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sabato 9 febbraio 2013

Seconda fase della serata in due tempi

Il concetto è assai semplice ed assai comodo, poichè sdogana piccole perversioni deliziose da infliggere e da subire, attraverso l'uso di uno starter kit di strumenti semplici, quali una sedia, una corda di cotone, un Magic Wand e uno scantinato non molto caldo, ai quali potranno aggiungersene altri, a mia discrezione, poichè io adesso devo sostenere la parte del cornuto inferocito che punisce la compagna puttana, abusando di lei.
E la copro di insulti masturbandola col Wand, nuda, legata alla sedia, infliggendole la pena degli orgasmi multipli e la faccio venire dieci, quindici volte, arrossandole e gonfiandole la fica, sputandole in faccia, dicendole che è una troia di merda e lei sostiene gli insulti, narrandomi quanto sia stupendo per lei mettermi le corna, quanto le piacciano i cazzi di perfetti sconosciuti e sbava, godendo, sputandomi addosso, insultandomi e io tra le gambe c'ho il cazzo duro letteralmente viola dalla voglia di incularla e lei sa che tanto più mi farà infuriare tanto più la violenterò con foga e questa parte è sublime, quando si decide il gioco in due tempi, davvero speciale, davvero autoalimentate, una spirale infinita, dosabile, interrompibile e le frusto le cosce con la cintura e lei ringhia dicendomi che a quel parco a prendere i cazzi di Brian e dei suoi amici ci và senza di me e io premo il Wand e lei scoppia nell'ennesimo orgasmo tremando e io la insignisco di onorifici titoli torcendole i capezzoli, mentre scoppia in una pisciata inondante, gonfia in faccia, coi capellini appiccicati e poi grugnisce un "Sfondami il culo, frocio… saprai farlo quello o no?".

Si chiama intesa. Così come nel canto, quando a due voci si improvvisa una canzone nota che narra di cose che non ci riguardano direttamente, anche qui si lecca il sublime recitando parti che non sono esattamente nostre, ma che ci donano un grandissimo piacere. Le entro nel culo in un unico viaggio a secco dalla cappella ai coglioni e lei grida, perchè è doloroso, ma poi diviene piacevole lo sfondamento insensibile, forte, animale, piegata sulla fredda lavatrice, tenendole la testa all'indietro per i capelli, ficcando in quel culo oramai rotto da troia albanese, sbattendo, pompandole fuori dal buco sfondato dei rivoletti di liquido giallo che le macchiano le natiche prima di correre giù per le cosce. E mentre io la inculo come fossi un galeotto che ha perso ogni forma di umanità, lei si vibra la fica col Wand schizzando e prendendo la minchia sino in gola e si va avanti così un bel po', godendo da porci assatanati, compiendo con diligente applicazione la fase due della serata in due tempi.

***

Solo più tardi, molto più tardi, nel cuore della notte, s'è fatto l'amore.
Chiudendo l'armadio degli orrori deliziosi, dandoci tregua e lasciando parlare il cuore.
E, a questo riguardo, lascerò cadere un velo di timida riservatezza.
Londra è ispiratrice, mi piace.

3 commenti:

  1. Mi hai eccitato la testa ed emozionato il cuore....grazie

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  2. IO il post l'avrei intitolato Serata Fish & Chips....Buona Domenica e grazie per la stima GQ

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