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mercoledì 17 aprile 2013

Per Ganfione, Simo e l'Anonimoa, ma anche un po' per tutti, cazzo, ci mancherebbe.

Tutto comincia con un Caro Tazio a casa di amici.

Mi scuso Ganf, l'egocentrismo travolgente e compulsivo mi ha tenuto lontano dal tuo blog e  rispondo solo ora, nella giornata dell'abbandono della melassosa Casablanca.
Ad ogni modo trovo sublime questa conversazione in cloud bloggaro, ridondata non solo tra piattaforme, ma anche tra contintenti. Spero non tra incontinenti, anche se talvolta pisciarmi addosso mi attizza parecchio. Prescindiamo da ciò, però. Per ora, almeno.

Cerco di fare delle vostre graditissime parole un commestibile canapè di cosette semplici, anche se i quesiti posti e le questioni sollevate non lo sono affatto.
Sono felice di starti sul culo Ganf, questo rimarca la tua stimabile e stimata intelligenza; anche io mi starei sul culo, ma magari non rosicherei.
I miei limiti sono assolutamente più anticipati dei tuoi. :D

La vita del rapinatore è l'unica vita che, al momento, mi cada bene sui fianchi, valorizzandomi i glutei. Non ho più una casa, non ho più un lavoro, non ho più fiducia nella mia capacità di essere consapevole di ciò che mi riguarda e, avendo un po' di quattrini in tasca (per poco se continuo così), mi esercito verso il tentativo quotidiano di dimostrarmi che posso essere padrone del mio tempo in maniera, appunto, consapevole.
Magari tentando di indirizzarla verso il raggiungimento di qualche contenuto che possa tenere botta quando la mia follia e la mia intemperanza mi spingono alla deriva.

Magari qualcosa di più consistente dei contenuti che lasciava Paoli alla tizia che lo fanculava, lasciandole una canzone da mangiare se avesse avuto fame, da bere se avesse avuto sete. L'eleganza di dire "brutta troia muori" in dolce stil novo. Ma d'altra parte, alla tizia stava pure bene. Cazzi suoi. E Paoli non è per tutti, contrariamente a quanto diffusamente creduto.

E' ovvio ed evidente che io sia un maniaco sessuale compulsivo, con la sfera ormonale disturbata e deviazioni aberranti che meriterebbero un cartello luminoso per essere segnalate a miglia di distanza, ma quei sette neuroni che non ho ancora sborrato mi rendono necessari dei riordini di priorità e, prima ancora, dei metodi per individuare le priorità che meritino di essere trattate come tali. Non sto cercando Dio, ma per il semplice motivo che fatico a credere e la cosa mi fa incazzare come una bestia, specie adesso che c'è un Papa umano.

Sto cercando me stesso? Ma neanche, andiamo. Anzi, sto cercando di far perdere le mie tracce a me stesso, in modo che almeno sette od otto delle mie sedici personalità si dimentichino di me, rendendomi più agevole la sopravvivenza a dispetto di tutto.
Ho bisogno d'amore? Non ne ho la benchè minima idea. Sarei tentato a dire di sì, perchè voglio ancora consegnarmi una parvenza di umanità. Certo non l'amore che ho avuto sino ad ora. Di quello, onestamente, non me ne faccio nulla. E' inutile e, pertanto, facilmente reperibile.

Sta di fatto che, ad ora, di tutti i propositi di mettere in piedi metodi ispettivi per la selezione delle priorità e l'individuazione delle medesime, non ve n'è ancora traccia. E così io scappo ed è meraviglioso scappare, forte, lontano, dimenticato.
Ricordando il sorriso di una donna che l'ha fatto bene con te ieri sera, che non vuol dire niente che l'hai pagata, perchè certe cose si sentono. Si sentono con Dalila nel bene e con tua moglie nel male.

