Verso mezzogiorno ho chiamato Milly.
Convenevoli, come va, mi ha pensato proprio ieri, ma come mai?, sorride
calda, non può dirmelo al telefono, è in un negozio, sorride calda, sorrido
caldo, ma che melliflua situazione dalle tinte vagamente pornografiche, ma
molto chic.
Le dico che l’ho chiamata per proporle un aperitivo, tanto per farci
gli auguri, che avrei anche un pensiero da darle, ma davvero?, ma che stupore,
ma che caro, non dovevi, anzi no, certo che dovevi, e ride, molto calda, molto.
Ed allora in un quasi lampo sono a Domiziopoli e siedo davanti a
quest’attrice cinematografica che veste un giubbottino di pelle nera con polsi,
bordo e collo di pelliccia antracite a pelo lungo. Gonna a portafoglio nera,
calze nere, scarpe di vernice col tacco killer. Guanti di pecari neri. Occhiali
da sole ampissimi, neri. Rossetto scarlatto e capelli riccissimi.
E si chiacchiera, bevendo alcuni americani.
La situazione della Casa si sta stabilizzando, ma non è ancora ora di
ricominciare, ci vuole calma.
Nessuno ha dato l’avvio a nessuna indagine, com’era ovvio. Elementi
fumosi, assenza di reati, solo una fantasiosa storia raccontata da uno studente
che è stato lasciato dalla fidanzatina, no, non ci sono gli estremi. Tutto
dorme.
Le dò il mio pacchettino, mi guarda con un guizzo infuocato negli occhi
e poi scarta rapida. Apre la scatola e soppesa la collana, dicendomi calda,
molto calda, che gradiva moltissssssssssimo il pensiero, che l’ossidiana la
affascina e che quella è davvero stupenda. E mi bacia.
“Mi mette a disagio non avere un
presente per te” mi dice seria “ma mi
hai spiazzata, non me lo attendevo affatto, grazie ancora”.
Poi va al bagno. Ed al ritorno, con gli occhi che ridono, mi dice a voce bassa:“Pensandoci, però, un pensierino per te ce lo avrei” e detto questo fa scivolare nella mia mano un pacchettino di pizzo nero. Le sue mutande.
Poi va al bagno. Ed al ritorno, con gli occhi che ridono, mi dice a voce bassa:“Pensandoci, però, un pensierino per te ce lo avrei” e detto questo fa scivolare nella mia mano un pacchettino di pizzo nero. Le sue mutande.
Sorridente, diabolica, sussurra a quel punto “Buon Natale anche a te,
Tazio”.
Intasco il preziosissimo dono ancora caldo e, imbarazzato e col cuore
in gola per ciò a cui ho appena assistito, comincio a parlare di programmi,
chiedendole quali siano i suoi per Natale. Programmi migratori: il pomeriggio
del giorno di Natale partirà per Napoli, per incontrare un’amica con la quale
voleranno alle Canarie per trascorrere San Silvestro là. Che bello.
“E tu Tazio? Che programmi hai?”
“Solitudine e sofferenza”
rispondo sorridendo e mangiando un pistacchio.
“Niente parenti? Niente famiglia?”
“Niente, Milly.”
“Io non parlo con mia madre da
due anni. Non ci sentiamo nemmeno per gli auguri” seria, arrabbiata,
sinistra, cattiva, bellissima.
Poi mi guarda, nuovamente sorridente e malignamente sensuale.
“Potremmo trascorrere la Vigilia
di Non Natale assieme. Un paio di bottiglie di bourbon, la collana di ossidiana
che mi hai regalato… potrei colorarmi i capezzoli di rosso… oppure
di nero… mmmh sì… che ne dici?”
Direi che ho già la minchia dura, ma non lo dico. I capezzoli colorati
mi fanno impazzire. Neri sono pazzeschi, da sbavare. Con solo quella collana
addosso poi. Ma io devo resistere, resistere, resistere.
E per farlo dico la verità. Le dico che voglio fare il bravo perché sto con una ragazza che mi piace.
“Ah, beh, allora. Capisco,
capisco bene. Ma… senti Tazio, ma la tua ragazza dov’è la sera della Vigilia?”
“Con la sua famiglia. Sai, i
cenoni tradizionali”
“Mh. E tu resti a casa da solo… ad
aspettarla… “
“In un certo senso…”
“Virtuoso Tazietto… sei sexy così
virtuoso… In ogni caso puoi dirmelo anche all’ultimo momento, se cambi idea…
chissà…magari quando giocherai con il mio “regalo” potresti cambiarla…“
Tentatrice, ora che sai della mia ragazza è una sfida aperta, maledetta puttana.
“Perché sai, così, pensandoci
meglio, ci potrebbero essere diverse opzioni per il nostro Non Natale. Potremmo
sgattaiolare di soppiatto nella Casa e lì improvvisare una cena con le mani…
magari nudi… seduti sul pavimento davanti al frigo oppure aspetta, aspetta,
oppure potrei convocare una Sorella e potremmo usarla come piatto… mangiando sul
suo corpo nudo e poi… beh… poi improvviseremo… sempre che tu il Non Natale non
lo voglia con un "tratto religioso",
perché in quel caso potrei vestirmi da superiora… e tu da prete… e la
Sorella da novizia… e potremmo impartirle della rigida educazione religiosa…
dopo che l’hai confessata ed avremmo appreso i suoi luridi peccati… “
E nei suoi occhi c’è la fiamma della tentazione, la fiamma del demonio.
Resisti, Tazio, resisti per l’amor del cielo!
--
Baci e abbracci, sorrisi e convenevoli di commiato.
Salgo in macchina e sfilo dalla tasca quel pacchettino di pizzo nero. Culotte. Le apro e osservo quella sfumatura bianca, quella timida
pennellata di tempera al centro. Ripiego e metto in moto.
Resistere, resistere, resistere.
Sono eccitatissimo.
Psicologicamente e fisicamente.
Maledetta Miss Milly.
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