“Eh ma non importa” - aggiunge il Mite Umbe - “su certe cose non si scherza e quella è stata una porcata e il Max doveva puntarsi, pensando poi a che razza di regalo gli ha fatto il Tazio. E poi se è come dici te, da amico poteva parlargli prima, spiegando.”
Vero quest’ultimo passaggio, molto vero.
Ieri sera a cena, siamo alla Solita a ranghi ridotti: io, il Zack e l’Umbe.
Argomento, come avrete capito, il matriminchio.
Io taccio sempre, poi aggiungo solo un dettaglio essenziale a cui tengo: il regalo non deve essere considerato per nulla, quello non c’entra niente. Altrimenti sembra che io abbia fatto quel regalo per “acquistare” qualcosa, quando invece l’ho fatto col cuore dando per assodata l’amicizia che vorrei dare assodata ancora, seppure con qualche comprensibile remora, dato che per essere amici bisogna essere in due e io posso parlare solo per me.
Poi, se al tavolo “amici di sangue” si è preferito mettere la Maggie al mio posto, pazienza. Si vede che per qualcuno la Maggie era più importante e, su questo, io cosa posso dire, se non portare pazienza pur non comprendendo? Quello su cui, invece, non porto nessuna pazienza è che ci siano state (aggiunte sul prezzo) persino delle pretese di giudizio negativo e seccato sul fatto che me ne sia andato con la Sara a torta tagliata.
“MA STAI SCHERZANDO????? MA CHI E’ STATO IL COGLIONE????” - urla il coretto di semplicioni.
“Non importa, anche se lo sapeste non cambierebbe la sostanza”.
E il mugugno continua, perchè veramente i due guasconi avrebbero voluto che io fossi a quel tavolo.
E invece è ora che tutti prendiamo coscienza di una cosa.
L’amicizia è una cosa seria: non ha spazio e non ha tempo, va coltivata con dedizione, va alimentata con sincerità, a volte concimata col perdono, spesso innaffiata di sacrificio e comprensione.
Insomma, l’amicizia è una cosa troppo seria per lasciare che sia la propria donna a gestirla in nome e per conto nostro lungo la sua discutibile metrica distorta, pressochè sempre opaca per natura umana. Tutto qui, in termini generali. In termini specifici, invece, diciamo che le cose (si voglia o non si voglia) cambiano in funzione (o a causa) delle parole dette e, dal mio personale punto di vista, così come sono disponibilissimo a passare in gran cavalleria sulla vicenda col Max (a patto che due paroline me le dica, però), non ho più nessuna intenzione di intrattenere qualsiasi tipo di rapporto ravvicinato nè con la Nadia, nè con la Maggie, nè con l’Antonella, essendo costoro non amiche, ma morose di amici o amiche di morose di amici. E io le “conoscenti” me le coltivo per tutta un’altra serie di obiettivi. Fine della discussione e, ora, passiamo finalmente al gelato.
“E’ stata quella testa di cazzo dell’Antonella a dire quella puttanata sulla Sara, vero?” - mi chiede l’Umbe.
Non rispondo.
“E chi cazzo altro volevi che dicesse una simile stronzata?” - gli chiede Zack pleonastico.
Malaga e cioccolata, per me, grazie.
E chiusa la circostanza per sempre.
Che cosa insopportabile il comportamento da allegre comari di Windsor di certe donne in gruppo.
RispondiEliminaNiente di nuovo sotto il sole, cara Art.
Eliminabah, donnette da quattro soldi...
RispondiEliminapensa se per colpa loro avessi perso l'occasione di conoscere la simpatica Saretta ;)
Ti ha fatto diventare duro il pisello la porcellazza eh?
Eliminanon hai idea quanto...
EliminaDimmi sensualone, sei venuto tanto? Io stamattina sotto la doccia pensandoti col pisello durisimo sì... ti vorrei tanto...
EliminaDomanda ignorante: ma non era un pò esagerato il regalo per il Max? Era/è così amico amico? Mi ha un pò sorpreso la cosa, anche sapendo che sei una persona generosa e di cuore lo si può capire.
RispondiEliminaCapito ora il pericolo Anto? A quello dovevi/devi stare attento.
Baci GQ e divertiti anche per noi
Scusa ZioGiqqù, mi eri scappato.
EliminaBeh, dici esagerato. Ma no, perchè? Se avessi dovuto far debito avresti avuto ragione, allora sarebbe stato esagerato. Max COSI' amico? Ma dai che lo sai anche tu che non è COSI' amico. E' un amico che quando gli ho chiesto un piacere mi ha sempre aiutato.
Veniamo al "pericolo Anto".
Secondo me il "pericolo Anto" lo vive il Sa-aaarti e non io che, come vedi, ne sono uscito senza un graffio.
Devo stare attento a non ingrassare invece. A quello sì.
Ma per il resto, amico Giqqù, puoi stare di un tranquiiiiiiiiiiiillo che neanche lo immagini.
Ti bacio con la lingua.
E mettiti la maglia di lana quando vai alla spiaggia porcona che con questo tempo pazzo bisogna stare attenti.
RispondiEliminaGQ