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domenica 6 gennaio 2013

Deliziosa serata

Oh, Carla. Come stimo il tuo sincero modo di porti, senza orpelli e rituali, senza tristi macchinazioni finalizzate ad un dopo indefinibile, senza plastiche proiezioni di te rivolte alla seduzione fatale di me, senza quello stucchevole e falso deprecare la voglia di cazzo, trattandola invece come fisiologica esigenza al pari del cibarsi o del bere, come stimo il tuo modo di trasformare la sfiga, che ti attanaglia immeritatamente e tuo malgrado, in fresca e giovanile qualità spensierata. Devo dirlo, Carla, è stata una serata gradevolissima e piacevolissima e poi c'hai il fisico da porca, con quelle meravigliose efelidi sulle spalle e i pompini li sai fare con un talento che ha del commovente.

Sfodero il Cobra Libre che era già bello barzotto e scappellato e tu, mentre fai cadere l'ultimo indumento, la approcci con un sorriso ed un delicato "mamma mia" seguito da un succhione alla cappella che ti deprime le guance e ci sai maledettamente fare, che in una frazione di picosecondo mi tira come un rimorchiatore sovietico e tu, dopo uno spompinamento che meritava un articolo di fondo su Repubblica di oggi, te lo togli dalla bocca e mi dici garbata "è bellissimo, sai?" e io ti ringrazio con un sorriso di narcisistica soddisfazione che si tramuta in una smorfia di piacere sotto i tuoi begli occhi verdi che monitorano l'effetto che la tua boccafica produce nel rapido e sapiente smpompinare e mi trovo a mio agio, poichè intuisco che tu, carissima Carla, sei qui per godere e farmi godere e, in questa fase della serata, non occorre altra volontà che quella.

Provo un piacere neuronale nell'entrarti nella fica, calda, bollente, ma soprattutto tua, la tua fica, la fica che serbavi nelle mutandine bianche al liceo e che io, dissennato coglione, non ho mai considerato, mai, ma d'altra parte, me lo dici tu stessa con voce rotta dal piacere dello stantuffare gentile dei primi minuti, a quell'epoca non m'avresti cagato manco di striscio, poichè ero più giovane e perchè tu sbavavi dietro a uno che non ti si filava manco di pezza. La pelle sulla pella mi fa venire i brividi e sento la minchia irrigidirsi al punto da sentire ridursi la sensibilità alla cappella ed è quello il momento migliore, il momento della monta, della cazzagione ficcaiola e tu godi, di schiena, ribaltando la testa all'indietro con le vene del collo che lecco e poi la riporti in avanti, di scatto, scopandomi la bocca con la lingua e godiamo sereni, nella luce della mia abat-jour dozzinale di metallo grigio e tu profumi, sudi e profumi e ti succhio, ti ciuccio, ti lecco le liscissime ascelle e tu mugoli di piacere e io ti fotto, ti fotto come una bestia, ma non ti violento verbalmente, no, mi sento di essere gentile, senza risparmiarti i colpi alla cervice dell'utero che ti fanno sobbalzare e rannicchiare le gambe che mi stringono dandomi un godimento delizioso.

"Fammi diventare il tuo puttano" ti mormoro e sorridi di denti bellissimi e ripeti "il mio puttano" e io incalzo, dipingendoti situazioni in cui tu nel tuo raffinato sociale ti presenti come la professoressa seria del liceo che però serba il sozzo segreto di avvalersi delle sfrenate attenzioni sessuali del suo toro, del suo segreto puttano e tu sorridi godendo e mi dici "che bello" e io tiro fuori il cazzo e ti sborro silenzioso sulla pancia sotto il tuo estasiato sguardo e poi infilo nuovamente la minchia nella fica aperta e continuo imperterrito a chiavarti e tu rimani stupita e consideri, pacata, "…ti rimane duro" e io per tutta risposta ti sbatto furioso e mi chiedi di non smettere e vieni, eccitata da questa mia singolare particolarità ed è tutto molto bello.

Che sensazione di conforto rilassante accoppiarmi con una femmina intelligente che apprezza il sesso e lo considera come sesso e non come mezzo utile ad ottenere cose diverse dal sesso, come fidanzamenti e matrimoni e di questo parliamo, rilassati, nudi, odorosi l'uno dell'altra e mentre mi traccia i confini di una vita impegnata gioca col mio cazzo e mi confessa che lei adora scopare e adora il cazzo, ma per inaffidabilità ed inadeguatezza del mondo maschile preferisce vibrarsi col suo coniglietto rosa, ma con me s'è sentita di lasciarsi andare perchè io sono visibilmente uno spostato, ma uno spostato in senso ottimo, nel senso che sono spostato dai clichè dei maschietti convinti di essere dei Casanova, mentre io, oltre alle generose ed adorabili dimensioni della Minchia Stupenda, ho anche una fantasia fertile e stimolante e questo le piace, così come le piace che entrambi in brevissimi istanti si sia inquadrato quella serata solo ed unicamente come serata scopaiola di mutua soddisfazione.

"Allora non mi fai diventare il tuo puttano?" chiedo imbecille mentre si riveste alle quattro del mattino e lei ride. "Perchè no?" mi dice ridendo "voglio che tu sia il mio puttano, ma solo se mi prometti che capirai che potrebbe succedere che non ci vediamo anche per un periodo lungo" ed io accetto con entusiasmo, perchè lei mi sta chiedendo esattamente ciò che io capisco perfettamente e questa sintonia, questa frequenza radio comune, mi fa eleggere la Carla a persona davvero squisita e deliziosa, oltre che ad un'amante appassionata dalle affascinanti forme seducenti intrise di maturità sensuale.
Ci baciamo sulla soglia di casa mia e lei mi ringrazia ed io la ringrazio e sono proprio contento che nel merdaio che circonda me e il mio amore lontano, ci sia una persona degna di tale nome, intelligente, colta, bella e sensuale.

C'è speranza di vita, su questo pianeta, guys and gals.
Sì.  

3 commenti:

  1. Buona Festa della Donna a tutte le gentili Signore, per chi se lo fosse dimenticato oggi è il 6 Gennaio. GQ

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  2. bella, frate'! e ci posso aggiungere due goccioline di invidia? ché io nella mia vita ho trovato sempre solo quelle del tipo 1, quelle che per trombare ci hanno bisogno della giustificazione scritta.

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