Venerdì. Primo pomeriggio.
Paradiso.
Arrivo alla Cauntriaus e vengo accolto dalla vista di una Riccetta nuda
sull’asciugamano, accanto alla piscina. La raggiungo. Balza in piedi e mi bacia
cinguettando sciocchezzine.
Accanto all’asciugamano, sull’erba, giace una borsa hippy con gli
specchietti, svuotata, sulla qual sono assiepati: la crema solare, un libro,
l’iPod, le sigarette, i Kleenex, il cellulare, le cartine ed il vibratore.
“Ti sei masturbata?” – “Sì, al
sole è bellissimo”
Paradiso.
Mi spoglio nudo e mi tuffo in piscina, sotto gli occhi molli della
Chiaretta.
Esco dall’acqua, vado a scrollarmi bagnato addosso a lei bollente dal
sole, come di rito.
Ma lei si inginocchia di scatto, si aggrappa alle mie gambe e mi prende
in bocca l’uccello.
Speriamo diventi un rito.
Paradiso.
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Venerdì. Pomeriggio di abbronzaggio
ed annebbiaggio.
“Dove vai?” chiedo vedendo
che si alza dall’asciugamano, annebbiata quanto me.
“A fare pipì” cinguetta soave. La blocco per una caviglia.
“Non andare, falla qui”
bofonchio cotto dal sole.
“Qui?” ride.
“Sì, dai, non andare”
ribofonchio parandomi gli occhi con una mano, trattenendola per la caviglietta
sensuale.
“Ok” mormora lentamente,
divertita. E si accuccia sull’erba. Mi giro sul fianco e mi gusto lo spettacolo
sublime, toccandomi la cappella. Qualche secondo e sgorga lo zampillo dorato,
gocciolante e sibilante. Poi mi scivola addosso, cercando i Kleenex, ma la
precedo con la mano, la asciugo, la palpo, la masturbo.
“Che due sporcaccioni che siamo…”
sussurra baciandomi sorridente.
“Sai cosa mi manderebbe giù di
testa Skizza?...che ti pisciassi addosso… un vestitino leggero, niente mutande,
Hawaianas ai piedi… vederti pisciare mentre cammini tra la gente… impazzirei… “
“Sei un lurido porco depravato
maniaco…” sussurra leccandomi il collo.
“Questo vuol dire che non se ne
fa nulla?” chiedo strizzandole le chiappette calde.
“E chi l’ha detto? Lo faccio
eccome…” e sento il suo pube sul mio.
E’ sulle questioni importanti che si vede la solidità di una coppia.
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Venerdì. Dialettica.
“Tu non mi schizzi mai in faccia
Taz” la testa appoggiata su un braccio, gli occhietti fumati.
“E’ la liturgia di derivazione
porno americana che odio, Chiara. Cela in sé un’ostentata umiliazione della
donna, grossolana, gretta, senza nessun erotismo, nessuna cerebralità. Schizzi
accecanti, soffocanti, imbrattanti. Non c’è seduzione, non c’è niente, solo il ‘toro’
che, uh!uh!, schizza in faccia alla dea che tanta eccitazione gli ha dato e,
per questo, va ‘punita’. Non mi affascina, insomma. Lo trovo anti evolutivo”
Pausa.
“A me eccita” sentenzia
pensierosa.
“Vorrà dire che rinuncerò alla
mia raffinata teoria sull’evoluzione. Uh!Uh!”
“E ci potresti rinunciare tipo,
diciamo, subito Taz?” sussurra scorrendo l’indice sul mio avambraccio.
“Assolutamente sì” rispondo
in un soffio, cominciando a menarmelo.
E’ dal non arroccarsi sulle proprie posizioni che si vede la solidità
di una coppia.
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Sabato mattina. Supermercato.
Trentaquattro gradi e l’asfalto del parcheggio del supermercato odora
di bitume.
Carrello, moneta. Mi perdo a guardarle le gambe. E non sono il solo a
guardarle le gambe e i piedi.
Canotta blu corta sopra l’ombelico, micromini rosa, infradito con la suolona di gomma nera.
