E mentre siamo a letto, che mi chiedi del cliente e ti racconto, mi
viene spontaneo toccarmi l’uccello e scappellarmi e, con lentezza piacevole, mi
viene da menarmelo guardandoti e parlando. Mi lasci educatamente concludere il
concetto senza interrompermi, poi guardi la mia mano che accarezza la minchia
più che barzotta e mi dici che se c’è una cosa che ti shakera gli ormoni è
proprio quando comincio a menarmelo all’improvviso. La confidenza inusuale si ripercuote come una
scudisciata nel mio midollo osseo e la Fava assume lo Stile Impero e con quel
Rostro Svettante in pugno ti esorto, con garbo, a dettagliare meglio, spiegando
se la Sega che ti strizza le ovaie è solamente la mia o quella di un maschio in
termini generali.
Mi dici che no, che non è di un maschio in termini
generali, ma nello specifico è la mia Sega Rampazza che ti induce il calore ed
io deduco che sia così poiché apprezzi con particolare passione la generosa
dimensione del mio Uccello Predatore e su quell’onda emotiva me lo meno con
rinnovato entusiasmo, pregandoti di pronunciare “Mi piacciono i cazzi grossi” poiché tale dicitura avrebbe favorito
assai il maneggio a cui ero dedito.
E tu ridi, dandomi del porco, dicendomi che mai e poi mai l’avresti
detto ed io ti comunico laconicamente la mia delusione, pur non cessando
l’azione in corso. E mentre mi ritiro nella mia solitudine, una sozza curiosità
analitica mi assale e non esito a esternartela, chiedendoti con eleganza quale
sia la tua esperienza in merito al rutilante mondo del porno.
Mi guardi con espressione di maliziosa bambina, solleticata dal mio arrazzo ostentato e mi dici che
è capitato che nell’intimità di coppia il tuo partner abbia inteso aumentare la
tensione sessuale proiettando nel tubo catodico filmini sozzoni.
Ed allora incalzo, chiedendoti che generi ami e mi dici boh, ma io rido, rido, AHAHAHAHAHAH,
rido, poiché boh non è risposta
ammissibile, no. E c’ho in mano una Stalattite Pleocenica di rara durezza e ti
incalzo perché DEVO sapere e tu ridi e io ti sciorino tutta la mia sconfinata
cultura chiedendoti amateur? Bbc?
Ts? Tv? Gay? Orgy? Threesome? Foursome? Lesbo? Eh? Lesbo? Sì? E tu mi
guardi, ti avvicini e mi sussurri “No… A
me piacciono i cazzi… “ ed io ho un piccolo arresto cardiaco, ma mi
riprendo e sono in estasi per come hai pronunciato quelle zeta e sento che
laggiù potrebbe avviarsi il processo di espulsione EnneVentuno se torni a dirlo
e tu te ne rendi conto e quando ti supplico meschino di tornare a dirlo
capisci, perché sei intelligente, sei sveglia, sei rapida, sei truculenta come
ogni femmina che si rende conto di tenere in pugno i coglioni del maschio coglione e allora
te la giochi di brutto, con un sorrisino da troia e mi guardi negli occhi e mi
dici con un filo di voce che “A me
piacciono i cazzi grossi e duri…” e poi fai un risolino bambino e ti
rimetti seria e ti concentri, poi abbassi gli occhi, li sbatti due volte,
trattieni un sorriso, mi guardi e spari di nuovo con un filo di voce l’artistica
frase che funziona sempre “Però una volta
mi piacerebbe provare a leccare una figa…” e io sono fatto, spacciato, tu ridi e io
comincio a venire e smanetto di più e tu mi appoggi lievi le dita sul petto e
incalzi, Gran Puttana inespressa che però mi pare che cominci ad esprimerti
bene, incalzi capendo che oramai ci siamo e mi dici col broncio supplice“Ti prego... voglio vederti venire… schizza per me…” ed io che sono un signore ti
accontento e smanetto furioso mentre tu accarezzi le gocce che cadono sulla mia
pancia, stesa come un’antica patrizia romana, nuda, col lenzuolo arruffato
sulla coscia e mi guardi con gli occhi bellissimi mentre mi contorco negli
ultimi spasmi.
E la regola è bella che scritta.
L’uomo è un’idiota e la donna è un essere superiore.
In tutto questo ricamo dialettico, la sintesi è che mi sono fatto una
sega da solo rivelando altri miei lati deboli, senza scoprire nulla dei suoi.
Ha!
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