Ecco qui.
Scaloppina al limone e insalatina anonima, un quartino di rosso, caffè, conto.
Ecco il pranzo taziale, del sabato taziale che precede la sera devastante taziosusiale.
Inspiro a pieni polmoni, seduto al tavolino davanti al barristorantepizzeriapasticceriaforneriatosatoriacaninaassisstenzatvradioriparazionebiciclettedacorsa, dove ho consumato il mio sobrio e saporito pasto, sorseggiando un Campari doppio che ci sta sempre.
Inspiro a pieni polmoni e considero cose molto adulte, molto serie e dolorose, come la constatazione dell’assenza totale (e ribadisco totale) dell’abbandono del collant nell’esercito femminile che mi transita innanzi. Niuni leggins con ballerina a pelle e sudore, niente. Certo, la stagione, certo. Ma secondo me c'è dell’altro che non so definire e che mi turba e preoccupa.
La mia odalisca bovina quest’oggi si fa toelettare dalla sua estetista di fiducia e mi ha chiesto il permesso di avere il pomeriggio libero, ma certo amore sconfinato, prenditelo pure, che so che è un investimento proficuo assai.
Questa sera astici e champagne in un posto strano che so io e poi armageddon tra le coltri, inalando coni ripieni di mariagiovanna che arde e che alla mia odalisca piace moltissimo.
Mi sento rilassato, primaverile, tiepido e positivo.
Il ritorno in Repubblica Ceca mi piace, mi ispira, mi stimola e mi mette allegria. Praga è bellissima amisgi, fidatevi. E’ un posto delizioso che accarezza gli occhi e induce tuffi nella storia che sono davvero belli.
Mi lascio trascinare da una deriva fantasiosa e intarsio una situazione deliziosa in cui mi vedo a Praga nelle molteplici vesti di alunno di ceco e russo, minuto gallerista raffinato e socio tenutario di un bordello piccolo e grazioso, poliedrico uomo d’affari che trascorre tempo amabile là e ritorna qua di tanto in tanto ad inzaccherarsi di lurido sublime tra le cosce miracolose della Sua Bovina Premiata. Una situazione davvero paradisiaca, dovrò lavorarci sopra con minuzia e precisione.
Inspiro a pieni polmoni, inspiro una cannetta stavolta.
Bello qui ai bordi del capoluogo di provincia taziale. Qui di giorno fa caldino come a Praga, con la differenza che là di notte si trema dal freddo e, per questo e per mille altri motivi, una coperta umana femminile di vera pelle è assolutamente necessaria.
Quattordici camerette del piacere, con quattordici selezionatissime donatrici di piacere. Niente di più. Tre piani dedicati alle morbide sozzure situati in una bella palazzina residente in una pulitissima via assolutamente vicina al centro: due piani del sesso più un piano per così dire “tecnico”, nel quale a vario titolo stabuliamo noi dello “staff”. E poi, accanto, l’alberghetto convenzionato, pulitissimo, con cucina italian style, sempre nostro de noialtri. Che sopraffina imprenditorialità, che classe, che nobile business. Mi considero un uomo arrivato e per tutto questo non ho che da ringraziare il mio Costafrate, che tanto ha insistito perché io entrassi a far parte di questa grande famiglia, ed io ne sono ora parte con orgoglio calabrese autentico, pur non essendo calabrese di nascita, ma oramai di adozione. Perfezionerò le H a breve.
Sarà la cannetta, sarà il Campari, sarà l’ascesi che mi ispira, ma a tratti del mio sublime meditare vedo la Susy inserita come prostitutona là dentro, strappandola così dalla salmonella pericolosa e inserendola nel suo elemento naturale: il cazzo. Ci penserò, mediterò, mi consulterò, valuterò, vedrò.
Che bel sabato taziale, amisgi.
Bellassai.
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