Spesa. Cassa. Parcheggio. Carico. Riporto il carrello. Ritorno.
Seduta sul bordo del bagagliaio, portellone ancora aperto, sigaretta.
Avanzo lento e attraverso per raggiungerla, immaginandomi come la può
vedere un estraneo.
La mini diventa un cintura, da seduta.
Il cuore mi salta in gola.
La fica cruda, in primo sparatissimo piano.
Un tizio, con moglie e carrello, a momenti si ammazza per guardargliela.
La Skizza mi sorride divertita.
“Mi si vede?” mi chiede sottovoce,
sorridente a mille denti.
“Non si vede altro in tutto il
parcheggio” rispondo.
Ride.
“Ah sì?…” sussurra
guardandosi in giro, allargando le gambe “distratta”, godendosi le facce.
“Sali in macchina prima che ti
stuprino in duecento”
Ride.
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Sabato mattina. Dopo la spesa.
Al ritorno dal supermercato devio sulla provinciale, perché sono in
riserva.
Mega distributore nel deserto del nulla, entro.
“Te lo faccio io il gasolio, ho
dimestichezza con le pompe” e mi viene da ridere.
Azzero.
“Mi fa il pieno signorina per
favore?”
“Solo se poi lei lo fa a me,
signore” e mi viene da ridere.
Impugna la pistola e la ficca nel bocchettone. Mette il ferretto. Poi,
coperta dalla pompa, si guarda intorno e solleva la microminifantasma e si massaggia la fica. Mi sale la
pressione.
“Guardami…” sussurra con un
sorriso esaltato.
Si gira, mi mostra il culo nudo, si china e si allarga le natiche per
mostrarmi il buchino piccolo e la cavernetta rosa. E ride entusiasta ed
eccitata.
Controllo tutto, isterico, macchine che arrivano, benzinai che stanno
là verso il gabbione.
Si tocca, si tortura, guarda in giro. E colgo che vuole essere
vista, vuole essere colta in flagrante.
Mentre, paradossalmente, quello nervoso sono io. E’ solo che sono
terrorizzato di incrociare quattro balordi ubriachi che trasformano il giochino
appetitoso in tragedia.
Le dò cento euro e le dico di andare a pagare. Non mi fido di lasciarla
qui, è troppo presa.
Ritorna.
Una macchina si ferma dall’altra parte della pompa dove sono
parcheggiato io.
Lei apre la porta, solleva completamente la parodia di gonnellina rosa e sale. E spalanca le gambe,
mostrandomi la fessura bagnata, con un sorriso pornografico dietro agli
occhialoni da sole.
Metto in moto e filo via in una nube di gasolio.
Mi manda in orbita.
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Sabato mattina. Ritorno alla
cauntriaus, dopo il rifornimento.
Tetto aperto, finestrini aperti, caldo.
Si toglie le ciabattone e mette i piedi sul cruscotto. Io adoro le
donne che mettono i piedi sul cruscotto.
Tra di loro, poi, venero quelle che mettono i piedi sul cruscotto
affossandosi un po’ sul sedile per potersi toccare la fica. Tra queste ultime,
poi, amo quella che all’improvviso mi dice “Posso
farti un pompino mentre guidi?”.
“Resisti siamo arrivati” rispondo.
“Io odio resistere” e mi fa
succhiare le dita aromatizzate alla fica bagnata, sudata e pisciata.
Anche io odio resistere. Fortuna che siamo a casa.
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Sabato pomeriggio. Deliranti mollezze
annebbiate.
Stesi sotto le nuvole e il sole.
“Mi piace farmi le porre con te,
Taz”
“Ah sì? E cos’ha di speciale farsi
le porre con me?”
“Beh, intanto non diventi un
fattone che parla con le zeta al posto delle esse per zegnalare alla zocietà tutta
che lui è alternativo e zi è fatto nacanna. Primo. Secondo perché il cazzo non
smette di tirarti come a certi soggetti sfigati che fanno tanto i fenomeni con
la porra in bocca e poi ciao, chi si è visto si è visto, sai com’è, colpa delle
porre, dovresti saperlo. E poi perché fumiamo nudi ed è sensuale farsi le porre
nudi”
“Ho capito. Posso metterlo nel
curriculum secondo te?”
