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giovedì 5 aprile 2012

Squinzy Presidente


Come ho scritto in risposta a Ganfione nel post precedente, al momento di telefonarle, ieri sera, ho deciso d’improvviso che sarei uscito con lei e che della Casa non me ne fregava un sonoro cazzo.
E così abbiamo mangiato all’Osteria Quellanuova e mi sono fatto raccontare tuttissimo di questa due giorni torinese. Non le ho detto niente, ovviamente, ma mi sa che non reggerà tantissimo, perché è, fondamentalmente, un lavoro di merda.
Di questi tempi, comunque, meglio un lavoro di merda che una merda e basta.

Se m’avesse chiesto di rimanere a dormire da me le avrei detto di sì, lo dico chiaro e tondo. Ed ero anche convintissimo che l’avrebbe dato per scontato, il rimanere a dormire da me. E invece, stupendomi, alla volta di mezzanotte e qualcosa, dopo uno sbadiglio da otaria, mi ha detto che andava a casa.
A casa dei suoi. E io non l’ho trattenuta, perché sono convinto che si debba andare piano.
Domattina arriva il Papyindustrialdesigner, dopo dodici ore di fottuto aereo del cazzo da Shangai. Mamypainter arriva anche lei in mattinata e questa notizia la rende meno felice della precedente.

“Allora stai da me a Pasqua? Sicura che non ti faranno casini?”
“Massì, Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi, no?”
“Sì, ho capito, ma Papyindustrialdesigner arriva dalla China misteriosa e sua figlia evapora, non sarà raggiante, credo”
“Ma dai Taz, ci vediamo domani, sto là anche sabato e poi telo sabato pomeriggio. Poi mica sto da te sino a Ferragosto, martedì torno e facciamo tutti la finta happy family”
“Martedì torni a Torino, mi pare”
“Oh macheddueppalle. Sarà mica che non mi vuoi tra i coglioni?”
“No, ti voglio eccome sui coglioni, dicevo solo per crearti sensi di colpa”
“Stronzo”
“Senti, ma dimmi, come sono questi primi giorni alla guida di Confindustria?”
“Eh???”
“Lascia stare”
“Ahhhhhhhhhh adesso ci sono. Un figata, Taz. Una figata”
“Ah. E la Emma? La Emma come l’ha presa?”
“L’ha presa a novanta, come al solito”

Eh già.

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