E allora io mi interrogo un po' e mi chiedo perchè sento certe cose con donne impossibili e non le sento mai con donne possibili. Forse ho anche una rosa di risposte, ma non è il caso di darmele così a cazzo per automedicazione. Se me le dò così potevo starmene all'Osteria Margherita di Fecazzone a giocare a briscola e tutto era a posto.

La figa in fuga è una cosa per estimatori, è un prodotto di sopravvivenza che viene ben prima della profilassi malarica e della vaccinazione contro la febbre gialla, perchè la pace del disumano Tazio si realizza, si materializza, si condensa e gocciola solo quando è dentro al corpo di una donna. E la fa godere.

E se questo succede, il disumano Tazio non ricerca l'applauso del loggione, che lo sappiamo tutti che non scrivo per autogratificarmi e per sentirmi dire che sono bravo e ganzo, ma solo perchè mi spavento da solo. E allora sì, lo ammetto, ricorro al ditino e agli amichevoli buchi di culo che ne scaldano la falange maestra, perchè talvolta i silenzi, uditi o letti, sono assordanti per me.

Sono instabile come la nitroglicerina, un giorno non voglio andare nel deserto, quello dopo sì, quell'altro compro il biglietto aereo. Mi posso permettere l'instabilità, sono solo, resto solo, proseguo solo, non sbatto addosso a nessuno, ma soprattutto nessuno sbatte addosso a me.

Di tutta quest'ultima follia d'Africa, l'unica cosa che al momento mi rende fiero è la totale indipendenza e irregolare linearità con cui la conduco. Non metto al collo di nessuno il raggiungimento dei miei confusi obiettivi, non mento a nessuno, non la faccio a spese di nessuno. E' una follia mia. Un'incerta follia personale, pagata in proprio, lungo tutti i significati del termine.

Domani sarò nella culla dell'umanità, come Viaggiatore ha sottolineato.
Ripongo grosse aspettative dal Senegal e, nello specifico, aspettative che vadano al di là delle superbe gazelle che incontrerò e che, spero, chiaverò in numero esorbitante.
La vita immaginata è più di quella vissuta anche qui Ganf. Perchè non basta essere in mezzo a milioni di persone per non essere moralmente soli.

Però rimane una speranza, che ho citato prima e che tu avevi anticipato con la graditissima citazione dei Radiohead.
Perchè sento qualcosa in condizioni impossibili e non sento nulla in condizioni possibili? Ripeto, non lo so, ci sto lavorando, non voglio anticiparmi le risposte, ma solo aggrapparmi al fatto che se lo sento, esiste.

Grazie a tutti, vi voglio un pacco di bene.

11 commenti:

  1. e il naufragar t'è dolce in questo mare...e fai bene cacchio..il perdersi nell'oblio, nella dimenticanza, nel mondo, il sapere che mentre te sei lì, chissà gli altri dove sono..quali orizzonti guardano..e il pensare che fino al giorno prima eri dall'altra parte del mondo...e ora sei lì..non so, questo concetto ultimamente, vivendolo, mi affascina.
    anche noi te ne vogliamo :)

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  2. L'importante è che stia bene tu. Ma la Sadi, la Chiara capitoli chiusi? Non ne parli più. Mi ricordi molto un mio amico che, pure avendo tanto, non era mai soddisfatto ed alzava sempre l'asticella dei desideri, allontanando chi gli voleva bene. Chiedendosi perchè gliene volessero, visto che lui riteneva di non meritarlo. Divertiti nell'Africa Nera, sìì prudente, mettiti la maglia di lana (ah no questa no) e non scialaquarti tutti i soldini che poi ti imbarcano a forza.
    Ciao da GQ che fa il tifo per te, magari non condividendo tutto, ma ti ammira per il coraggio che dimostri ogni giorno e per la tua adorabile libertinaggine

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  3. ecco, io invece vorrei sapere come sei vestito oggi, lì l.

