Mi rendo conto di indugiare, stamattina, rimandando l'accesso in bottega e il conseguente turbine italiano di post vacanza: riunioni, punti della situazione, telefonate, dì che sono in riunione e che lo richiamo io, malumori, nervosismi, gomitoli di problemi, fuori è uno schifo nebbioso, conteggi mnemonici su quanto manca a Pasqua che quest'anno la mi cade il 31 marzo, fottendo ogni speranza di gioia primaverile sul suolo nazionale, ma porremo rimedio migrando, forse.
Poi arriverà sera e saremo già privi di aura festiva, belli imbrattati del quotidiano che ci accompagnerà sino alla prossima puntata di vacanza, imbastiremo la solita cena all'Osteria Quellanuova, perdendo lentamente quel senso di smarrimento da inizio lavoro.
Caratterialmente non sono affatto un remissivo e in questo momento mi giova assai pensare che, in fin dei conti, la baracca è la mia e potrei caricarmi l'onere della scrittura di quei famosi testi dimmerda salendo su un aereo per Londra ed andando a lavorare nella casetta di Camden, cosa che renderebbe possibile una puntatina in quel di Manchester nel week end e la cosa mi rallegra, ma ciò che non mi rallegra affatto è la vista della schermata dell'homebanking e allora ecco che ogni tentativo di fuga viene ricondotto nella riunione di stamattina dove, nel gomitolo dei problemi, dovrò mettere in bella vista il quesito di com'è che non riusciamo ancora ad incassare quelle fatture.
Nebbia e scazzo, come tutti.
Bello 'sto sito calendario-365.it, mi sta dicendo che mancano 36 giorni a martedì grasso, 83 a Pasqua e al cambio dell'ora legale e alla fine dell'esilio a Manchester, 114 al Primo Maggio, che è un mercoledì e si potrebbe meditare qualcosa, sì. Proprio utile.
Ok.
Mi vesto e vado, a dopo dudes.
Buon inizio anche a voi.
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