La troiamadre è rientrata alla base.
Ma vi rimane giusto il tempo di sciacquare i perizomi intrisi di sborra equina e poi fa prua per Roma, perché per artiste del suo calibro l’Emilia terremotata
non si addice, no.
Ma io mi chiedo: ma che razza di famiglia dimmerda è? Papy vive coi
cinesi da più di un anno e mi auguro anche che si sia trovato un’amante, che le
cinesine ci sanno fare gran bene col sedere.
Mamy è arsa dal sacro fuoco dell’arte e, su questo assunto auto
referenziale, impersona la più deleteria delle caricature radical chic: mai
ferma, mai stabile, sempre in giro per corti e reami altrui a mischiarsi con la
decadente borghesia incartapecorita, corrotta e spiantata, ma sempre sostenendo
un ruolo “rivoluzionario”. Eccerto. E' cciovane.
Ma per l’amor di Iddio, ragazzi, ripigliatevi.
Oppure fate la straminchia merdosa che volete, ma lasciate in pace la
Skizza.
E invece no.
“Allora? Ti sei trovata un
lavoro?” esordisce che non ha nemmeno appoggiato le valige.
“No” risponde la Skizza, che
fa male a risponderle, perché quella gode a trascinarla nella tana del lupo per
seviziarla.
“Figuriamoci. Sarei svenuta se
avessi sentito un ‘sì’. Ma hai cercato almeno?“ con aria indispettita e
schifata.
E la Skizza cambia stanza, perché la Skizza non cerca la rissa. O
meglio, bramerebbe quella fisica, con la quale spettinarle il culo a calci, ma dato
che non è possibile, resiste verso quella verbale, perché l’ha capita gran
bene, ha capito alla perfezione che quella si diverte.
“Io esco” dice la Skizza, al
limite dell’umana sopportazione, dopo non aver ricevuto nemmeno non dico un “hai avuto paura?”, ma nemmeno un “come stai?”.
“Non prendere la macchina che
potrebbe servirmi” gracchia imperiosa la troiamadre.
“Non preoccuparti, non ne ho
bisogno, me ne hanno prestata una” le risponde sibilando di fiele la Skizza, a
due millimetri dalla faccia.
“Ah!” – sbotta la
granputtanadimmerda – “posso facilmente
immaginare il come mai di tanta generosità… Generosità con chi sa essere ben
generosa, immagino…” ghigna velenosa e cattiva.
Ed in questi casi, quando si tira la corda a mille, quando si spacca
per il gusto di sentire i cocci sul pavimento, spesso esce la verità. Già. E la
verità è uscita dalla bocca della Skizza. Già.
“Sei una serpe schifosa, mamma.
Vergognati.”
Nessuna replica.
Almeno quello, cazzomerda.
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