vado alla Solita. Massì, colpo di vita.
Ok.
Ok.
Dopo cena, micro passeggiata digerente e poi a casa. Quasi quasi mi guardo
Crozza. O un porno. L’ideale sarebbe vedere un porno con la moglie di Crozza,
che mi scalda il cazzo. Ma anche guardare un porno assieme alla moglie di
Crozza, poi chi c’è c’è nel porno, chi se ne frega, a un certo punto. Eh. No?
Ok.
Ok.
Ho mandato un messaggino al Luchino dicendo che “Accidenti!” ho
purtroppo un impegno “Mi spiace!” ma domattina vediamoci al Centrale che ti
palpo l’interno coscia e ti sussurro che ho addosso un perizomino micro di
pizzo e ho tanta voglia di cazzo. Il pizzo sul cazzo tu ci vai pazzo e ti
prende l’arazzo e mi pianti il cazzo nel mazzo di Apelle figlio di Apollo che
faceva le palle di pelle di pollo, che a pensarci mi vien da vomitare.
Ok.
Ok.
Domani è la Vigilia e si vedrà.
Ok.
La situazione è totalmente sotto controllo, sì.
giovedì 22 dicembre 2011
L'Ultimo
D “Cos’hai fatto l’anno scorso per l’ultimo?”
T “Credo di averlo passato riverso sul Divindivan strafatto di erba e
pieno di vodka”
D “Che immagine allegra. Da solo?”
T “Totale. E tu?”
D “Credo di aver guardato la tele e poi di essere andata a letto alle
undici”
T “Col vibratorino?”
D “Nah. Con Le memorie di Adriano”
Minchia. Proprio uguali i nostri Capodanno.
Le donne sono sempre più toste degli uomini. Noi si resta soli per l’ultimo
dell’anno e si deve inscenare la tragedia mortale, loro guardano la tele, vanno
a letto, leggono un libro e si svegliano il primo che tutto è finito mentre tu
ti curi la balla mortale.
T “Quest’anno cosa facciamo Domizio?”
D “Boh” e mi guardi con l’aria della mucca appena sorridente che
guarda passare il treno.
T “Per certo potremmo andare a una festa danzante” dico pensando al relais relax resort.
Mi guardi, ti insacchi nelle spallucce, fai la bocca strizzata e il
naso arricciato e gli occhi della tristezza.
T “Ok. Dai allora, dimmi cosa ti piacerebbe fare. Hai amici che fanno
cose, che vedono gente?”
D “Quelli sono in montagna con gli sci addosso, come tutti gli anni.”
T “E tu
non vai mai con loro?”
D “Sempre.”
T “E quest’anno?”
D “Quest’anno purtroppo mi sono innamorata di un salame che non scia, ma
io lo amo tanto, così sto con lui nella pianura umida e inospitale.”
Imparerò a sciare.
T “Dai Domi allora, cosa vuoi fare?”
Cazzo, era preparata nel dettaglio. La DomiCEO. Allora, incominciamo
con fare la lista di TUTTO quello che ci serve per organizzare una cenetta
nella mia casetta in mezzo alla brughiera. Ma quando dico TUTTO intendo TUTTO, perché
la Domi non tollera carenze organizzative quando c’è una settimana intera per
pensarci. Comandi. Poi sabato lei va a prendere il pesce e lo porta all’interno
della casetta, nella quale sarà caldissimo perché io avrò arso mille quintali
di legna e avrò sparato il riscaldamento a mille gradi. Lei comincerà a
preparare il pesce, io avrò il permesso di masturbarmi guardandola. Se farà
caldo a sufficienza cucinerà nuda con solo il grembiule, me lo ha approvato. Penso
che forse duemila quintali di legna è meglio. Farà cose semplici, handly:
spaghetti col tonno fresco, capesante gratinate, gamberoni carabineros ai ferri
o vediamo come. Si pasteggia a champagne.
Se è caldo, ok, ceniamo nudi, mi ha approvato anche quello.
T “Ma scopiamo un po’ anche vero Domi?”
D “Incominciamo alle undici in punto a scopare. E scopiamo
ininterrottamente sino al primo dell’anno. Quando arriva la mezzanotte, non
importa a che punto è la scopata, la si interrompe, si stappa giusti, si brinda
e si ricomincia a scopare a oltranza” e ride.
E questa mi piace assai! Wow! Non l’ho mai fatto.
Mi piasge amisgi che numerossi mi seguite da cassa.
Che bell’ultimo dell’anno.
C’ho già il Tarello imbirillato.
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