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venerdì 17 aprile 2015

Serata lontanissima dalle aspettative, con retrogusto merdeo.

Ieri sera, Venkatana.
Cenagione di qualità ceca, dopocenagione di profilo minimo sindacale, velocissimo, con scarsa partecipazione, dopo-dopocenagione dalle tinte irritanti e innervosenti.
Parliamo un po’?, va bene Venka dimmi, io non riesco a capire tu che progetti abbia, Tazio, perché io mi sento nella necessità di capire, Tazio, perché d’accordo che il sesso con te mi piace, Tazio, ma io sinceramente mi attendo qualcosa di più, Tazio, come le prime volte, Tazio, in cui si cenava, si chiacchierava e poi, alla fine delle fini, si faceva sesso, Tazio, ma adesso tu, Tazio, mi tiri nello spogliatoio e mi scopi come una puttana, Tazio, e anche se devo ammettere che ieri mi ero molto eccitata, Tazio, oggi mi sono proprio sentita una puttana qualsiasi e la cosa mi mortifica e mi fa male, Tazio, non mi piace, Tazio, per cui vorrei sapere che progetti hai su di noi, Tazio, perché tu mi piaci, Tazio, e non voglio sentirmi solo la tua puttana per il sesso, Tazio.

Accidenti, che imbarazzo disgustoso. Ha proprio detto “noi”.
Hai ragione Venka, s’è trattato di un malinteso, Venka, nella realtà io non vedo nessun noi, ma nient’altro che sesso, sesso, sesso, sesso e depravato sesso, Venka, per cui ti chiedo scusa di non essere stato chiaro sin dall’inizio, Venka, non volevo certo alimentare queste idee, Venka, volevo solo che ci annusassimo i genitali sudati con sublimazione grondante dell’Io maiale, Venka, null’altro, Venka, per cui ora che mi ci fai riflettere bene, Venka, penso che di dover affermare con grande sincerità che se togliamo il sesso tra noi, Venka, non c’è niente che mi interessi, scusami.

Vestizione nella mestizia della delusione, ringraziamenti, saluti, strada, albergone lussuosone.

Ma anche tu, Venka, ma ci credevi veramente che diventassimo fidanzati?
Bah, forse sì, colpa mia.
Adieux.

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