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mercoledì 16 maggio 2012

Conversazioni nell'Universo Parallelo


“Ho deciso di abbassare la soglia di selettività, Tazio” – mi dice Milly infossata nel vecchio divano di pelle, con addosso la vestaglia di seta nera semiaperta – “e così ho ricontattato alcuni esclusi dell’anno scorso. Una parte erano quelli che c’erano qui stasera”
Mi informo su quali fossero i precedenti criteri di selezione.
“Non c’era un criterio matematico, si consideravano molti elementi, non ultimo quello della possibilità, per alcuni, di essere riconosciuto da altri che avrebbero potuto usare la notizia contro di loro. Veti dal consiglio, se vuoi.”
Capisco. Bisogna avere soldi e essere o innocui o amici degli amici degli amici.

Habana siede ai suoi piedi, sul tappeto, aggrappata al suo polpaccio, con addosso una camicia a quadri da uomo, molto, ma molto più ampia di lei. L’uomo se ne sarà andato e la camicia sarà restata, in assonanza con la vestaglia di Milly. I capelli le stanno ricrescendo, è stupenda in ogni modo.

“A che punto sei con la meditazione sulle feste Milly?” chiedo anche per organizzarmi.
“Buono. Anzi ottimo, direi. Ti aggiorno. Le feste non verranno fatte qui, ma in Villa […]. Ho ottenuto l’uso da uno dei soci benemeriti. Verrà fissato un giorno della settimana, che credo sarà il venerdì, che così anche se si fa mattina il giorno dopo è un sabato. Le feste saranno a pagamento, ma certo non per te Tazio. Ogni venerdì una festa, alcune a tema, altre semplici feste di gala danzanti con buffet”

Semplici feste di gala danzanti con buffet. Fatico a isolare il minimalismo dalla frase.
Grandiosa, però, l’idea delle feste in quella Villa. E’ enorme, dai miei ricordi. Ci sono entrato solo una volta, sei milioni di anni fa. Molte potenzialità, sì, molte.
Poi scende in dettagli economici. Prezzo per persona, persone potenziali. Un botto. A quel punto chiedo diretto quant’è la quota associativa annuale. Moltiplico per i soci, aggiungo le feste e rimango basito.
Mi guarda con un ghigno satanico.
“Vuoi sposarmi adesso, amore, vero?” e ride, portando la mano dietro la nuca di Habana, tirandola a sé, e la Bella d’Ebano capisce al volo, scivola sinuosa tra le gambe di Milly che si spalancano e comincia a leccarle le fica, mentre l’Imperatrice si accende una fetida Gauloise.
E geme lieve,  soffiando il fumo verso l’alto.

Adoro i post serata nella zona demilitarizzata degli appartamenti millyani.
“Hai una data di debutto?” le chiedo.
“Non ancora” - mormora palesemente distratta dalla lingua rosa che le guizza rapida tra i peli corvini – “ci sono alcuni lavori di completamento, imbiancature, tappezzerie, arredi che devono essere completati. Penso verso la fine del mese prossimo, approssimativamente” e poi aspira aria tra i denti, guardando il viso di Habana con un sorriso, carezzandole la testa ispida di capelli in crescita.

“Notizie di Inquieta?” – le chiedo assestandomi sulla seduta, perché alla Bella d’Ebano è scivolata la camicia scoprendo una spalla e quella pelle nera e quello slurpare rumoroso, zuppo e compulsivo me l’hanno fatto diventare durissimo ed avrei bisogno di tirarlo fuori per dargli sollievo.

“Quella vecchia troia. Sembra che…” – ed interrompe per mugolare a bocca aperta sorridendo alla vitellina leccante – “… sembra che voglia aprirsi un Circolo.. su…suo…” – e geme di nuovo scivolando sulla seduta per offrire di più la fica alla divinità nera – “… ma io me ne sbatto… tirerò fuori qualcosa di impe…di imperiale da qui… non la temo di cer..to” – ed ondeggia il bacino, arricciando le dita dei piedi. E io conosco bene quelle dita dei piedi e so che quando si arricciano Milly comincia ad essere vicina. Come non capirla, d’altra parte, con una vitellina così dedicata e devota che le slurpa salivosa la fica infilandole le dita in tutti i buchi dilatati.
“Ti sei chiavato la su…sua tro…ia?” mi chiede scomposta, con palese riferimento a Svetlana.
“No” rispondo godendo di vederla godere.
“Cosa aspetti? Fattela… vai a… a prend…derla…” mi dice abbandonandosi sullo schienale, oramai incapace di sostenere la conversazione. Subdola Milly, a questo punto si fa senza esclusione di colpi, vero?

Adoro i post serata qui.
Taccio e le guardo. E penso che questo è un vero Universo Parallelo e che lei è veramente un’Imperatrice.
E dopo un certo tempo Milly si tira i capezzoli sino a deformarli, con l’acconciatura disfatta riversa all’indietro, squarciando l’aria con un urlo violento, sollevando i piedi da terra, con quelle belle dita arricciate.
Sì, è un meraviglioso Universo Parallelo.
E io ne faccio parte attiva.
Delizia.

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