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domenica 14 aprile 2013

Piacevoli sorprese

Verso le diciannove scendo nella opulenta hall per bere qualcosa prima di andare a cena e al banco c'è l'ottimo Massoud che sta chiudendo il turno.
"Ti vedo pensieroso, qualcosa non va?" mi chiede in maniera discreta, con tono ed espressione che rientrano nella cortesia ammessa, se non obbligatoria, verso un ospite di quel megastellato hotel.
"Niente di che, Massoud, solo il rammarico di non poter fare ciò che vorrei." rispondo enigmatico e Massoud non insiste e mi versa il bourbon che avevo chiesto.
Poi si sposta e serve dei francesi alla mia sinistra.
Poi torna.
"Se ti va ti porto a rilassarti in un hammam e poi andiamo a mangiare qualcosa e ne parliamo, magari ti aiuto a trovare la soluzione" mi sibila in un soffio. E a me mi va eccome. Perchè per certe cose basta uno sguardo.

L'hammam è un micro chiostro benedettino, con un colonnato perimetrico e al centro, in luogo del giardino benedettino, una piscina piastrellata.
E' sciolto nella medina vecchia, è piccolo, è caldo, è gay.
Nell'angolo opposto al nostro, sotto il colonnato, in pemnombra, due ragazzi nudi si attorcigliano per la lingua, palpandosi e segandosi sinuosi e sensuali.
Sediamo e abbandoniamo gli asciugamani. Massoud ha un bel corpo, appena peloso, magro, muscoloso. La vista dei due cerbiatti in calore mi eccita, ma non da erezione, non subito. Massoud guarda loro e guarda me. Mi guarda il cazzo, soprattutto. Poi mi dice, piacevolmente sorpreso, che non immaginava fossi tutto depilato. Gli chiedo se la cosa gli piace o meno e lui, senza mezzi termini, mi dice che lo eccita e mi accarezza il pube. 
Gli pizzico un capezzolo, lui ride e ci infiliamo le lingue in bocca, toccandoci, accarezzandoci. E lì il mio Gigante svetta in pochi secondi.
Massoud non ha il cazzo grosso, ma ha un bel culo. Ci tocchiamo, ci seghiamo, poi lui si china e mi fa un pompino. Succhia bene, è un bravissimo pompinaro.
Faccio scorrere il mio dito tra le sue natiche toccandogli l'ano carnoso, poi gli accarezzo la schiena, poi la nuca, poi gli ispidi capelli ricci.
Delizioso.
Sublime.

Mi trovo di pancia sulla panca di pietra, con sotto di me gli asciugamani arruffati e Massoud sulla schiena che mi lecca il collo mentre mi sfrega il cazzo duro nello spacco del culo. Mi mormora che mi vuole inculare e io gli dico che mi sta bene, ma solo col preservativo e lui mi dice ok, si alza col cazzo duro e si dirige verso l'entrata, dalla quale ritorna in un secondo con una manciata di preservativi dalla confezione argentata e quadrata.
Ne strappa uno e mentre armeggia mi lecca il buco del culo. Piego il cazzo duro all'indietro e mi godo la sua lingua. Si fa strada con un dito insalivato, poi con due, poi sento la cappella e mi rilasso e mentre lui spinge in dentro, io spingo in fuori e lo sento entrare. Spingo il culo all'indietro, andandogli incontro mentre lui affonda e la cosa lo eccita. Mi sculaccia, mi fotte, mi chiama troia, mi piace. Mi tocca e mi lecca, poi sguscia fuori e mi fa girare di schiena. Apro le gambe, lui me le alza, mi mormora sensuale che ho un cazzo stupendo e, mentre me lo impugna, mi infila di nuovo il suo nel culo. I due cerbiatti si danno da fare, strapresi, manco si sono accorti di noi, secondo me. Uno siede in grembo all'altro, saldamente impalato sulla minchia dell'amichetto. Massoud mi sbatte forte, grugnendo. Gli mormoro sozzo che dopo glielo allungo io nel culo e lui mi dice di no con la testa, sottolineando che la troia sono io e lui è il mio maschio. E a dire questo si sovraeccita e mi viene dentro al culo e a me piace vedere come perde il controllo. Poi sguscia fuori e, sarà pure vero che io sono la troia e lui il mio maschio, ma si getta di bocca a spompinarmi finchè non gli svuoto i coglioni in gola. Ci facciamo una doccia e poi ci ammolliamo nella piscina.

Questo è il Marocco, monsieur.
E non è per niente male.

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