“Io ce lo metterei, fossi in te,
sì. Almeno, io nel mio ce lo metto: ‘Hobby: farsi le porre nuda con Taz’ ”
“Vedo un gran futuro per te,
Skizza”
“Lo so, grazie Taz”
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Sabato notte. Inizio dei
temporali.
“Andiamo a scopare sull’erba,
fuori, sotto la pioggia?” sorridente ed esaltata.
“Skizza, fa un freddo porco,
fuori sotto la pioggia” sentenzio dalla saggezza dei miei quarantadue.
“Ma vààààà” e parte e scende.
La seguo. Apre la porta e esce. Nuda. E va fuori dal portico. Poi si
gira e rientra di corsa.
“Dimenticato qualcosa?”
chiedo appena rientra.
“Freddadaffrigo” saltellando
sulle punte e abbracciandosi da sola.
“Tè?”
“Vodka”
Brava ragazza.
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Sabato notte. Bilanciamenti
degli sforzi.
Mi scivola addosso come una pitonessa. E mi lecca la faccia.
“Adesso ti porto nella legnaia, ti
lego e abuso del tuo culo sino a domattina” le sussurro sibillino.
Sorride con la bocca aperta.
“E vuoi che ti chiami master
mentre abusi del mio culo? O padrone?” gorgoglia sfregandosi su di me.
“Nessun scimmiottamento bdsm, ti
prego, mi fa cagare.”
“E se a me facesse godere essere
abusata nel culo? Sarei una scimmiottatrice del bdsm e cagheresti?”
“No amore. Tu sei solo una porno cerbiattina
in calore che gode con tutto, non c’entri niente con il bdsm”
“Una cagna troia arrapata…”
mormora con gli occhi sporchi graffiandomi i capezzoli.
“Esatto…” dico sorridendo a
cotanta pantomima porno.
“Perché invece di andare nella
legnaia che piove, fa freddo e stiamo scomodi non abusi del mio culo qui, su
questo caldo e comodo lettone? Anche fino a mezzogiorno, se ti va.”
Quando piove l’edonismo ha più appeal del bdsm.
A parità di culo, ovviamente.
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Domenica mattina.
“Che merda di tempo” dice.
“Che tempo di merda” dico.
“Torniamo a letto e scopiamo
ininterrottamente sino a domani” propone con saggia lungimiranza.
“Approvato”
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Domenica sera.
“Ci siamo messi in pari con le
scopate mancate, secondo te?” mi
chiede.
“No” rispondo risoluto,
mangiando una bruschetta al pomodoro, vestito di spugna corallo.
“Ah ecco” mi dice concentrata
a sfregare l’aglio sulla fetta di pane, con la mia felpa da black block addosso.
Mangiamo e torniamo a letto a scopare. Concordi.
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Domenica notte e pragmatismo.
“Non puoi capire quanto sia
contenta di stare qua e di non dovermi sorbire quel viaggio di andata a Londra
allucinante e malinconico”
“Non me ne parlare, ne avevo le
balle piene, veramente. Uno stillicidio.”
“Martedì mattina torna mia mamma.
Domani faccio la servetta con la scopa nel culo e gli tiro la casa a lustro,
così quella stronza non mi rompe il cazzo.”
“Porta pazienza” dico da
saggio quarantuduenne quale sono.
“Onestamente non me ne frega un
cazzo, il che comporta che non ho nemmeno pazienze da portare”
Pragmatica.
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Domenica notte goreana.
“Ah Taz. Domani sera avrei un
invito a mangiare una pizza coi ragazzi, posso andarci?”
“Oh, ma Skizza, ma sei impazzita?
Mi chiedi se puoi?”
“Mi piace che tu mi dia i
permessi…” sorride e mugola molle succhiandomi un capezzolo.
“Ma che cazzo dici? Allora anche
io devo chiederti il permesso per uscire martedì sera? Non mi pare sana ‘sta
cosa sai?”