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    1. Adidas, jeans e camicia.
      Ma sto meditando di comperarmi abiti tradizionali.
      Paiono belli comodi.
      Boh

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  4. PER RIFLETTERE....MAGARI QUALCUNO DI VOI NON TROVERA' IL NESSO, MA ALLA FINE è L'AMORE CHE CI FA VIVERE:

    PANE BRUCIATO
    -Dopo un lungo e duro giorno di lavoro, mia mamma mise un piatto con salsicce e pane tostato, molto bruciato, davanti al mio papà.
    -Ricordo che stavo aspettando che lo notasse… Nonostante mio padre lo avesse notato, prese un pane tostato, sorrise a mia madre e mi chiese come era andata a scuola.
    -Non ricordo cosa gli risposi, però mi ricordo il vederlo spalmare burro e marmellata sul pane tostato e mangiarlo tutto.
    -Quando mi alzai da tavola, quella sera, ricordo aver sentito mia madre chiedere scusa a mio padre per il pane tostato molto bruciato. Mai dimenticherò quello che gli disse:
    "Cara non preoccuparti, a volte mi piace il pane tostato un po' bruciato."
    -Più tardi, quella sera, andai a dare il bacio della buona notte a mio padre e gli chiesi se veramente gli piaceva il pane tostato bruciato.
    - Egli mi abbracciò e mi fece questa riflessione:
    "la tua mamma ha avuto un giorno molto duro nel lavoro, è molto stanca, ed inoltre un pane tostato un po' bruciato non fa male a nessuno".
    -La vita è piena di cose imperfette. Imparare ad accettare i difetti e decidere di apprezzare ognuna delle differenze degli altri, è una delle cose più importanti per creare una relazione sana e duratura.
    -La comprensione e la tolleranza sono la base di ogni buona relazione.
    -Sii più gentile di quanto ritieni necessario esserlo perchè tutte le persone, in questo momento, stanno lottando a qualche tipo di battaglia.
    -Tutti abbiamo problemi e tutti stiamo imparando a vivere, ed è molto probabile che non ci basti una vita per imparare il necessario.
    "Il viaggio verso la felicità non è diritto. Esistono curve chiamate EQUIVOCI, esistono semafori chiamati AMICI, luci di posizione chiamate FAMIGLIA, e tutto si raggiunge se hai: Una ruota di scorta chiamata DECISIONE, un potente motore chiamato COMPRENSIONE, una buona assicurazione chiamata FEDE, abbondante combustibile chiamato PAZIENZA, e soprattutto un autista esperto chiamato AMORE!!!"
    Lin Yutang

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    1. mi sento particolarmente sensibbbile sto periodo e mi stavano venendo gli occhietti dolci quando ho sentito del padre che mangiava uguale senza dir niente il pane bruciato...sigh :,)

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  5. ho dimenticato di firmarmi: PB4.0

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  6. grazie per il lungo e circostanziato post. appena la smetteranno di pretendere che lavori, mi prenderò il tempo per replicare comme il faut. intanto, baciabbracci

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  7. quanti echi di cose che conosco/ho letto/ho sentito! tutto si può dire di te, tazio, tranne che manchi di onestà intellettuale. e non penso affatto che tu sia pazzo o disturbato solo perché sei un sessuomane compulsivo: quello è solo il nome che qualche invidioso ha dato a un comportamento che, secondo me, è naturale quanto mangiare e dormire, con la differenza che se scopi più della media non ingrassi e non ti atrofizzi.

    la figa in fuga, per esempio, mi ricorda pennac e le teorie di julie corrençon sugli amanti perfetti, che son solo i selvaggi veri e i rivoluzionari, perché sanno che potrebbero non avere un domani, quindi scopano come se non ci fosse.

    chissà cosa diventerà la tua vita, amigo. son curioso di leggere il resto, e mi auguro che tu continui a raccontarlo: uno, perché piace come scrivi; due, perché sei sorprendente e, in quanto tale, anomalo rispetto al panorama umano che mi si prospetta, in genere, quando esco dal microcosmo fidanzata-figlio-figlia.

    in ogni caso, fai buon viaggio, ovunque ti porti.

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