Chiamo il Ruggi dalla mia supercar made in USA col proposito di ottenere un consiglio esperto, un conforto, ma al primo micro accenno mi placca.
“Fermo lì” – mi dice perentorio – “io parlo solo di meteo e di figa al telefono, per qualsiasi altra cosa: vis-a-vis”.
E così la settimana prossima sento che, tanto per cambiare, prenderò un aereo.
Anche se, in realtà, sarà l’aereo a prendere a bordo me, ma non si può essere così pignoli nella vita.
O forse sì.
Nella mente mi passa un”gnegnegnegne” di antica memoria skizziana, due fotogrammi chiave culei e, a quel punto, la necessità improrogabile di farmi una sega sboccia come un fiore di campo.
Accosto a destra ed espleto con soddisfazione, forse visto da signore in bici con ombrello.
Raffinatezze.
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