Ho dormito come un sasso, o come un salame, come preferite.
Mi sono abbioccato alle due e mi sono svegliato mezz’ora fa. O meglio,
mi ha svegliato il profumo del caffettino che la Chiaretta mi sventolava sotto
il naso.
L’ha presa proprio sul serio questa fuga, la Chiaretta. Mentre il
sottoscritto ronfava (non senza sussultare ogni due per tre) si è smazzata i
luoghi base della casa: camera da letto, bagno, cucina. Tutto profuma di
Mastrolindo, adesso, la muffa non si sente più. Il frigo è zeppo come quello di
un supermercato e le dispense sono piene.
Poi, conoscendomi, andremo fuori a mangiare mezzogiorno e sera, ma non
importa. La dispensa piena è veicolo di serenità. Una dispensa va piena,
insomma. E basta.
Ho letto di una scossa 3,6 alle 14:22. Qui non si è sentito niente,
molto bene.
Stanotte si dormirà. Non come i sassi, perché basta un nonnulla per
saltare, ma almeno sappiamo di essere fuori dall’area a rischio. Ma magari se
ci pippiamo quindici gocce di Xanax, una decina di whisky e una dozzina di
canne, è facile che dormiamo come i sassi, sì.
Qui si sta bene, proprio bene. Mi ero dimenticato quanto si sta bene
qui.
Sto bene, stiamo bene.
Dobbiamo respirare, respirare a fondo.
Serve a questo la fuga, sì.
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