Sarà l’aria nuova del nuovo blog, sarà l’autunno freschino, sarà la
crisi economica, ma mi tira con un nonnulla e così sono andato in bagno che ce
l’avevo barzotto.
Che delizia sbottonarsi e farlo uscire, gingillarlo, scappellarlo,
sentirlo crescere caldo e duro, mentre di là la voce della Bettina al telefono
ordina del toner.
Se solo sapesse che meraviglia ho in mano, se solo potesse vedere
questa bella cappella lucida e tesa, questo tenerissimo frenulo, se solo
sapesse quanto potrebbe farmi godere se vi puntasse la nocca dell’indice contro
compiendo brevi movimenti rotatori di sfregamento.
Dritto, duro, con queste belle vene gonfie di sangue, la pelle che si
assotiglia e poi i coglioni duri, coperti di mille piegoline, deliziose da
accarezzare, magnifici da strizzare e soppesare, da strozzare alla base del
cazzo sinchè la pelle diviene lucida.
Mi annuso la mano e sento odore di figa e di sborra ed è un odore
delizioso, sublime. Leggermente acidulo, ma pieno, carnale, sudato, odore di
Giulia sozza, di Giulia sporca e magnifica. Mi guardo allo specchio e mi do soddisfazione,
con questo Tronco di Marmo di Palma di Cazzo, mi guardo e mi dico che, cazzo sì,
se vedessi per la prima volta un maschio di bellezza sublime con una simile
verga me ne innamorerei perdutamente, poi comincio a segarmi e mi guardo e mi
dico che, cazzo sì, se vedessi sulla spiaggia porcona un pezzo di carne di
porco che si massaggia la minchia a quel modo sentirei di sicuro il buco del
culo che si schiude voglioso di prendere quel cazzo sino alla gola.
Sono in calore, sono arrapato, sono così troia che mi farei chiunque ed
è stupendo godere nel bagno pensando che in mezzo alle gambe della Betta e
della Giogia pulsa una figa odorosa che si scioglierebbe in miele gustoso se
questo Palo Rampazzo di Tronco di Palma di Cazzo ci scivolasse dentro e vengo,
vengo con negli occhi immagini di culi piccini e generosi, capezzoli, pance e
pelle e sborro felice, solo, io col mio Cazzo Rampazzo, fedele compagno di
sempre.
Ora posso andare a pranzo.
Nessun commento:
Posta un commento