“Nooooooo, tu a me nooo i
permessi. Sono solo io che li voglio, tu puoi fare tutto quello che vuoi” e
mi guarda con gli occhietti luccicanti e io l’ho capita, eh se l’ho capita, l’ho
capita da mò, ehbeh, ehbeh.
“La mia kajira, com’è brava la
mia kajira…” le dico tanandola e lei sorride a seicento denti.
“Allora facciamo così, kajira, in
tema di permessi: da domani potrai masturbarti, ma non hai il permesso di
venire sinchè non te lo darò io. Ti piace così, kajira?” le dico
accarezzandole la testa, memore di quella fantasia raccontata l’estate scorsa.
“Mi piace molto, Taz, moltissimo…grazie”
e sorride.
“Bada che se le kajirae
disobbediscono vengono punite” dico inseguendo i fumosi ricordi di Norman.
“Mh-mh, lo so” risponde
guardandomi e prosegue “anzi, diciamo che vogliono essere punite”.
E poi dormiamo. Nella mia tenda, a Gor, abbracciato alla mia kajira
Skizza.
Cosa può volere di più un Ubar?
Niente.
Ereticoooooooooo..... :-DDDDD
RispondiEliminase "le porre" hanno un effetto, casomai è quello di fartelo tirare più del solito. imho.
RispondiElimina@slave :D lo so che per te Gor è eresia :D ma la bambina si diverte... che male c'è? :D
RispondiElimina@ganfione concordo. forse è che sa uno non gli tira di suo, l'alibi porra vien buono
minchia, adesso devo andarmi a vedere cosa sono 'sti kajiri e fuffa depravata varia perché sono il solito ignorante :(
RispondiEliminaviaggiatore mi son dovuta informare anche io..
Eliminastrano...e dire che il bdsm non è proprio una novità per me.
bah.
Mi hai fatto fare una gran risata, Lola.
Elimina[...] mi sono dovuta informare anche io.. strano...[...]
[...] il bdsm non è proprio una novità per me [...]
Ma scusa, Lola, ma dove cazzo ce lo vedi il BDSM tra me e la Skizza, tu che sei "pratica"? :D
E comunque, come certamente avrai approfondito, Gor non c'entra col BDSM.
E' un romanzo fantasy nel quale, orrendamente e coglionamente, si predica la superiorità maschile.
Ma è solo fantasia. :D
TVB
Tazio, contenta di averti fatto fare un gran risata.
RispondiEliminaNon volevo affatto gonfiarmi il petto con quella frase, al contrario.
Dicevo solo che il bdsm lo conosco, punto, senza erigermi a chissà quale dotta e superiore conoscenza, e dato che te e la skizza parlavate usando cmq parole che rimandavano ad un concetto di sottomissione mi sono chiesta chi fossero ste kajire ecc ecc.
Una precisazione: ma chi cazzo ha detto che ci vedo del bdsm tra te e la skizza, Tazio?
Hai fatto tutto da solo.
Io ho solo detto che mi stupivo di non conoscere ste parole, pur conoscendo il mondo del bdsm, poi, appunto, ho capito che quel romanzo non c'entra un tubo col bdsm, forse proprio per questo ne ignoravo l'esistenza.
"Ma è solo fantasia. :D"
Oh, povera cucciola, ma tu guarda, e io che speravo che fosse realtà!
Daiiiiiiiiiiii Lolaaaaaaaaa, nun fà accussì che m'impressioni...
RispondiEliminaecco, ancora peggio...
RispondiEliminaperché di bdsm non mi sono mai minimamente interessato, e ci stava l'ignoranza, ma di fantascienza/fantasy mi ritenevo moderatamente esperto :(
frustatemi, sono indegno.
Ti piacerebbe eh porcellina...
RispondiEliminase lo facessi te, completamente nudo eccetto un cappuccio nero e un cockring borchiato, assolutamente si ;)
Elimina(però lolita deve stare seduta a guardarci!)
Avevo precisato ma non l'ha salvato mi sa. Dicevo che il mio era un commento ironicizzimo :-DD
RispondiEliminaa guardare e basta?
RispondiEliminae vabbè, mi fomenterò l'ormone a mille e via.
Perodnalo Lola, è giovane, non sa quello che dice.
RispondiEliminaLOL