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domenica 26 aprile 2015

Serata tranquillante

Frizzante atmosfera casalinga con stappo selvaggio di spumanti e schiumanti, scoppiettii di legna guizzante rosse lingue di fuoco e fumi carnensi deliziosi, ma guarda chi c’è, ma Tazione, ma amore, ma su, ma giù, una valanga di simitoni e la Nadia c’ha due bombe allucinanti che non me le ricordavo proprio, l’Antonella Sa-aaarti è simpaticissima e condottiera, che altrimenti con quel somaro chissà dove andrebbe a finire,  la Sandra di Zack sempre sul culo m’è stata e sempre sul culo me la ritrovo, mentre piacevole sorpresa la ragazzina dell’Umbe, che c’ha ventisei anni, papaboys-style, ma in gamba, carina e piacevole.
E poi il mio appioppo.

Quarantacinque anni, da corsa, magra e nervosa, pelle scura olivastra macchiettata (sapete cosa intendo no? Quelle macchiette chiare e scure…), nei carini, occhietti piccolissimi e azzurrissimi, occhiaia sensuale da fumatrice incallita, labbra sottili, capelli tinti di un nero Pantone al limite del paradosso, poco seno, un culo da Femmina a generosa chiappa lunga e poi allora ditelo, amici di ‘sta gran ceppa randazza germogliante, ditemelo che la signora non indossa collant, calza sandali slingback aperti davanti e veste una gonna nera al ginocchio. Smalto ciliegia perlato (la perfezione NON sempre è di questo mondo) che denota una stesa antica ed invernale, dato il presentarsi di una base dell’unghia chiara in crescita che tanto mi ricorda la ipereiaculata Lilli Carati che il Signore l’abbia sempre in gloria. Ditelo che volete che il Taziosaurus Rex esca con una ceppa di olivo secolare così dalla sua tana, ditelo. Belle ditina asciutte e lunghe. Paiono pronte per un C’è Fava Per Te con la mia umida e gonfia cappella violacea.

Maggie per gli amici, avvocatessa che ha un’agenzia infortunistica, reduce da mille rocambolesche avventure sentimentali delle quali, ahimè, mi ha reso edotto a puntate interminabili per tutta la serata, molto coglionriempitive. Però, adesso, al di là del fare il scemino e criticare, va detto con cristallina sincerità che metterò in campo OGNI mezzo per portarmela sul lurido futon e punirle gli orifizi del lurido piacere con la cattiveria sadica che so che ella anela, anche se ieri sera non vi sono stati né solidi elementi, né particolarmente laidi ammiccamenti e la circostanza cenale grigliale era ostile ad una prosecuzione genitale. Piacerle le piaccio, comunque. Ha ribadito che sono simpaticissimo (chiavabile quindi, nel dizionario Quarantacinquenne Femmina Single – Tazio Gran Porco Crudo con l’Osso) sessantasette volte, per cui possiamo dire che sui coglioni non le sto.

Bello riconviviare rilassatamente, bello che nessuno si sia preso la fottuta briga di analizzare nel dettaglio microscopico che cazzo faccio a Praga e dintorni, grazie amici, so che immaginate, ma non chiedete perché mi volete bene.

“Fino a quando resti giù?” - mi chiede la Nadia con le sue tette allegramente ipertrofiche.
“Almeno fino al vostro matrimonio” – esordisco felice di scoprirmi ad esordire, anche se so che qualche puntatina sul Baltico ci dovrà essere, ma ora è inutile ed ininfluente pensarci.
Bello riconviviare, cazzo cannibale.
Bello avvertire quel fremito animale nelle mutande che porta la mente a considerare che, alla fine della fiera, me le sarei chiavate tuttissime, a suggello che la mia suinità ruspante della bassa è rimasta immutata e per nulla indebolita, bello.
Bella serata.

E poi c’è ‘sta Maggie, che vedremo. Secondo me porta un quaranta e i piedi a fine giornata le suonano pure, ma vedremo. Speriamo di non sbagliarci. Indagare necesse est.
Bello.
Casa.

3 commenti:

  1. Le cronache della bassa sono più belle di quelle praghesi, bulgare o non ricordopiùdovedaqualcheparte a Est.

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    1. Mi sento rinato, infatti. Cinque settimane laggiù sono una vita.

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