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venerdì 9 novembre 2012

Preparazio e organizzazio

Hello, eccoci qui, giornata dedicata alle operazioni di imbarco e reintegro nella società italiana che mi brama e che mi vuole, che non può vivere senza di me, fatto salvo quando sono con lei, giacché spesso non vede l'ora che mi tolga dai coglioni per poi lamentare la mia assenza e questo è il segreto del moto perpetuo, poiché esso si manifesta sia nell'indole della società italiana con cui sto per ricongiungermi, sia nelle mie mutande calde e sensualmente odorose di maschio arrapato, dove i  coglioni si torcono come fusilli e non mi donano lo stesso piacere che provo quando me li torce la Chiara, unico vero amore lurido della mia inutile esistenza.

Martedì sera toccherò il suolo italiano e poi salirò nella mia stimabile autovettura da uomo arrivato, arrivato all'aeroporto di partenza intendo, per poi poter procedere lungo quel capolavoro infrastrutturale che è la rete autostradale italiana, sino a giungere ai luoghi ameni del ristoro del corpo e dell'anima, cioè al Winebar o all'Osteria Quellanuova o, se necessiterò di un input per una sega post prandiale, alla Solita, dove le monumentali natiche emiliane della Marghe mi metteranno voglia di sozzo e di situazioni pecorecce nella stalla delle vacche.

Non ho una minchia secca di voglia di ritornare, ma capisco e realizzo che questa mia incerta situazione debba essere dipinta come certa, come disegno strategico, come gallata di dio alla mia ciurma, allo scopo di non farmi mortalmente cagare il cazzo e garantire il procedere della noia, utile solo a rimpinguare le mie esangui casse, violentate e stuprate dal costo della vita nella perfida Albione.

Ed ecco, quindi, che la giornata di oggi ben s'è prestata ad annunciare il mio ritorno, affinchè la mia Odalisca seSuale possa preparare tutto per il ritorno di Re Tazio.
"Betta, è il tuo Sire che parla, torno martedì sera, non lavarti più sino ad allora e fai uccidere il vitello grasso" e la Bettakruda ha risposto in automatico così "Ok, Sire, ma sappiate che il povero Umbe ci mancherà".

E poi chiudo con lei e mi chiedo cos'è.
Me lo chiedo.
Mi chiedo: cos'è, cos'è, che fa andare la filanda? E' chiara la faccenda: son quelli come me.
Mi viene da sboccare all'idea di tornare.
Ma, d'altra parte: non vivevate senza me, ahi l'amore!, ahi l'amore!, ed io so il perchè, ahi l'amore che cos'è.

Sto giù fino a giovedì e poi me ne torno qua.
Fanculo, cazzomerda.

1 commento:

  1. ammetto che mi mancano le bucoliche situazioni basso-padane che mi/ci raccontavi...

    non so se sopravviverei ad total-english-way :(

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