Venerdì sera solitario e carezzevole
Ieri sera mi sono mangiato un pacchetto di crackers con delle Sottilette e mi sono guardato Crozza, da solo. Ho riso quel che c’era da ridere, come sempre, poi ho uozzappato la Skizza dicendole che non l’avrei uozzappata mai più, rendendomi conto con chiarezza di essere un elemento di fastidio e/o di imbarazzo e che, quindi, la fazenda moriva lì come, negli effetti, pare volere lei.
Poi mi sono acceso un cannone ed è partito Bersaglio Mobile di Mentana dove c’era quella maschera di Carnevale tipica toscana, dai, come cazzo si chiama, dai, spetta, Fonzi, no… Denti, no... Renzi! Sì! Renzi! e poi la Sardoni e Gaia Tortora, la quale indossava zatteroni senza calze e in determinate inquadrature si vedeva abbastanza bene e poi la Tortora, ben assai dopo il piacermi a settemila come persona e giornalista, mi fa arrapare come un bonobo che è stato incarcerato per sette anni.
Le ho quindi dedicato un tributo manuale goloso e prolungato e sono andato a dormire.
Sabato: il risveglio
Un uozzappo si scusa per il lieve ritardo di dieci ore nella risposta e mi confessa che vedermi le produce del dolore sempre vivo e che non è in grado di sopportare, ora che ha tanto faticato per rifarsi una vita a Modena (!), trovando lavoro occhei non in un’agenzia da capogiro, ma pur sempre un lavoro e trovando anche una persona tranquilla che la fa stare bene e quindi, conseguentemente, è sollevata del fatto che io non insista ulteriormente nel volerla incontrare, ringraziandomi per il consueto acume e per la disponibilità di sempre. Ottimo colpo, devo dire. Popolarità a tremila. Grandissimo Tazio.
Sabato: happening prandiale a ranghi estremamente ridotti
Mi sistemo alla Solita, al solito tavolo, al solito posto, scoprendo ben presto di essere io, io e io, poichè il nubilato nubila nozzeo a LosMinques, Zack veleggia verso Venezia per un improvviso weekendone romantico con la Lestasandra, Virus lavora per coprire l’assenza del nubilato e poi arriva l’Umbe, già mangiato da mammà, che con aria funerea mi dà la ferale notizia drammatica: il Sa-aaarti ha mollato l’Anto, ieri.
"Oddio mio!", esclamo circumnavigando cauto il vasto checcazzomenefrega che racchiude il mostruoso dramma, prodigandomi ansioso, nel contempo, a carpire dall’Umbe le ragioni di un simile, atroce, assurdo, inconsulto, inatteso ed inimmaginabile gesto.
"Una così bella coppia affiatata, ma come mai, o Mite Umbe?"
L’Umbe resiste, si contorce, poi mi obbliga al giurin giuretto da Lupetto Culattone e mi rivela dolente che il misfatto è avvenuto in quanto il Sa-aaarti è venuto a sapere che l’Anto ha avuto una tresca con me.
Con me, capite?
Me, Tazio Tazietti.
Chiedo anche un paio di volte per sicurezza, ma pare l’abbia avuta proprio con me.
Mavaffanculo, merda.
Inutile resistere, spiegare, puntualizzare, tentare di convincere, tutto inutile e vano e poi io non ho più cazzi di nessuna natura di sopportare ‘sta gente e ’ste vaccate.
Capisco perfettamente che il mio permanere qui, nella bassa velenosa, deve essere interrotto al più presto, in assoluto primis per medicarmi seriamente i coglioni e poi per dare luogo, tempo e modo a questemmmmerde dei Miei Migliori Amici di dimenticarmi e ricomporre il loro pseudoequilibrio tenuto assieme dalle sborrate forestiere che gocciolano dalle labbra delle loro sante compagne, equilibrio apparentemente reso squilibrato dall’asteroide Tazio che sembra essere il responabile di tutto, tutto, tutto, anche di ciò che non ha mai commesso e pur non avendo mai raggiunto la crosta terrestre.
Beviamo un caffè in silenzio, pago e rivelo, prima di sgommare.
"Mi sono chiavato anche la Kikka, giovedì sera mentre eravate al calcetto. Bella troia.", in un soffio serissimo, mentre il cuore di dentro ride come un pazzo. E l'Umbe va in tetania letargica.
Mavaffanculo anche tu pagliaccetto, che se rimanessi la prossima vorrei fosse la tua, con quelle tettine acerbe.
Evaporare necesse est.
Fanculo.
Sabato: post prandiale ricerca di una va(u)lvola
Rientro alla Tana del Porco e chiamo la Milly Fatale.
Le sintetizzo, nell’ambito del limitato tempo di sopportazione che la Padrona ha (e che io ben conosco), le ragioni per cui si renderebbe assai urgente una mia evaporazione dalle terre natie. Vengo duramente e volgarmente redarguito poichè, a ragion veduta, la deliziosa Mistress mi accusa di contattarla solo quando IO ho bisogno di lei per risolvere le mie sciatte vicenduole da mercato, temporeggiando, sottovalutando e non rendendomi IMMEDIATAMENTE DISPONIBILE per le SUE già ben manifestate (ed assai più importanti, come ovvio) necessità. Mi insulta, mi bestemmia, mi mortifica e, mentre guadagno con rapidità un’inattesa erezione, mi propone qualcosa di molto interessante.
Ella, nella torva oscurità del suo fascinoso agire, non mi hai mai reso edotto di possedere un piccolo appartamento (il “buchino” come lo chiama lei ripetutamente e maliziosamente) in Parigi, che ben si attaglierebbe a divenire una base logistica comune, dalla quale dipanare mille interessanti esperienze luride e depravate rivolte a lenire i miei ed i suoi gonfi e doloranti genitali.
“Dimmi solo quando” - incalzo impaziente.
“Non so. Dovrei introdurre la novità all’ometto, ma solo se mi giuri che non farai la merda, perchè se mi fai un pacco ti ammazzo.”
“Lo giuro” - “Bada a come ti muovi Monsieur Tazio, ricordatelo. In tal caso potrei introdurre la novità di un mio “viaggio in Italia” già questa sera a cena, se gli umori saranno favorevoli.”
“Introduca, Padrona”
“Non tema, Monsieur, introdurrò con sottile piacere che manco si immagina. Lei si munisca di biglietto open, così come farò io e stiamo pronti a tutto.”
Parigi. Deneuve. Magnifique.
Si scappa di nuovo, finalmente.
la situazione è precipitata direi... o decollata, dipende dai punti di vista ;)
RispondiEliminaAh la sana provincia...
RispondiEliminasei passato da Anto cavallo di Troia a Kikka troia di una cavalla...un bel salto.
Ma al Saaaaarti chi l'avrà detto?
Dopo un primo e fragoroso chissenefrega, noi comari di Uinsor restiamo curiose...
baci GQ