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mercoledì 28 novembre 2012

Bastardo al midollo

Scendo a prendere un caffè in un tugurio di bar ripieno di salmonella e mucoviscidosi ed una barista castana coi capelli alle spalle mi inonda di denti sorridenti, avvolta nella sua maglia marrone aderente, con le maniche lunghe, da cui spuntano anterioremnte gli abbozzi naturali dei capezzoli ipertrofici (marketing rulez, Seth prendi nota), fasciata da un grembiule nero in abbinata ton-sur-ton con la mini di maglina e la calza/collant coprente che spara diretta, come uno svincolo autostradale, nella ciabatta infermieristica bianca, lisa di grigio e di sozzo.
Mi accoccolo al banco in posizione centrale, accanto a Mohamed, Kassam e Yussuf e la guardo insistente, nè più nè meno di quel che fanno gli amici magrebini dall'abbondante tempo libero.
All'altro capo del banco una scrofa di razza Durock li apostrofa volgare, trattandoli male, sbattendo sul banco le tazzine dei loro caffè, come se questi esseri alieni ed assai discutibili fossero tanto diversi da lei, mignotta inespressa e redditualmente improduttiva, se valutata lungo la sua vera vocazione meretricia.

Guardo la Susy che mi spia sbattendo manette e mi sussurra sorridente e bambina "Caffè?" ed io annuisco guardandola perchè, grazie al taglio renewed and reshaped, le si scopre una plica tra il collo e la spalla nella quale si annida la sacra catenina col Cristo sottile, probabile reliquia della Cresima o della Prima Comunione e ciò è estremamente estetico, estetico sino ai confini dell'erotismo seducente.
Sarà il contrasto del colore della pelle col marrone della maglia, sarà la capigliatura davvero graziosa, ma dal mio cuore plasmato nella merda più fetida si compone un sentimento umano non calcolato a tavolino e, mentre la rinnovata donzella appoggia la tazzina sul piattino, favorisco l'uscita di una frase che mi conforta udire pronunciata dalle mie labbra: "Ma sai che stai davvero bene? Ti valorizza il viso e gli occhi, proprio azzeccato il taglio, sei ancor più carina" che è un piccolo capolavoro di diplomazia che evita pas-faux del tipo "Ma sai che sei diventata bellissima" a rimarcare che prima non lo era affatto, oppure "Mamma mia, perchè non l'hai fatto prima" ad evidenziare un disgusto sopportato appena, dal quale l'intervento tricologico ha posto, finalmente, sollievo. Tutte verità omettibili.

Bastardo, Tazio, lo fai solo per chiavarla stasera e, tutto questo, è facile come rubare in chiesa.
D'altra parte la capponcella non è certo di difficile seduzione né, tantomeno, disdegna il Salamone Intrufolone, ma il punto focale non é certo questo. Il punto focale è lo sfruttamento superficiale di ignote emozioni di fondo. Emozioni sì ignote, ma desumibili, non fosse altro per il fatto che la capponcella genitale si guarda bene dal dichiararle, blindandole dietro ad un apparentemente maturo e robusto "Cazzi miei, me la vedo io" pronunciato più o meno così nell'ultima giunzione carnale del fine settimana.

Bastardo, Tazio, con la fila di Signore Puttane che stanno fuori a inumidirsi le ossa in attesa di un pubblico pagante con auto riscaldata, proprio oggi che il tuo Home Banking ti ha strizzato l'occhio e si è passato la lingua sulle labbra ammiccante al numero in basso a destra non più a tre cifre, ma a cinque, proprio oggi che è il giorno prima di domani che arriva la tua Troia Diletta gonfia di ormoni e voglie selvagge, proprio oggi, Taziobbastardo , non sai resistere alla voglia di vedere che effetto ti fa metterla a novanta, inculandola, con quei capelli castani corti.
Sei un bastardo, Tazio, la pagherai più cara di quello che costa.

"Ti va di mangiare qualcosa assieme, stasera?" le mormori appena, bastardodimmerda, con la cappella umida e odorosa che ti sguscia dal prepuzio, fottendone del Costa e dei ragazzi a cui hai detto che saresti uscito con loro, pezzodimmerda.
"Volentieri" risponde la capponcella, passando la lurida spugna sul lurido banco.
"Devi passare per casa?" chiedi inutilmente, pezzodimmerda, sapendo che la cappona è munita di cambio scopaiolo.
"No" e sorride, senza nemmeno curarsi di cosa, dove e quando sarà la fantomatica cena che, come nella più sozza delle conclamate tradizioni scopaiole di bassa corte, si tramuterà in una pizza a domicilio e, presto, appena avrai il tempo di fare una cazzo di spesa, in una pizza congelata, bastardo.

Sei un bastardo, Tazio. Ricordatelo. La pagherai cara.
Falla almeno stare bene per due ore.
Lei se lo merita.
Tu no.

8 commenti:

  1. ma no, non la pagherai affato, figurati. i bastardi se la cavano sempre, sempre.

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    1. Yes, era scritto in un modo tale da farmi sembrare una bambina delle elementari, sia nella forma che nella sostanza.

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    2. Rispetto il tuo pensiero, ma non lo era nè nell'una, nè nell'altra.

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  3. quanto la fai lunga. lei ha capito benissimo che non la sposerai, vuole solo che la tratti da essere umano: quel tanto che basta per non sentirsi un buco. ecchetticosta? mettiti nei suoi panni (e ci riesci benissimo), vedi come ti senti.

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  4. http://www.amlo.it/?p=2777

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