Sabato notte
E’ vero, avevamo bevuto l’intera regione dello Champagne-Ardenne, questo è vero.
Poi c’è stato un momento propedeutico di altissimo spessore.
In piedi innanzi a me, con l’abito nero con le bretelline, lungo sino al ginocchio e i sandali argento molto raffinati ai piedi.
Location: giusto innanzi al mio portone.
Proveninenza: la sua auto nella quale ci eravamo ingroppati come i Bonobo sotto Chalis, per ore.
“Tu una volta hai detto che se suono il piano di notte ti bagni dall’eccitazione e ti bagni le cosce e io me ne accorgo vedendoti le dita dei piedi bagnate”
“Sì”
“Ma ti bagni così tanto?” chiedo e rido ubriachello.
“No” mi risponde ridendo ubriaca bella e buona.
“E allora mi hai raccontato una cazzata” sottolineo, pizzicandole i capezzolini fino a farle aprire la bocca dal dolore con gli occhi chiusi.
E allora lei sfila dai piedi i sandalini restando scalza sull’asfalto, recuperandoli in mano.
E poi si piscia lungo le gambe, lucidandole di sibilanti rivoli che si intrecciano sulle curve del ginocchio, del polpaccio, correndo alla caviglia, bagnando i piedi, affogandoli in una pozzanghera che va allargandosi e nella quale lei muove sensuale le dita sorridendo ebbra con quegli zaffiri stretti.
“Fammela leccare” richiedo imbestialito e serio, appoggiandola al portone e sollevandole l’orlo del vestito. E gliela lecco maniacalmente, glabra fica nuda zuppa di piscia calda, priva di mutandine che giacevano chissà dove nel Touareg e mentre assaporo il suo nettare, la ebbra Lidia solleva il vestito da sopra la testa rimanendo totalmente nuda in strada, biascicando solo un leggero “scopami ancora che ho voglia”, cazzo Lidia no, entra, entra dentro e mi incasino con le chiavi mentre lei gira in tondo nuda in mezzo alla strada a braccia sollevate, scarpe e vestito per terra, ridendo, con qualche capannello più in là che osserva divertito.
Riesco a ricoverarla all’interno di casa a fil di fanali di un’auto che sopraggiungeva.
E poi la violento sulle scale, senza nemmeno salire, facendola godere come una pazza.
Pazzesco.
Bello però, cazzo.
Tanto bello.
che bello arrivare da un week end lungo e godermi un fottio di post di Tazio il Magnifico :*
RispondiEliminaMi sono innamorato io della Lidia per te, pensa un po'.
Se rispolveri la scenetta frociazza per lei spettatrice, io mi candido eh ;)
Anche se mi preoccupa un futuro da ano prolasso con l'incontinenza sempre in agguato...