Pagine

giovedì 13 settembre 2012

Il valore aggiunto e le confessioni invitanti

Stavo ritornando da una lunga giornata fuori quando il parlàfono mi avvisa che il Ruggi vuole parlarmi e dico occhei. E' allegro e spiritato e mi dice alle nove, non fare stronzate, devi venirci, Taz fidati e allora d'accordo, va bene, ci vengo, alle nove da te. Sicché location ex appartamento Ade, suono, salgo, mi accoglie in vestaglia di seta che mi sembra Soprano, electrojazz, luci giuste, whisky, entro e sul divano c'è seduta una sventola sudamericana che mi fa dire di dentro un "minchia" sonoro, mi presento e si presenta e mi dice di chiamarsi Ruberta piascere, e lì capisco che c'è del valore aggiunto nella ragazza e anche gli occhietti spiritati del Ruggi me lo confermano e poi guardo sul tavolinetto e vedo del borotalco e una carta di credito sopra un vassoietto e capisco che quel dopo cena è molto borghese, forse troppo per me che c'ho l'accento nigeriano, però Ruberta c'ha due gambe infinite e dei bei piedi e mi assillo chiedendomi quanto valore aggiunto c'avrà.

Poi salta fuori il cd di cui è corredata Ruberta, bossa nova e lei balla e il Ruggi la guarda come la Madonna del Rosario e lei balla birichina che sotto la mini le dondola la fava scappellata e mi dico che 'sta brasilianina minuta, dai lineamenti disegnati in Autocad, perfetti, dai seni minuti e dal culo surreale, può, effettivamente, avere del gran valore aggiunto, se posta nelle condizioni di esprimerlo e di lì comincia lo svacco, col Ruggi spiaggiato sul divano che regge un bel bicchiere pieno di whisky, la vestaglia aperta e il petto villoso con catenina d'oro e croce d'ordinanza, sul viso stampato il sorriso beato di chi ha attraversato il deserto a piedi e, finalmente, trova una birreria bavarese e Ruberta succhia con classe, guardandolo e guardandomi con gli occhi da porno cerbiatta puttana, inginocchiata con la mini tirata su, il culo all'infuori e la fava rampazza che le penzola assieme ai coglioni, sfortunatamente sgonfi, come in tutte le trans.

Ed è nudità di gruppo di tre e la sudamericanina si alterna, suggente e leccante, dalla mia minchia di marmo a quella del Ruggi che gode come un porcospino in calore e lo vedo, lo vedo bene, che mi guarda la minchia stropicciandosi la sua mentre Ruberta si sforza di ficcarsela in gola, lo vedo che me la guarda e di dentro assolve la Ade perché, in effetti, con questo pezzo di carne di porco cruda, qualche tentazione la si può avere e credo che, forse, i suoi pensieri non fossero tanto rivolti alla Ade, ma a qualche utilitaristico sollazzo privato e ne possiamo sempre parlare, siam galantuomini, siam persone per bene e poi la brasilianina porchetta sferra l'attacco a sorpresa sul povero Ruggi che, con due dita nel culo le svuota in bocca i coglioni senza se e senza ma e poi lei si getta su di me segandomi e chiedendomi se glielo voglio metere ne cuulu e io declino elegantemente l'invito e lei attacca la sua orazione selvaggia su di me, succhiando come l'idrovora delle Mondine, mentre il Ruggi le si inginocchia di dietro col signorile intento di restituirle il piacere.

Piano Ruggi, capisco l'entusiasmo, ma così glielo stacchi e ti va di traverso, cazzo che bocca che c'hai, non l'avrei mai sospettato che il Randellao Brasileiro ti facesse 'sto effetto e la Ruberta ansima col valore aggiunto impennato, continuando nell'impresa di creare il vuoto pneumatico dentro di me e, devo dirlo, tira dei golini da premio Nobel, ma anche il Ruggi non scherza che glielo ha pietrificato con quei succhioni che tira. Che bel momento elegante, nella casa elegante, tra il design e il borotalco, la bossa nova e i grugniti latini. E lascio il giocattolo al Ruggi, che alla fine l'ha pagato di tasca e guardo il quadretto bevendo dell'acqua, col Ruggi alla pecora che sbocchina Ruberta che sul divano mugola in brasiliano e si strizza le tettine guardandomi e penso che potrei montare sulla schiena del Ruggi e incularmelo a secco, tanto per fargli tirare un urletto e poi massaggiargli la prostata a colpi di cazzo di marmo facendogli fare lo schizzone denso, ma poi mi dico che no, che il piacere va centellinato e se me lo inculassi sarebbe per lui una festa di compleanno, la festa dei diciotto anni, mentre stasera s'è comperato Ruberta e per lui va bene così.

"Ha fatto dei porno in Brasile eh" mi dice nudo porgendomi un bicchiere di whisky appena l'autista l'ha prelevata alla porta.
"Minchia" dico per dargli soddisfazione, facendo gli occhi dello stupefatto, mentre in realtà non me ne chiava un cazzo assoluto.
"L'hai mai provato nel culo?" gli chiedo subdolo sapendo tutti i dettagli dei retroscena Adeliani.
"Sì" mi dice sincero bevendo un sorso per vincere l'imbarazzo.
"Tu?" rimbalzando la palla nel campo avversario.
"Sì" rispondo con tattica, studiando l'avversario, lasciando che la pausa gelida riempia la stanza.
"Chi non l'ha preso si è perso una puntata importante" aggiungo offrendogli il destro e lui sorride sollevato, sorride senza malizia, guarda nel bicchiere e mormora "puoi dirlo", poi mi guarda e mi dice "certo che prendere il tuo non è mica semplice" e ridiamo e beviamo e mi vesto, lo saluto e me ne vado a casa, dove mi metto a ripensare alla strana serata e mi tiro una sega pensando al culo del Ruggi, pentendomi di aver rinunciato a quella ghiotta opportunità, ma pazienza, vi sarà tempo e luogo di sicuro.
Di sicuro, me lo sento.

7 commenti:

  1. cavolo, ne sono cambiate di cose dai tempi di alce :D

    RispondiElimina
  2. chissà, forse se avesse conosciuto prima Ruberta piascere non sarebbe stato così stronzo. la gayezza fa miracoli.

    RispondiElimina
  3. A proposito della Ade: che fine ha fatto?

    B

    RispondiElimina
  4. Vive a Firenze col suo pigmalione o pig malione, non saprei.

    RispondiElimina
  5. Ruggi è decisamente pronto per un vero e sano rapporto maschio a due...
    non vediamo l'ora ;)

    RispondiElimina